10 giugno 2015

A PROPOSITO DI ARCHITETTURA ACCESSIBILE ED EXPO 2015


Con il seminario internazionale Accessible Architecture in Expo Times, tenutosi in lingua inglese al Politecnico di Milano lunedì 25 Maggio, il Gruppo di Lavoro Architecture for All dell’UIAInternational Union of Architects ha riunito nell’aula E.N. Rogers circa ottanta persone, architetti e ingegneri, docenti e studenti, per confrontarsi sul tema dell’Universal Design-Design for All. In occasione di Expo, l’UIA – AfA Working Group ha tenuto la consueta riunione semestrale nella nostra città, a meno di un mese dall’apertura ufficiale del sito espositivo e organizzato questo seminario di confronto sul Design for All/Universal Design.

11steffan22FBLa dottoressa Isabella Menichini, Coordinatrice del tavolo Permanente sulla Disabilità e Dirigente del Comune di Milano, ha ricordato l’adozione della task force di cui è stato referente Franco Bomprezzi, e ha illustrato le aree di interesse, gli obiettivi principali, la condivisione di strategie ai vari livelli (Comune, Regione, ASL, ospedali, Università, aziende municipalizzate) e, non da ultimo, il sito www.expofacile.it e i nuovi 10 itinerari accessibili in città.

Gli interventi introduttivi sono stati a cura degli architetti Maria Fianchini, che ha posto l’accento sull’importanza della progettazione per le persone, Andreas Kipar, che ha introdotto il tema della progettazione smart e sostenibile a scala urbana, e la sottoscritta che ha illustrato il significato del Design for All. L’architetto Silvia Sbattella, consulente per le scelte strategiche in tema di accessibilità dell’Ateneo ha illustrato obiettivi e strategie del progetto di inclusione nell’area del Politecnico: non solo accessibilità fisica, ma anche orientamento e sostegno, pratiche burocratiche, ricerca alloggio, accompagnamento, attrezzature e strumenti per la trascrizione a disposizione, teledidattica, etc. per studenti e per docenti, nell’ottica del più vasto progetto “Città Studi Campus Sostenibile”.

La coordinatrice del gruppo Architecture for All Fionnuala Rogerson, ha illustrato le principali attività del gruppo, tra cui la costruzione di un Database, e l’istituzione del premio Friendly spaces accessible to all: la condivisione di buone pratiche progettuali e il riconoscimento della diversità come valore, sono strumenti utili per promuovere e diffondere un approccio progettuale utile al reale utilizzatore finale.

Dagli interventi degli architetti AfA Rogerson (Irlanda), Jane Simpson (Regno Unito), Monika Klenovec (Austria), Hubert Froyen (Belgio) e della scrivente, è emersa la consapevolezza che l’accessibilità, richiesta a norma di legge, è solo una pre-condizione per poter progettare e realizzare ambienti, prodotti e servizi che siano compatibili con le esigenze del maggior numero possibile di persone. L’applicazione pedissequa delle normative vigenti produce spesso effetti contrari alle aspettative: ad esempio i montascale e gli elevatori con comandi che necessitano la presenza di un operatore, gli ingressi secondari, i bagni dedicati a persone disabili, non rispondono certo a normali aspettative di autonomia e inclusione sociale.

I rappresentanti di diversi Paesi esteri del Working Group UIA – AfA hanno espresso impressioni generalmente positive riguardo all’arrivo in città, ai trasporti, al sito Expo visitato domenica 24 Maggio: ma per reali soluzioni for All si può fare di più e si può fare meglio!

La diffusione della progettazione per Tutti, uno tra i principali obiettivi dell’UIA – AfA WG, deve necessariamente passare dalla didattica, dapprima come educazione civica comune poi, nel caso di studi superiori e universitari di tipo tecnico-progettuale, come conoscenza dei requisiti di qualità dell’ambiente costruito e della sua forte influenza sulla qualità della vita delle persone. Sostenibilità è anche progettare città e spazi in un’ottica inclusiva, stimolando le diverse abilità fisiche, percettive, culturali delle persone per migliorarne la mobilità, senso di appartenenza, sicurezza, salute, benessere.

Il coautore e project leader del team di progettazione Breathe.Austria, architetto Markus Jeschaunig, ha illustrato nel dettaglio il Padiglione Austria in Expo, che riproduce un bosco. Ai visitatori è proposta l’esplorazione di uno spazio sorprendente che, grazie alla evapotraspirazione delle piante, a nebulizzatori e ventilatori, diminuisce la temperatura di almeno cinque gradi rispetto all’esterno. L’esperienza multisensoriale e microclimatica vuole indurre al desiderio di attuare pratiche urbane che considerino la necessità di sviluppare aree verdi.

L’esperienza offerta mette in gioco vista, tatto, odorato, udito, percezione di benessere; in questo senso possiamo definirla “for All“. Tuttavia la presenza di piccoli dislivelli lungo le rampe di percorrenza, generano alcune difficoltà alle persone in carrozzina o con passeggini, e testimoniano che spesso le norme siano facilmente mal interpretate.

Possiamo concludere affermando che il Design for All significa a livello internazionale non creare barriere, non eliminare barriere a posteriori, ma cercare di capire diverse esigenze, approfondire, offrire diverse modalità di uso dello spazio, produrre ambienti vivibili per tutti, piacevoli e coinvolgenti.

Isabella Tiziana Steffan

 



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