20 maggio 2015

musica – CONOSCERE LA MUSICA


CONOSCERE LA MUSICA

Abbiamo detto più volte che questa rubrica è scritta da un “ascoltatore” e dedicata agli “ascoltatori” di musica classica, che sono tanti e in grandissima parte non sono musicisti, nel senso che non suonano alcuno strumento o che la musica non l’hanno studiata affatto – anche perché nelle scuole italiane purtroppo non la si insegna – sicché si limitano a goderla frequentando le sale da concerto che per fortuna a Milano non mancano.

musica19FBAppunto frequentando i concerti ci si imbatte molto spesso in persone che la musicano l’amano profondamente, in ascoltatori attenti e informati ma curiosamente privi di cognizioni elementari riguardo la musica. Conoscono a memoria le grandi Sinfonie o i Concerti dell’epoca classica o romantica, molti spingono la loro conoscenza al barocco e al novecento, ma non sanno bene cosa siano le forme musicali – Sinfonia, Concerto, Sonata, Suite, ecc. -, non è loro chiaro cosa siano armonia e contrappunto, talvolta neppure conoscono tutti gli strumenti musicali che compongono un’orchestra. Pochissimi sanno leggere la musica (che non sarebbe così difficile da imparare, anche da soli) e hanno le cognizioni fondamentali per capire ciò che ascoltano e per afferrare la struttura della composizione.

La cosa è tanto più singolare se si pensa che tutti invece sanno che cosa è un sonetto o un endecasillabo, un romanzo o una novella, ma conoscono anche l’iconografia della pietà e il concetto di natura morta, la differenza tra commedia e tragedia, e così di seguito con tutte le arti che avvicinano e frequentano. Perché la musica è così misconosciuta? Come mai gli amanti della musica non si spendono per apprenderne le basi teoriche e saperne un po’ di più?

Molti non immaginano che le nozioni essenziali per conoscere e capire la musica sono assai meno di quanto non si creda e che si trovano raccolte in libri di facile consultazione (e talvolta di modestissime dimensioni!). A questo proposito segnalo un volumetto di Ottó Károlyi, della Piccola Biblioteca Einaudi, più volte ristampato, il cui titolo è molto esplicito: “La grammatica della musica: la teoria, le forme e gli strumenti musicali” (titolo originale “Introducing Music“) tradotto e curato da Giorgio Pestelli.

È un libriccino di poco più di duecento pagine, scritto nel 1965 e uscito in Italia per la prima volta nel 1969, di cui mi piace riprodurre la quarta di copertina laddove dice che vi “vengono esaminati in concreto i materiali e le leggi generali così come sono applicate dai grandi compositori, e sottolineati gli elementi di fondo necessari a capire gli aspetti tecnici dell’opera musicale” e più avanti conclude che il volume “è utilizzabile anche come guida pratica per risolvere le difficoltà dell’ascolto musicale“. Mi sembra interessante riportare i titoli delle cinque parti in cui il libro è suddiviso perché vi si trova racchiusa la maggior parte de i problemi dell’ascolto musicale: 1. suoni e simboli; 2. armonia e contrappunto; 3. forme musicali; 4. strumenti e voci; 5. partitura e lettura della partitura.

Dedicando un po’ di attenzione alla prima parte, e avendo sottomano una qualsiasi tastiera, si può persino imparare a leggere la musica. Ma anche senza impegnarsi in tale impresa, il musicofilo privo di preparazione tecnica di composizione può utilmente usarlo come manuale per accrescere la comprensione e soprattutto il godimento dell’ascolto.

Non sarà certamente l’unico manualetto, forse neanche il migliore, ma posso assicurare i miei lettori che è pur sempre uno strumento utile e di facile consultazione per togliersi molti dubbi e per approfondire la propria capacità di ascoltare la musica. Buona lettura.

questa rubrica è a cura di Paolo Viola

rubriche@arcipelagomilano.org



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