15 luglio 2015

NAVIGABILITÀ DEI NAVIGLI: IL VALORE DI UNA SCELTA


La multifunzionalità del sistema dei Navigli è un cardine dell’idea stessa della “riattivazione idraulica e paesaggistica” di cui si parlava nel V quesito referendario del giugno 2011.

La grande risorsa dei Navigli riaperti potrà infatti esprimersi sul piano energetico, ad esempio, attraverso la possibilità di utilizzare in modo diffuso lungo tutto il tracciato, le pompe di calore o con l’installazione di microturbine per la produzione di energia elettrica, approfittando dei salti d’acqua. Inoltre gli scavi per la realizzazione del tracciato nella città, possono essere utilizzati per un riordino dei sottoservizi e per offrire nuove utilità alla città (condotti per il teleriscaldamento, cablaggi, ecc.). Le opportunità offerte dalla multifunzionalità si estendono alle attività commerciali e produttive affacciate sul corso dei Navigli, che potrebbero fruire di maggiore visibilità e riconoscibilità. Analogamente, tutte le funzioni pubbliche o di interesse generale, ad esempio sportive, possono estendere all’acqua lo spettro di azione delle proprie attività.

10boatti27FBNon va inoltre trascurato il contributo fondamentale al potenziamento e miglioramento del sistema irriguo per l’agricoltura, in particolare all’incremento delle portate della Vettabbia, previsto anche nel quadro di azione dell’AQST “Milano Metropoli rurale” recentemente sottoscritto (14.02.2015) da Regione Lombardia, Città Metropolitana e Comune di Milano (Soggetto Responsabile), e dai 4 distretti agricoli che operano nell’area.

In questo quadro il tema della navigabilità, assume un ruolo strategico. A nessuno può sfuggire, in prospettiva e a progetto concluso, quali fascino e attrattività potrebbero essere garantiti a Milano, alla città metropolitana e alla Regione Lombardia, dalla possibilità di navigare da Locarno al centro di Milano, attraverso la Darsena, e poi lungo la Cerchia per giungere infine al Naviglio della Martesana.

L’amministrazione comunale, infatti, nell’affidare al Politecnico la consulenza per lo Studio di fattibilità, ha individuato come tema specifico proprio “la riapertura dei Navigli milanesi nell’ambito della riattivazione del sistema complessivo dei Navigli e della sua navigabilità”. Nello svolgere il lavoro era quindi ben evidente l’obiettivo di offrire alternative, certo insite nella natura di uno Studio di fattibilità, ma legate a diverse soluzioni tecnologiche, idrauliche e di realizzabilità tutte incardinate sul tema della navigabilità.

Così le caratteristiche tecniche sono state esplorate con il necessario ricorso agli elaborati grafici, attraverso studi idraulici, idrogeologici, viabilistici. È stata effettuata un’approfondita analisi geologica e idrogeologica che ha accertato l’inesistenza di eventuali interferenze dei manufatti con il sistema acquifero. Si è definito il modello idraulico, le conche necessarie, i livelli dell’acqua, il tirante libero in corrispondenza dei ponti e degli attraversamenti, gli ostacoli da rimuovere e gli interventi da effettuare per garantire la navigabilità anche alla grande scala, fino a giungere alla definizione dell’imbarcazione che potrebbe navigare nel tratto urbano dei Navigli riaperti.

Molto complessa è stata l’analisi delle componenti architettoniche, vista la rilevanza del patrimonio edilizio circostante i tracciati urbani dei Navigli e anche di quelli a scala vasta.

La tutela ambientale, la valorizzazione del paesaggio, la valutazione dei caratteri storici, archeologici sono state trattate su base scientifica utilizzando tutta la documentazione disponibile. L’imponente raccolta iconografica consentirà nelle successive fasi di progettazione di scegliere le migliori soluzioni anche in termini di manufatti, materiali ed essenze arboree.

Le presenze monumentali e/o storico architettoniche sono valorizzate conquistandosi una fascia di fruizione assai più vasta e libera dall’ingombro dei veicoli. L’idea di progetto migliora sostanzialmente la situazione delle aree urbane attraverso la riduzione del traffico veicolare privato lungo tutta la parte di cerchia interessata dal progetto. La sostenibilità ambientale è altresì assicurata dalla formazione di isole pedonali e, soprattutto, da un percorso ciclabile ininterrotto lungo il tracciato che si riconnette ai grandi sistemi ciclabili del Naviglio Grande, Naviglio Pavese e Naviglio Martesana.

La soluzione individuata dallo Studio viene sintetizzata attraverso ipotesi di progetto architettonico e urbanistico suddivise per tratti che costituiscono spunti per la futura progettazione. In alcuni casi, ad esempio in via Melchiorre Gioia in prossimità del nuovo quartiere di Porta Nuova, in via San Marco in corrispondenza dello storico laghetto, in piazza Cavour e in via Conca del Naviglio – via Ronzoni, si sono proposte soluzioni alternative rispondenti a due possibili impostazioni: accentuazione delle caratteristiche di ricostruzione filologica del tracciato dei Navigli o dei caratteri di rinnovamento e rigenerazione urbana a partire dalla loro riapertura.

Grazie alle complesse analisi e alla interdisciplinarietà che hanno caratterizzato il lavoro, la possibilità di navigare i Navigli milanesi nel tratto urbano non comporta nessun paventato effetto “canyon”, avendo dimostrato come il Naviglio riaperto possa mantenere una larghezza minima di 6,00 m, superandola frequentemente, e come la visibilità della città dalla quota dell’acqua sia ampiamente garantita. Il mezzo di navigazione agile e a basso impatto ricalca quelli in uso in altre città (ad esempio a Rotterdam) e consente di mantenere gli attraversamenti stradali pressoché alle quote attuali.

Le caratteristiche gestionali sono affrontate nell’analisi costi-benefici come quelle economico-finanziarie anche attraverso una stima dei costi basata su un metodo parametrico.

Tra le caratteristiche multifunzionali cui abbiamo accennato la navigabilità costituisce con tutta evidenza uno degli elementi fondamentali che può dar vita, in termini di valorizzazione turistica, a un contributo rilevante per affrontare i costi per realizzare il progetto.

In conclusione si può sostenere che lo Studio di fattibilità consente di offrire all’Amministrazione Comunale e ai cittadini milanesi una percezione sufficientemente precisa di cosa la riapertura dei Navigli comporterà nella vita quotidiana della città, e come il paesaggio urbano ne risulterà modificato e valorizzato. Al contempo sono evidenziate bene le condizioni di fattibilità, le difficoltà e anche, dove esistano, le criticità. Tra di esse non si può annoverare la navigabilità, che risulta invece, come abbiamo affermato, una condizione essenziale che sostiene la fattibilità stessa.

Certamente il progetto è molto rilevante e impegnerà la città, se Milano vorrà perseguirlo, per un periodo di diversi anni, ma può essere realizzato per fasi. La città è quindi di fronte a una scelta per il suo futuro finalmente diversa e altra rispetto a quella della corsa alla edificazione incontrollata cui abbiamo assistito negli anni passati.

 

Antonello Boatti, Marco Prusicki

 



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