4 marzo 2015

PSICOLOGI PER MILANO. IL SOCCORSO PER AIUTARE LA COMUNITÀ


In Italia, circa un quarto della popolazione adulta presenta ogni anno una criticità psicologica tale da dover richiedere l’aiuto specialistico, ma solo il 10% di essa, generalmente i casi più gravi, approda ai servizi psicologici e psicoterapeutici pubblici. Il Sistema Sanitario Nazionale italiano non riesce a soddisfare le numerose richieste d’intervento psicologico e psicoterapeutico per mancanza di risorse professionali ed economiche. I servizi territoriali, costretti a dare priorità a situazioni di gravità psichiatrica non possono concedere lo spazio necessario ad altre forme di disagio e di sofferenza psicologica e relazionale: si pensi ad esempio all’ansia, alla depressione, ma anche alle problematiche legate alle relazioni di coppia e familiari.

10longhi09FBIn una grande città come Milano, le liste d’attesa per i servizi di tipo psicologico e psicoterapeutico pubblici variano da 30 giorni a 6 mesi a seconda delle strutture (ASL, servizi ospedalieri). Inoltre, salvo rare eccezioni, nei servizi del SSN in Lombardia è possibile usufruire solo di percorsi psicologici brevi, di durata non superiore a un anno, mentre una presa in carico psicoterapeutica di maggiore durata non è più prevista. Ciò comporta che chi necessita di una psicoterapia e non ha la possibilità economica di rivolgersi a un professionista privato, non ha di fatto nessun servizio a disposizione.

Quindi, chi soffre di depressione, di disturbi d’ansia, di attacchi di panico si trova spesso a dover affrontare tempi di attesa interminabili. Ancora più difficile diventa la lotta per chi deve combattere con situazioni come i disturbi del comportamento alimentare, i disturbi di personalità, le problematiche familiari, i disagi e i disturbi infantili e adolescenziali che necessitano di specifiche prese in carico, spesso lunghe e complesse. Sono proprio questi i casi, infatti, che necessitano di un tempestivo e preventivo “ascolto-intervento” perché proprio il lavoro psicoterapeutico e quello psicologico clinico impediscono a essi di diventare cronici fino a divenire invalidanti o a manifestarsi in maniera drammatica.

Per contenere la pressione generata da questa situazione è indispensabile un approccio psicologico centrato sulla sostenibilità, secondo il quale lo psicologo si definisce e si rappresenta come un consulente al servizio della comunità, e non come un tecnico, o come un professionista che lavora per singoli individui. Il servizio di psicologia sostenibile è caratterizzato da quattro aspetti fondamentali: sostenibilità, accessibilità, resilienza, qualità.

Sostenibilità, che significa continuità, possibilità di offrire servizi che si sostengono autonomamente, o almeno che tendono verso questo obiettivo, in modo da poter garantire alle persone che ne hanno bisogno interventi di lunga durata, che non siano frammentati da cambi di operatore o di struttura, e allo stesso tempo offrano alla comunità un servizio di riferimento costante, indipendentemente dalla precarietà dei finanziamenti pubblici e privati.

Accessibilità: è intesa come possibilità per tutti coloro che ne hanno bisogno, di accedere a un servizio psicologico e psicoterapeutico, indipendentemente dalla disponibilità economica ed estrazione sociale della persona. L’accessibilità non si riduce all’abbassamento delle tariffe, ma va integrata con l’accessibilità sociale e culturale, attraverso a) l’informazione – la divulgazione dell’intervento psicologico e psicoterapeutico presso la popolazione, la presenza sul territorio, la predisposizione di luoghi di facile accessibilità fisica

b) la vicinanza alla persona che chiede un intervento: la capacità di modulare il servizio sulle esigenze della persona, non solo di tipo strettamente psicologico. In questo senso molteplici sono i fattori da considerare: innanzitutto la possibilità di parlare con qualcuno che parla la propria lingua, sia intesa come attenzione alle diverse culture, sia come capacità di adattare il proprio linguaggio a seconda dell’età, della competenza linguistica, delle risorse cognitive, della persona con cui ci si relaziona. Un altro aspetto rilevante è la capacità di costruire dei setting mirati, di saper declinare i tempi, i modi, in funzione della persona e del contesto e non solo dell’approccio del professionista;

c) la capacità di lavorare in rete, di confrontarsi con altri professionisti, servizi, strutture, e di prendere in considerazione il contesto di vita della persona al di là della motivazione esplicita della richiesta.

Resilienza, che significa accrescere la capacità di dare risposte positive alle difficoltà e Qualità, garantita da costante supervisione e monitoraggio dell’attività dei singoli professionisti, che lavorano come équipe condividendo e costruendo insieme un modello di intervento.

Un avvio alla prassi della psicologia sostenibile è offerto dalla collaborazione tra l’Ordine degli Psicologi della Lombardia e il Comune di Milano, grazie all’avvio, nel 2013, del progetto “Psicologi per Milano“, che prevede la costituzione di un elenco di enti erogatori di servizi di psicologia sostenibile, che rispondono a precisi criteri di professionalità e qualità. L’elenco degli enti convenzionati con il Comune è pubblico e consultabile da tutti i cittadini.

I cittadini che necessitano di un aiuto psicologico ma che sono in condizione di disagio economico possono accedere direttamente a percorsi gratuiti o a tariffe agevolate, senza limiti di durata nel tempo o di numero di colloqui, attraverso la segnalazione e l’invio da parte dei Servizi Sociali del Comune di Milano, che hanno anche la funzione di orientamento e di informazione sui diversi enti.

Il progetto ha il grande merito di fornire visibilità e riconoscimento agli enti che offrono psicologia sostenibile e che appartengono al mondo non profit, che forniscono un servizio indispensabile e non coperto dal sistema sanitario regionale. Inoltre permette ai cittadini di avvicinarsi velocemente e facilmente a percorsi di aiuto che spesso sono percepiti come saturi e stigmatizzanti nel pubblico e come elitari nel privato.

Il limite dell’iniziativa consiste nel carico economico che grava completamente sugli enti non profit, che offrono tariffe sostenibili grazie alle proprie capacità di fundraising, dal momento che il Comune di Milano contribuisce alla promozione del progetto ma non finanzia in alcun modo le attività.

 

Carlotta Longhi

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti