29 aprile 2015

BELLA CIAO MILANO, UN PROGETTO LUNGO UN ANNO


Tutto è cominciato nel luglio 2014 al tavolo di una festa dell’Unità in provincia di Milano, oggi Area metropolitana milanese. La domanda che circolava da un po’ di tempo all’interno di un gruppo variegato di persone era la seguente: come possiamo celebrare degnamente il settantesimo anniversario della Liberazione, uscendo dagli schemi e dalle ritualità che spesso accompagnano questi momenti, facendo conoscere alle nuove generazioni il sacrificio e le passioni politiche che animarono gli uomini e le donne della Resistenza?

04vanni16FBUna sfida che sentivamo doverosa, attuale e appassionante ma anche difficile, perché includeva la capacità di trovare un registro nuovo, capace di coniugare la “tradizione liturgica” delle celebrazioni con cui siamo cresciuti – e a cui siamo comunque legati – con elementi di innovazione e in qualche caso di rottura. Una sfida molto milanese, sia per le implicazioni che comporta progettare e realizzare a Milano, sia perché ad essere rappresentato è un pezzo importante della storia della nostra città, medaglia d’oro alla Guerra di Liberazione e Capitale della Resistenza.

Con questa consapevolezza, abbiamo cominciato a condividere la volontà di iniziare un percorso con amici, compagni e simpatizzanti, ma anche a persone senza trascorsi o appartenenza politica. Così da un gruppo intergenerazionale di volontari – e dalla contaminazione tra buone pratiche consolidate e spinta alla sperimentazione – è nata Bella Ciao Milano e il suo programma di eventi lungo un anno. Militanti, ricercatori, grafici, musicisti, alpinisti, comunicatori che hanno dedicato molto del loro tempo libero al lavoro di gruppo, all’ideazione, agli allestimenti, all’organizzazione, alla tecnologia.

Abbiamo così costruito il sito www.bellaciaomilano.com, dove è possibile ritrovare le storie e le immagini della Resistenza a Milano, che fanno parte di un ricco patrimonio archivistico costruito negli anni da storici e associazioni, ancora poco conosciuto. Allo stesso tempo, perché questa storia sia patrimonio comune, soprattutto dei più giovani, stiamo realizzando una App per smartphone sui luoghi della Resistenza e sulle lapidi dei martiri che si chiamerà “quello che le lapidi non raccontano”. Si tratta di una mappatura della città, che racconta cosa siano stati alcuni luoghi di Milano durante l’occupazione nazifascista. È un lavoro in divenire, aperto al contributo di tutti e sul quale abbiamo già raccolto diverso materiale. Per sostenere la sua realizzazione, abbiamo lanciato anche una campagna di crowdfunding attraverso la piattaforma DeRev. Questa modalità di finanziamento, inoltre, consente a tutti di sentirsi parte di un progetto di memoria collettivo.

L’obiettivo è quello di estendere questa mappatura a tutta l’area metropolitana, che è stata teatro della guerra di Liberazione e di cui, purtroppo, spesso non ci sono più tracce che lo ricordino. Abbiamo dato un’anticipazione di cosa conterrà la App e di quello che è stata l’area metropolitana durante l’occupazione nazifascista anche con gli eventi “Passi nella memoria“, passeggiate accompagnate da storici e testimoni sui luoghi simbolo della Resistenza a Milano, Rho e Sesto San Giovanni.

Abbiamo promosso convegni storici come quello che ha ristabilito che i giovani volontari della Brigata ebraica meritano a pieno titolo un posto d’onore tra i combattenti per la libertà dell’Europa. Abbiamo poi camminato in montagna sui sentieri dei partigiani, inaugurato il primo Trofeo di calcio della Liberazione e percorso come pellegrini, insieme a testimoni e alle comunità religiose milanesi, le strade dell’odio e del terrore nazifascista che a Milano si concludono al Binario 21.

Un percorso che qualcuno ha definito pop un termine che a noi non dispiace soprattutto se per pop si intende popolare, capace di aprirsi, attrarre e parlare a tutti. Un progetto che è stato adottato e valorizzato fin dalla sua fase iniziale dal Segretario Metropolitano del PD Pietro Bussolati che ha così permesso a Bella Ciao Milano di coinvolgere tutte le articolazioni del PD e i territori e che dai territori ha ricevuto molto in termini di idee, volontariato e partecipazione. Abbiamo riscoperto e spinto al massimo pur nelle difficoltà il piacere di sentirsi comunità, di lavorare insieme e di creare valore per gli altri con quel minimo di sacrificio che è niente rispetto a quello incommensurabile delle persone che ci hanno lasciato in eredità la libertà di cui godiamo.

Adesso a pochi giorni dal 25 Aprile 2015 ci sentiamo un po’ stanchi ma molto soddisfatti di avere dato il nostro contributo unitamente a tutte le realtà impegnate nel tenere viva la memoria in primis l’Anpi, il Sindacato e gli Istituti di ricerca a trovare e conservare i tasselli di quel passato così importante per la vita democratica dell’Italia e dell’Europa restituendo quelle testimonianze in una forma accessibile a tutti.

 

Mario Vanni*

 

* coordinatore Progetto Bella Ciao Milano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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