25 marzo 2015

“MILANO SPAZIO COMUNE” A CHI E PERCHÉ. PROVE DI PARTECIPAZIONE


Come assegnare gli immobili pubblici alle realtà sociali che ne fanno richiesta? Nel mese di luglio 2014 l’Amministrazione comunale di Milano ha attivato un gruppo di lavoro sugli spazi sociali, affidandogli il compito di costruire un percorso partecipato e di ragionare su nuove possibili modalità di assegnazione degli immobili pubblici.

08scavuzzo_bocci12FBPercorso iniziato alla Fabbrica del Vapore, con oltre cento persone, rappresentanti di social street e orti urbani, gruppi informali e associazioni di ogni tipo, che hanno condiviso bisogni, osservazioni, richieste dando vita a un confronto ancora in atto. Occasione di contatto anche con i tanti centri sociali della città che non hanno consolidato, però, la loro presenza a questi appuntamenti, con l’unica eccezione di Macao, che ha scelto di essere parte attiva dei gruppi di lavoro e di continuare nel dialogo con l’amministrazione.

L’istituzione di un gruppo di lavoro si è rivelata utile per allargare l’orizzonte delle valutazioni. È infatti emerso con chiarezza quanto questo non sia un tema di interesse esclusivo di Milano città, che la riflessione potrà arricchirsi coinvolgendo tutta la Milano Metropolitana, per raccogliere osservazioni, suggerimenti e buone prassi da realtà territoriali differenti, approfondendo esperienze realizzate in altri Comuni italiani (a partire da Bologna) e all’estero.

Due sono i gruppi stabiliti per lavorare: il primo dedicato a individuare di forme che facilitino le modalità di partecipazione ai bandi pubblici di assegnazione; il secondo dedicato a dei percorsi alternativi ai bandi, che tengano conto della varietà di soggetti interessati all’utilizzo degli spazi per attività sociali sul territorio.

Il tavolo “oltre i bandi”, nato dalla necessità di definire un quadro di riferimento più ampio del bando e di facilitare l’accesso alla gestione di spazi anche a gruppi informali, ha aperto i suoi lavori con una questione di metodo: lavorare sul modello di una o più delibere già esistenti o scrivere una proposta di delibera da zero. Si è scelta una via intermedia che definirà gli obiettivi della delibera a partire dal contesto milanese e dalle esigenze emerse, per inquadrarli secondo modalità deliberative già sperimentate.

Gli obiettivi principali della delibera sono: contenere criteri che definiscano gli spazi come ‘disponibili’, definire modalità di pubblicazione e aggiornamento della lista degli spazi (su cui il Comune di Milano già molto ha lavorato); definire procedure di segnalazione di spazi da parte dei cittadini e insieme le modalità per la richiesta e proposta di condivisione degli spazi; individuare modalità per cui la ristrutturazione dello spazio assegnato, non sia un presupposto ma una finalità da perseguire nel tempo, e modalità amministrative snelle e trasparenti per l’organizzazione delle attività e la gestione delle economie conseguenti

Altri contenuti della delibera riguarderanno le modalità di pubblicità e trasparenza delle procedure di ricevimento valutazione e destinazione del bene in assegnazione, la definizione di percorsi che permettano di affiancarsi successivamente alla gestione di un bene, la definizione di criteri per la valutazione della sostenibilità delle proposte, la definizione di più di livelli d’intensità d’intervento sul bene.

Non di sapore diverso sono state le considerazioni emerse dal confronto con quanti si sono misurati con i bandi di assegnazione. Esigenza di tutti una semplificazione delle procedure, valutando in primo luogo i progetti, da completare in seguito con dettagli organizzativi. Sono soprattutto le realtà più piccole a fare fatica a produrre la documentazione, e a duplicarla per ulteriori richieste per cui sarebbe utile introdurre modalità online.

Spesso le realtà informali non hanno bisogno di sedi veri e proprie, ma di usare in modo semplice, a volte per tempo parziale, luoghi già esistenti nel quartiere. È quindi necessario prevedere modalità di condivisione di beni assegnandoli a più realtà disposte a collaborare condividendone oneri e spese di gestione, o prevedendo tra i soggetti ammessi la costituzione di associazioni temporanee per un turn over nell’uso degli spazi, che sarebbero così sempre vivi e al massimo utilizzo.

I futuri Municipi, costruendo stretti rapporti sia con le associazioni sia con i gruppi informali, rivestono funzione centrale nella proposta di provvedimenti di facilitazione del rapporto e di assegnazione di spazi, anche temporanea o condivisa.

Per risolvere il problema della manutenzione (che spesso è molto onerosa, soprattutto per realtà piccole e senza contributi), si potrebbe valutare uno scomputo dell’impegno di ristrutturazione e manutenzione dai canoni di locazione.

Il lavoro di questi mesi, ha permesso a molte realtà di conoscersi ed emergere in modo definito, portando con sé un bagaglio di esperienze e potenzialità che in futuro sarebbe davvero bello trovassero casa in città. Come l’hanno trovata tutti i progetti sociali e culturali, sportivi e di piccola imprenditoria, associativi e creativi cui sono stati assegnati gli spazi attivati, riaperti e recuperati da questa amministrazione: questa la mappa.

Anna Scavuzzo* Paola Bocci*

*consigliera comunale PD

É possibile seguire gli sviluppi del gruppo di lavoro sul blog http://milanospaziocomune.tumblr.com/ ed è inviare contributi all’indirizzo milanospaziocomune@gmail.com.

 

 



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