19 maggio 2015

LA RISPOSTA DI DAVIDE CORRITORE PRESIDENTE MM


Caro Assessore Marini, a ringrazio per la sua articolata lettera pubblicata da Arcipelago Milano perché offre la possibilità di affrontare pubblicamente un tema di grande importanza per lo sviluppo della metropoli e tutto questo all’interno di una testata da sempre sensibile e attenta allo sviluppo infrastrutturale di Milano (o meglio della città metropolitana). Le questioni sollevate meritano di trovare un pubblico racconto; è importante prendere coscienza di cosa significa gestire la realizzazione di un’opera pubblica in un contesto economico difficile come l’attuale (e che speriamo poterci a breve lasciare alle spalle). Aggiungo l’importanza della gestione relativa ai disagi che la realizzazione di un’opera pubblica necessariamente implica nei confronti della cittadinanza.

06corritore19FBIl caso di Sesto San Giovanni da Lei ricordato (e vissuto in prima persona) si presenta come emblematico. Occorre ricordare a favore dei lettori come quei lavori siano iniziati nel marzo 2011 e siano proseguiti regolarmente fino a gennaio 2014. La sospensione delle attività di cantiere è stata causata dalla crisi che ha colpito l’azienda aggiudicataria dell’appalto (ora in liquidazione). Azienda – si badi bene – mandataria dell’Associazione Temporanea di Imprese che si era aggiudicata la gara per il prolungamento della linea M1.

Come stazione appaltante ci siamo subito attivati nel mese di febbraio 2014 – coinvolgendo gli Enti Finanziatori dell’opera – per trovare una soluzione percorribile sia dal punto di vista giuridico che amministrativo per consentire all’azienda mandante (che nel frattempo aveva assorbito i “rami di azienda” degli altri componenti dell’ATI) di proseguire nella realizzazione delle opere per garantire così in tempi brevi la ripresa dei lavori.

Nell’ottobre scorso comunicammo l’avvenuto accordo con l’azienda mandante che portò alla ripresa dei lavori per la tratta Sesto San Giovanni – Monza Bettola. Nel mese di febbraio di quest’anno MM ha ingiunto all’appaltatore – che negli ultimi giorni non aveva garantito la presenza di personale nel cantiere – di riprendere tempestivamente i lavori. In data 12 marzo 2015 è stato risolto il contratto con l’appaltatore in ragione di gravi inadempimenti alle obbligazioni contrattuali e abbiamo avviato tutte le attività necessarie per poter procedere alla designazione di un nuovo appaltatore. Il 23 marzo scorso i lavori – come da richiesta del Comune di Milano, di Sesto San Giovanni e dell’esercente – sono stati affidati ad altra impresa per l’esecuzione della galleria fino alla fermata Restellone (esclusa) Nel corso di questa settimana è previsto un incontro in cantiere con ATM per la consegna dello stesso e per definire gli interventi di allaccio e rimozione della recinzione provvisoria.

Ho ritenuto necessario ricostruire i vari passaggi di questa vicenda che – come ho già detto – ritengo emblematica del contesto economico in cui viviamo perché ben due aziende risultano essere state colpite da difficoltà economiche. Abbiamo avuto la plastica rappresentazione della profonda crisi che ha investito il nostro paese, resa evidente dal fallimento di aziende. Ma come azienda pubblica – e ciò vale anche per il decisore politico – abbiamo la necessità e il dovere di ottemperare alla volontà di procedere celermente con i lavori perseguendo al contempo il necessario rispetto delle normative esistenti, in particolare del codice per gli appalti, strumento a garanzia della massima trasparenza.

Proprio a seguito di casi come quello esposto, viene l’acuirsi dei disagi che la realizzazione di un’opera infrastrutturale già di per se stessa comporta. Per parte nostra viviamo con particolare sensibilità la questione legata al rispetto dei tempi e per questa ragione utilizzando un sito internet dedicato desideriamo nel prossimo futuro fornire una puntuale informazione dello stato avanzamento dei lavori della M4. La web app M4 viene costantemente aggiornata. Con l’uso di questi strumenti informativi ci poniamo l’obiettivo di alleviare il più possibile i disagi per la cittadinanza. Ciò è realizzabile, ripeto, attraverso un pieno – e monitorato – rispetto del cronoprogramma e la più completa possibile informazione.

Non vogliamo dimenticare il costante dialogo con i cittadini e i comitati perché è possibile solo attraverso questo imprescindibile strumento trovare soluzioni condivise e generare un’autentica comprensione dei disagi. Rispetto a quest’ultimo punto stiamo valutando gli strumenti e i modi per rendere il cronoprogramma disponibile al pubblico.

Davide Corritore

Presidente di MM Spa



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