1 aprile 2015

cinema – LATIN LOVER


 

LATIN LOVER

di Cristina Comencini [Italia, 2015, 114′]

con Virna Lisi, Marisa Paredes, Angela Finocchiaro, Valeria Bruni Tedeschi, Candela Peña

 

cinema13FBSono dieci anni che Saverio Crispo (Francesco Scianna), attore italiano di fama internazionale è scomparso. Il suo paese d’origine, nella Puglia salentina, lo celebra. Per l’occasione nella casa avita, dove vivono la sua prima moglie (Virna Lisi) e la prima figlia (Angela Finocchiaro), giungono le altre figlie dell’attore, quelle della carriera internazionale. La figlia francese (Valeria Bruni Tedeschi), quella spagnola (Candela Pena), quella svedese (Pihla Viitala) e quella americana (Nadeah Miranda). Con loro la moglie spagnola (Marisa Paredes) con il genero, infine animano i cortili tre nipotini di cui due chiamati Saverio, in omaggio al mitico nonno.

I giorni che il gruppo trascorre insieme sono pieni di ricordi e di scoperte, di sentimenti stemperati dal tempo, ma talvolta ancora in grado di ferire. Ciascuna donna si sente depositaria della memoria del vero Saverio, ma l’uomo a ciascuna ha mostrato un lato di sé differente, a partire dal cibo preferito diverso per ciascuna moglie o amante. Tutte sono ancora coinvolte dal mito del padre e marito passionale, anche se parlando cominciano a ridimensionarne la figura e a liberarsi della sua ombra. Insieme, grazie anche all’alcol, le donne sembrano riappropriarsi con leggerezza della loro vita. Lo afferma bene la consorte spagnola quando si disfa della fastidiosa parrucca che dovrebbe coronare la sua bellezza: “Ora senza uomo e senza capelli finalmente mi sento me stessa”.

Accanto a queste donne ci sono pochi uomini: il montatore degli ultimi film di Saverio e fidanzato clandestino della primogenita (Neri Marcoré), il marito della figlia spagnola (Jordi Molla), un giornalista locale in cerca di scoop (Claudio Gioè), un vecchio e noioso critico (Toni Bertorelli) e lo stunt man spagnolo Pedro (Lluis Homar), che dell’attore era la controfigura. Alcuni di loro conoscono lati nascosti di Saverio, che potrebbero incrinare il suo mito di latin lover e, in una sorta di solidarietà maschile, ne perpetuano il mito.

E Saverio? Appare un attore versatile che condensa Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Gian Maria Volontè. Un vero latin lover che viene presentato al pubblico attraverso i ricordi di chi lo ha conosciuto e gli spezzoni dei suoi numerosi film che spaziano dalla commedia al western, al film di denuncia. Saverio si è cimentato con tutti i generi, come i grandi attori a cui si rifà il suo personaggio. È la summa del cinema italiano apprezzato in tutto il mondo. Un cinema che viene omaggiato anche dalla regista (si veda soprattutto il bel finale) e a allo stesso tempo ridotto a mito e consegnato alla storia.

È ambiziosa questa commedia di Cristina Comencini, perché attraverso una storia apparentemente lieve, molto al femminile affronta e fa a pezzi l’immagine del padre lontano e intoccabile e allo stesso tempo mette sotto la lente anche l’abitudine a magnificare il cinema italiano del passato senza fare i conti col presente.

Del resto che dire? I dialoghi sono arguti e divertenti e gli attori sono davvero bravi, soprattutto le attrici spagnole, che abbiamo già apprezzato nei film di Almodovar, Valeria Bruni Tedeschi riesce a dare spessore alla sua figura di donna nevrotica e Virna Lisi sostiene il suo personaggio con una naturalezza e una classe uniche.

Dorothy Parker



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