28 gennaio 2015

EXPO: SICUREZZA DOPO I FATTI DI PARIGI, ATTENTI AI TAGLI


La serie di attentati avvenuti a Parigi nel corso delle scorse settimane hanno messo in allerta il resto dell’Europa, compreso il nostro paese che, fino a qualche anno fa, non sembrava particolarmente nel mirino di eventuali azioni terroristiche: i gruppi armati hanno dimostrato di poter “tenere in scacco” una grande capitale europea per ore, addirittura per giorni, dimostrando un’enorme carica criminale e, soprattutto, un’organizzazione nascosta ma certamente efficace e pericolosa.

10livigni04FBLa città di Roma e il Vaticano, sono state dichiarate come primo obiettivo sensibile ma anche Milano è uno dei possibili scenari per un atto terroristico, considerata la simbolicità della nostra città, sia da un punto di vista commerciale sia da un punto di vista culturale. Tali aspetti sono indubbiamente accresciuti dal fatto che il 1° maggio di quest’anno la nostra città sarà ospite della rassegna internazionale Expo 2015 e l’evento porterà a Milano un afflusso di milioni di visitatori prolungato per sei mesi di durata dell’evento. Il luogo ideale, insomma, sembrerebbe, per eventualmente colpire e sviluppare un attentato contro la nostra nazione.

Su questo problema si è pronunciato, negli ultimi giorni sull’onda degli ultimi eventi, anche Giuseppe Sala, il commissario unico dell’Esposizione Universale, affermando che Expo “potrebbe essere un bersaglio ideale per il terrorismo”, ma chiarendo che molto si è fatto e altrettanto si farà per scongiurare tale ipotesi, lavorando sulla sicurezza sia per quanto riguarda la prevenzione (aspetto fondamentale), sia per quanto concerne la repressione nella quotidianità. E’ attiva da mesi una task force sulla sicurezza che vede lavorare congiuntamente il Comune, la Prefettura e i vertici di tutte le forze dell’ordine.

L’attenzione, naturalmente, sarà puntata sul milione di metri quadrati a Rho – Pero dove si svolgerà l’evento e saranno collocati gli stand dei paesi partecipanti, zona che dovrebbe essere protetta da quasi quattrocento componenti delle forze dell’ordine, tra semplici agenti e graduati. Ma il piano per la sicurezza di Expo è stato immaginato come uno schema a cerchi concentrici, sempre più larghi per non lasciare vuoti di tutela in aree anche non limitrofe ai luoghi dell’esposizione, ma egualmente a rischio sia simbolico sia effettivo per eventuali atti di terrorismo.

Infatti, l’area espositiva sarà soltanto il “primo livello” della barriera di controllo delle forze dell’ordine: dalla vigilanza su padiglioni e visitatori si passerà a un controllo capillare in tutti i quartieri della città, anche quelli più periferici. È così che, a regime, dovrebbe arrivare a Milano un “esercito” di circa 2500 rinforzi, tra agenti della Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza. È grazie a loro che, attorno al grande evento, complessivamente dovrebbero lavorare 2.800 uomini che si occuperanno esclusivamente della sicurezza di Expo.

Sono gli occhi che sorveglieranno la città chiamata a salire sul palcoscenico internazionale e cercheranno di tutelare gli ospiti e i cittadini, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo in cui la tensione internazionale è molto forte per il fenomeno del terrorismo.

L’operazione coinvolgerà tutte le forze dell’ordine e, nei prossimi mesi, dovrà essere concretizzata, passando dalla teoria alla pratica, tutelando la straordinarietà dell’esposizione universale, ma non dimenticando in alcun modo le esigenze di sicurezza “quotidiana” che una grande città come Milano sempre necessita. Insomma, più uomini, più mezzi, più strutture necessarie a questo appuntamento di estrema importanza per la nostra città.

E più fondi per riuscire a tradurre in realtà quelle stime che disegnano la rete di protezione da stendere sulla città: il piano prevede 126 milioni di euro per rinforzi, attrezzature, logistica, da recuperare nell’ambito di competenza di vari dicasteri.

Ci auguriamo che, davvero, tali risorse vengano interamente stanziate per assicurare a Milano un effettivo controllo sia preventivo sia repressivo, tutelando la sicurezza dell’evento e dei cittadini e trasformando l’Esposizione Universale di quest’anno in un positivo biglietto da visita, nazionale e internazionale, per il nostro paese e per la nostra città.

Ilaria Li Vigni



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