18 febbraio 2015

LA MOBILITÀ NELLA CITTÀ METROPOLITANA: NEBBIA IN VAL PADANA


La prima giornata della Mobility Conference di Assolombarda 2015 è stata dedicata al “Governo delle città metropolitane”. In realtà, benché lo statuto della città metropolitana milanese sia già stato approvato, del governo e delle sue modalità non parla nessuno. Si parla, invece, molto dei problemi di mobilità di area vasta e sul tema emerge, nel non detto, la contraddizione tra la vera dimensione dell’area urbana e del bacino di mobilità milanese-lombardo e i confini istituzionali della Città metropolitana costituita. È un fatto che l’area urbana milanese-lombarda abbia ormai dimensioni dell’urbanizzato e, soprattutto, del bacino di mobilità ben superiori all’ambito dell’ex-provincia e che questo riproponga non semplici problemi di governo del sistema. Tuttavia tutti si dichiarano contenti della città metropolitana considerandola, a quanto pare, una necessaria semplificazione istituzionale.

05goggi07FBQuesta contraddizione sfugge al Sindaco Pisapia, che vanta i risultati conseguiti da Milano con l’Area C nella riduzione della congestione (dimenticando il contributo della crisi che ha fatto crollare i consumi di carburante in tutta la regione e non solo a Milano) e che annuncia l’istituzione del bike-sharing a pedalata assistita e del moto-sharing come strumento della mobilità della città metropolitana. Per fortuna dice che occorre guardare al di là della cerchia dei Navigli! Nell’ascoltatore malizioso viene evocata l’immagine di sciami di pendolari in bicicletta, che, grazie alla pedalata assistita, si precipitano verso Milano fin dai confini dell’ex-provincia, come in una rediviva Pechino dei tempi di Mao. In fondo, è un’ammirevole coerenza per un Sindaco che ha espunto dal PGT, anche dalle ipotesi a più lungo termine, la previsione del secondo passante ferroviario.

Segue un concreto intervento di Carlo Sangalli , presidente della Camera di Commercio di Milano, che, a conferma della immanente contraddizione di cui prima si è detto, si riferisce a una città di otto milioni di abitanti, qual è l’intera area urbana milanese lombarda, ma non la ben più angusta città metropolitana. Il Presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca, vola più alto. Anche lui esordisce, con corretta visione urbanistica, parlando di un raggio di 60 chilometri intorno a Milano “che comprende anche Novara” (e che per questo ascoltatore, implicitamente relega la città metropolitana tra i meri strumenti amministrativi). Ma alla città metropolitana, che tuttavia definisce “un’occasione storica”, chiede un Piano Strategico con obiettivi definiti e comuni con la Regione Lombardia e in quest’ultima richiesta c’è l’unico -e pertinente- accenno di tutta la giornata ai problemi di governo.

Sul sistema aeroportuale il discorso diviene più esplicito, Rocca chiede che non si voglia più costringere gli aeroporti in ruoli “contro il mercato”, avverte che avere un sistema con aeroporti in concorrenza tra loro è un vantaggio per tutti i cittadini e per l’economia. A quindici anni dall’apertura di Malpensa 2000 è notevole che qualcuno abbia finalmente avuto questo coraggio. Chiede anche che la SEA sia privatizzata, unica notizia su cui il giorno dopo si è concentrata la stampa, ma che in fondo non è la più importante.

Non arriva a proporre che ci siano due SEA in concorrenza, una per Malpensa e una per Linate, come sarebbe piaciuto a questo ascoltatore, ma chiede che Linate non sia più limitato (“basta con l’illusione che limitare Linate serva a reggere meglio Malpensa”). La concezione di un sistema aeroportuale in concorrenza e rispondente alla domanda di mercato è già un grande passo avanti.

Rileva inoltre il processo, già in atto da tempo, di progressiva diminuzione dei pendolari su Milano, a conferma dell’allargamento del bacino di mobilità urbana, e la necessità che i collegamenti non siano più solo radiali.

Segue un interessante intervento del professor Senn che fa il bilancio delle risorse disponibili per la città metropolitana, ma anche nelle immagini da lui proiettate, che mostrano l’addensamento del costruito in Lombardia tra Ticino e Adda, si fa fatica a scorgere i confini della città metropolitana.

Il rappresentante del Sindaco di Londra parla diffusamente di biciclette e di mobilità dolce, in ossequio allo spirito del tempo, ma lascia anche cadere quasi con noncuranza che a Londra si sta costruendo il Crossrail, ossia il passante ferroviario Est-Ovest: 42 chilometri di ferrovia sotterranea sotto tutta Londra (il più grande progetto in costruzione di tutta l’Europa, circa 20 miliardi di euro) che integrerà il già potente sistema ferroviario. Altro che pedalata assistita.

Deludono, invece, le Ferrovie dello Stato, che esibiscono una presentazione standard, verosimilmente predisposta per tutta Italia, in cui si afferma che “gli investimenti nei nodi urbani ad alta concentrazione abitativa sono prioritari“, cosa che si sapeva molto bene e si diceva già quindici anni fa, mentre loro pensavano solo all’Alta Velocità. Si parla di bassi coefficienti di riempimento dei posti offerti sui treni FS, cosa che non riguarda certo l’area milanese, per finire poi nella proposta di un generico sistema di mobilità “hub and spokes” imperniato sulle stazioni, che evidentemente richiederebbe un incremento delle frequenze e della capacità, ma senza dire con quali treni, quanti, e pagati da chi.

Il Sindaco di Torino e Presidente dell’ANCI, Piero Fassino, illustra la situazione dell’area torinese, opposta a quella milanese: 40 comuni circa nell’area urbana torinese e oltre 300 comuni nella città metropolitana.

Si conferma quindi l’impressione che il grande tema, non trattato esplicitamente da nessuno, ma emergente in tutti gli interventi, sia l’antinomia fra città metropolitana e vera dimensione funzionale dell’area urbana e del suo bacino di mobilità, e che i connessi problemi di governo non siano ancora stati affrontati.

Il pomeriggio è dedicato alle “connessioni aeree e sviluppo aeroportuale” e si segnala per un intervento introduttivo di Stefano Paleari, rettore dell’Università di Bergamo, che rileva come i bacini dei tre aeroporti lombardi si sovrappongano in buona parte e come diminuisca la vocazione dei singoli aeroporti, configurando di fatto un livello di possibile concorrenza secondo solo al sistema aeroportuale londinese. Avverte che non bisogna aver paura della concorrenza tra aeroporti.

Ma il resto del dibattito non sembra aderire a questo concetto di sistema aperto e concorrenziale; covano ancora molte speranze dirigistiche, si parla ancora di “razionalizzare gli scali”, si sogna di ricostituire l’hub di Malpensa in qualche oscuro modo. Sembra si continui a dimenticare che non esistono aeroporti hub, ma solo compagnie che fanno operazioni hub in un dato aeroporto (concentrandovi tutti i voli d’apporto, ovvero gli spokes) e che senza una compagnia che abbia questa forza (che Alitalia non ha mai davvero avuto) l’hub non può esistere. Solo con la crescita del traffico e dei collegamenti (anche se partono dallo scalo che qualcuno giudica “sbagliato”) una siffatta compagnia può essere attratta. Si dimentica anche che questa possibilità si era già concretamente manifestata, ma fu fatta miseramente fallire quando a Lufthansa furono rifiutati alcuni slot su Linate.

L’Assessore regionale alle infrastrutture, Alessandro Sorte, ha parlato di un tavolo ministeriale con lo scopo di incrementare i collegamenti su Malpensa. A questo però non partecipano le compagnie, che i collegamenti dovrebbero operare e che hanno gli aerei.

In compenso, silenzio totale sulla liberalizzazione degli accordi bilaterali, che sono il vero nodo della questione, unico modo per incrementare i voli intercontinentali a Malpensa (tanto invisi a Alitalia e quindi, seppur ingiustamente, anche al Governo). Solo Gianfelice Rocca, in apertura, li ha opportunamente citati. In conclusione, ci sono squarci di sole, ma ancora un bel po’ di nebbia, in Val Padana.

 

Giorgio Goggi



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti