5 ottobre 2009

IL NUOVO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO È SOSTENIBILE ? (seconda parte)


Anzitutto va detto che la Relazione Ambientale non è stata fatta sui dati quantitativi del PGT. L’aumento del numero degli abitanti di Milano previsto dal PGT è di 117.000 nel 2014 (scadenza del piano) e di 489.000 nel 2030 (prospettiva strategica), mentre la quantità di nuovi edifici previsti corrisponde a 301.000 abitanti, comprendendo anche tutti i piani attuativi già approvati per 92.000 abitanti. Quando questi edifici saranno completati non è indicato, ma presumibilmente verso il 2020, visto l’andamento della crescita della popolazione.

La relazione ambientale invece si basa su una stima di 182.000 abitanti per valutare l’impatto ambientale delle persone, mentre l’allegato sulla mobilità e trasporti si basa su 246.000 abitanti, ma non nel 2020 ma nel 2030.

E’ chiaro che se si diminuisce il numero degli abitanti il loro impatto diminuisce, mentre se si posticipa il loro arrivo in città al 2030 si ha più tempo per completare la costruzione di metropolitane e linee di trasporto pubblico che dovranno utilizzare.

Ma come sono state calcolate queste persone ? Si è considerato che il 75% delle nuove costruzioni siano residenziali, il 12,5% uffici e il 12,5% spazi commerciali anche se il PGT non fissa delle percentuali di destinazione d’uso; ogni abitante dovrebbe occupare 50 mq, ogni addetto al terziario 30 mq e ogni addetto al commercio 60 mq.

Questi dati portano ad una ulteriore diminuzione di abitanti e addetti rispetto alla realtà: la VAS per le aree ferroviarie dismesse, di pochi mesi fa, prevedeva 33 mq per la residenza libera, 25 mq per la residenza convenzionata e agevolata, 50 mq per gli addetti al commercio e 25 mq per gli addetti agli uffici. Va notato come le aree ferroviarie siano comprese nel PGT, che dopo pochi mesi cambia i parametri. Non solo, il rapporto ambientale già sosteneva che si creavano ingorghi di traffico, così il PGT aumenta le volumetrie spostandole dal Parco Sud e riduce artificialmente i nuovi abitanti previsti !

Un’analisi dettagliata dei vari ambiti trova degli errori clamorosi, nel parco sud sono previsti 133mq ad abitante!

In base a questi dati più realistici per edifici in città dove il terreno costa caro e le case non sono tutte di lusso i nuovi abitanti di Milano sarebbero 430.000 già nel 2014, ben di più di quelli della relazione ambientale e nello studio dei trasporti.

Dove saranno costruiti i nuovi palazzi previsti ?

Circa 100.000 persone andranno ad abitare nel Parco Sud, che invece dovrebbe rimanere zona agricola, 46.000 nei quartieri esterni alla cerchia ferroviaria, 18.000 nelle aree ferroviarie dismesse, 32.000 nelle ex-caserme, 43.000 in ambiti vari (Cadorna, Cascina Merlata, Bovisa, Città del Gusto vicino all’Ortomercato), 75.000 a San Siro, Expo, Porto di Mare, Forlanini, Monluè, 114.000 nei progetti in corso. L’effetto del Piano Casa non è previsto.

Ma tutti questi nuovi abitanti da dove arriveranno ?

L’Ufficio Statistica del Comune ritiene che la popolazione di Milano non crescerà nei prossimi anni.

Per il PGT i nuovi abitanti saranno soprattutto cittadini stranieri che verranno a lavorare in Italia, che la Lega, che fa parte della maggioranza, vorrebbe tenere lontani. Peccato che solo una parte dei nuovi edifici saranno di edilizia convenzionata ed agevolata, il resto sarà ad edilizia libera e ci si domanda come gli immigrati potranno acquistarla. Ci sono d’altra parte a Milano 80.000 appartamenti vuoti e gli uffici vuoti sono pari a 30 Pirelloni.

Un altro totale disaccordo tra PGT e relazione ambientale riguarda le sei nuove metropolitane, i cui tracciati sono totalmente diversi. Peraltro si ipotizza che vengano tutte finanziate e realizzate entro il 2030, cosa poco probabile visto quello che è successo finora. La linea 6, il cui finanziamento è saltato a causa del terremoti in Abruzzo, è data per finanziata !

Analizzando i contenuti specifici del piano si vede come i 15 progetti pubblici, che dovrebbero giustificare l’enorme densificazione della città, sono appena abbozzati e pieni di assurdità: ad esempio si vuole trasformare via Vittor Pisani in un viale di tigli come Unter den Linden quando sotto c’è subito un parcheggio sotterraneo, come è stato verificato per gli alberi richiesti dal Maestro Abbado, che saranno messi nei vasi. In compenso si insiste nel vecchio progetto della Gronda Nord, osteggiato dagli abitanti, affiancandogli una metrotramvia anziché sostituirlo con questa. Si abbonda di termini stranieri come boulevard, ring, rambla ma sono tutti irrealizzabili e mancano i fondi.

Si propone la realizzazione di una linea di trasporto sospesa nei viali delle Regioni al posto dei filobus e si pensa alla pedonalizzazione dei Bastioni, impossibile con il traffico attuale e futuro.

La sostenibilità economica del PGT non c’è, mancano 7,7 miliardi di euro che si ipotizza di recuperare dai privati per i loro extra-profitti, con politiche di forte aumento degli oneri che non sono mai state fatte. Con la crisi economica poi è dubbio che questi extra-profitti possano continuare nel tempo.

Se si guarda nel dettaglio degli interventi salta all’occhio la distruzione di cascine come la Cascina Cavriana vicino al parco Forlanini e delle aree agricole circostanti, quelle più vicine alla città e le più preziose per l’agricoltura periurbana che il progetto Expo vorrebbe salvaguardare. Al loro posto nuovi edifici residenziali con volumetrie non compatibili con quelle fissate per il Parco Sud (0,20 mq/mq).

Anche la perequazione urbanistica, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello del PGT non è chiara.

Le volumetrie potranno atterrare su tutta la città tranne che nel centro storico, provocando la densificazione delle zone interne tra il centro storico e la cerchia ferroviaria, già fin troppo dense. Alcuni interventi poi, come in via Stephenson e alla caserma Montello, hanno un indice di densificazione altissimo. D’altra parte gli operatori non hanno l’obbligo di usare la perequazione, che rischia di rimanere lettera morta e non consentire il recupero dell’agricoltura e delle aree a standard al patrimonio del Comune.

Infine la VAS non valuta l’ipotesi zero, quella senza aumento di abitanti, che sarebbe stata probabilmente quella più sostenibile dal punto di vista ambientale e quella che emergerebbe da una vera consultazione dei Milanesi.

L’assessore Masseroli dice di averli consultati, ma in realtà girava per Milano senza far vedere i dati del piano, ed ora che ci sono si limita a pubblicare il PGT sul sito web del Comune ed aspettare osservazioni a documenti poco chiari. Un modo per evitare confronti difficili con i cittadini ma senza rispettare lo spirito della direttiva europea che obbliga ad una seria consultazione.

Per un maggiore dettaglio si possono leggere le osservazioni che ho preparato sul sito www.msacerdoti.it e che presenterò entro il 15 ottobre, scadenza della presentazione.

( la prima parte dell’articolo sul n° 28 di ARCIPELAGOMILANO)

Michele Sacerdoti

 

 

 

 

 

 



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