18 febbraio 2015

POLITICA MONDIALE: LO SGUARDO DELLE ASSICURAZIONI


Se vuoi sapere le abitudini di guida di un paese è sufficiente chiedere a un assicuratore come elabora la tariffa RC Auto, ma forse ci si può rivolgere a loro anche per sapere quali rischi sta correndo in questo momento il nostro pianeta. Infatti nell’ultimo rapporto annuale, Allianz Risk Barometer 2015 si afferma che le aziende si trovano di fronte a nuove sfide provenienti da scenari imprevedibili e da un ambiente sempre più interconnesso, l’interruzione delle attività e della filiera produttiva corrono nuovi tipo di rischio. In molti paesi, inclusa l’Italia, i rischi informatici e quelli geo-politici registrano i maggiori tassi di crescita.

09cingolani07FB“La crescente interdipendenza di molti settori e processi implica che oggi le imprese siano esposte a un numero crescente di situazioni di crisi. Gli effetti negativi possono moltiplicarsi rapidamente, e un rischio può provocarne a catena molti altri. Le calamità naturali o gli attacchi informatici possono causare interruzioni delle attività non solo per un’azienda, ma per intere aree di infrastrutture”, sottolinea lo studio di Allianz. Il cyber-risk è cresciuto molto e quest’anno, per la prima volta, è entrato nella “Top” dei peggiori per le aziende nella graduatoria globale. In Germania, Regno Unito e Stati Uniti, i rischi informatici si collocano addirittura nelle prime posizioni in classifica, anche se la consapevolezza sta aumentando, si ritiene che molte aziende ne sottovalutino i diversi impatti. “Il numero crescente e sempre più sofisticato di minacce informatiche fa sì che sia impossibile, per qualsiasi organizzazione, garantire una protezione completa dal cyber-risk”.

Nel mondo aumentano i rischi geo-politici, sempre secondo il rapporto, le situazioni di crisi politiche e sociali sono un problema sempre più importante per le imprese. Il rischio geo-politico appare tra i principali nella regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), in Brasile, è considerato uno dei peggiori in Russia e in Ucraina. È la seconda causa principale di interruzione della filiera produttiva dopo le calamità naturali. Un’altra fonte di tensione politica nel 2015 potrebbe derivare dal basso costo del petrolio, che potrebbe destabilizzare quei Paesi che dipendono molto dai profitti basati sul greggio.

La lotta contro il terrorismo e i rischi geo-politici sono identificati tra gli interventi più importanti. Ad esempio gli assicuratori francesi dopo i gli assalti a Charlie Hebdo suggeriscono di implementare “Vigipirate” un protocollo di sicurezza che rafforza la protezione a un numero di siti chiave: organizzazioni di media, grandi negozi e aree commerciali, trasporto, siti religiosi,scuole, edifici governativi ufficiali.

Mentre è impossibile prevedere gli attacchi, tendenze recenti suggeriscono un movimento verso ‘tactical low-tech’ anche se ancora sono possibili gli assalti spettacolari di alto impatto con armi automatiche e veicoli. I livelli di minaccia nel Regno Unito, nel resto d’Europa e negli Stati Uniti sono elevati da qualche tempo e così rimangono. Tuttavia, altri settori, come Nord Africa, il Medio Oriente, il Sud e il Sud-estasiatico (tra cui l’Australasia) così come parti della Cina occidentale, sono sempre più esposti al terrorismo “jihadista”.

I tre rischi principali per le imprese evidenziati nello studio – interruzione dell’attività e della filiera produttiva, calamità naturali e incendi/esplosioni – sono gli stessi nell’area Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA), nel continente americano e nella regione Asia Pacifico. Vi sono comunque alcune differenze tra le aree geografiche. In Italia, il principale rischio è quello causato dalle catastrofi naturali e, in discesa rispetto al 2014, la mancata crescita economica. Inoltre la combinazione tra mancanza di talenti e una forza lavoro non più giovane è causa di un aumento di preoccupazione e rientra tra i 10 rischi maggiori.

Le aziende poi sono preoccupate dall’ambiente commerciale e il timore di una stagnazione e di un declino dei mercati entra nella classifica. Il cambiamento climatico insieme alle innovazioni tecnologiche come la stampa in3D e le nanotecnologie dominano “l’agenda rischi” sul lungo periodo.

Se questa non è un’agenda anche per la politica … .

 

Massimo Cingolani



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti