29 aprile 2015

sipario – SEGNALAZIONI D’AUTORE


SEGNALAZIONI D’AUTORE

Al Piccolo Teatro Studio Melato, fino al 30 aprile, è ancora possibile vedere Divine Parole, regia di Damiano Michieletto.

 divine paroleDivinas palabras racconta la storia di una comunità di “ultimi”, creature disperate, straccioni, ladri, prostitute, emarginati, che vivono alle porte di una città, in un’epoca e in un tempo non definiti, lottando gli uni con gli altri per la sopravvivenza.“È una sorta di parabola moderna, un racconto disperato e ancestrale – spiega Damiano Michieletto –. Una parabola nel senso di racconto epico, stagliato in una atmosfera nera e violenta. Racconta l’avarizia, la lussuria, l’ipocrisia. Racconta l’assenza di Dio e la lotta per recuperare in qualche modo il valore di una spiritualità. Le parole divine sono quelle che fermano il tempo. La necessità, il bisogno delle divinas palabra intese come elemento di spiritualità che sollevi l’essere umano da una quotidianità di squallore mi è sembrato l’elemento affascinante di questo testo barbaro ed enigmatico. Una invenzione teatrale ruvida e ostica, che mi ha portato a trovare certe affinità con il teatro di Pasolini In un contesto in cui vige lo scardinamento dei valori della convivenza civile, in una dimensione ferina, in cui tutto è violenza, sopraffazione, abiezione dell’individuo, il bisogno di qualcosa che sia “oltre” mi è apparso immediatamente contemporaneo. Una vicenda intrisa di sangue fin dai primi minuti, e dominata dal fango della strada in cui gran parte dell’azione si svolge, fino alla lapidazione finale, parallelo biblico in cui il Cristo ferma il tempo con le parole divine (qui sine peccato est vestrum, primus in illam lapidem mittat)”. *

*da https://www.piccoloteatro.org/events/2014-2015/divine-parole

 

Al Franco Parenti, sempre fino al 30 aprile, l’Amleto di CollettivO CineticO.

amletoL’Amleto di CollettivO CineticO é un meccanismo letale. La scena é spazio preparato ad ospitare aleatorietà e inevitabilità in un limbo costante tra ironia e tragedia. Attori professionisti, dilettanti, malcapitati, timidi intellettuali, registi, parrucchieri, esibizionisti, danzatori, assicuratori annoiati, sostituti dell’ultimo minuto, critici, virtuosi e sfigati si contendono il titolo di protagonista dello spettacolo. Reali candidati che non sanno quello che li aspetterà in scena. Il loro unico riferimento è un manuale di istruzioni inviatogli due settimane prima. Ciascuno si prepara da solo presentandosi a teatro direttamente per salire sul palcoscenico. Guidati da una incorporea voce fuori campo e seguiti da secondini muti, i candidati si sfidano in una serie di prove che sintetizzano i principi formali dell’opera shakespeariana.

Lasciati in balia di un’istruzione e nell’impossibilità di controllare fenomeni e competenze, precipitano tutti nella condizione amletica per eccellenza. Tra desolazione e intrattenimento sono gli spettatori di ciascuna replica ad eleggere il vincitore del titolo, unico superstite tra i corpi e i resti dei suoi avversari abbandonati al suolo. Un panorama improbabile di Amleti tra gli innumerevoli interpreti che si sono confrontati per secoli con il più emblematico testo teatrale.*

 *da https://www.piccoloteatro.org/events/2014-2015/divine-parole

 

Emanuele Aldrovandi

questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi e Domenico G. Muscianisi

rubriche@arcipelagomilano.org



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