21 gennaio 2015

LA M4, I TAXISTI E NOI


Nei giorni scorsi il signor Stefano Guiso-Gallisay ci ha scritto: “Egregi Signori ma non vi viene il dubbio che tutti questi articoli a cui date spazio contro la M4 non siano commissionati dalla potente lobby dei tassisti e/o scritti da parenti, amici o consulenti di tassisti? Non riesco a spiegarmi come mai tali articoli non siano mai supportati da cifre e si basino invece su astratte argomentazioni non solo del tutto opinabili, ma anche contraddittorie.”.

01editoriale03FBNormalmente alla lettera di un lettore avrei risposto nella rubrica La posta dei lettori ma questa volta le cose sono un po’ diverse: il signor Guiso-Gallisay mette in dubbio la buona fede e la correttezza dei nostri collaboratori accusandoli di essere al servizio di interessi altrui o forse addirittura “a libro paga” di qualcuno. Quello del signor Guiso-Gallisay è un vecchio vizio italiano e in particolare della classe politica nostrana: l’attribuire agli altri propri possibili ma biasimevoli comportamenti; posso garantirgli di aver preso un grosso abbaglio: nessuno dei nostri collaboratori, né io personalmente, siamo in vendita e qualche volta ci secchiamo persino di fronte alla domanda “da che parte stai”, quando questa domanda sottintende opportunismo politico.

Ma veniamo allo specifico della lettera. Chi fosse attento lettore del nostro giornale non si sarebbe certo perso in particolare gli articoli di Marco Ponti che con la lobby dei taxisti non è certo tenero, così come non siamo mai teneri nei confronti di chi troppo sfacciatamente e prepotentemente antepone le ragioni proprie o della categoria di appartenenza al bene comune. È nota, tanto per fare un caso, la nostra avversione ai difensori senza se e senza ma dei diritti acquisiti.

Due parole sul supporto offerto alle opinioni dalle cifre. Non credo proprio che i nostri collaboratori e io stesso si sia parchi nel sostenere le nostre opinioni con le cifre, quando le conosciamo e sono indispensabili al ragionamento le diamo, cosa che purtroppo invece non è da parte della classe politica di governo.

Per venire al caso della M4, nei confronti della quale la nostra posizione è molto articolata: siamo come tutti favorevoli alla costruzione di metropolitane ma per la M4 ne contestiamo la priorità rispetto ad altri investimenti pubblici, ne contestiamo in parte il tracciato, ne contestiamo le scelte tecnologiche, ne contestiamo l’opacità delle procedure di appalto e molto altro ancora. Visto che i responsabili ci dicono che la risoluzione del contratto sarebbe costata “troppo”, ci piacerebbe conoscere le cifre di questo “troppo” per sottoporle ai nostri lettori e confrontarle con gli oneri futuri sul bilancio comunale in ossequio a una delle ragioni stesse della nostra esistenza come giornale: conoscere per far conoscere, per discutere, per decidere e per giudicare.

Le faccio un caso e le do questa volta le cifre. Avrà notato in metropolitana enormi affissioni di pubblicità proprio della M4. Il costo di quest’operazione mi risulta 2 milioni di euro ma non so a carico di chi siano. Di che si tratta? Pubblicità di un “prodotto” che sarà sul mercato solo nel 2022 salvo prolungamenti dei cantieri? Pubblicità elettorale della Giunta? Campagna di informazione? Un figlio spurio della cosiddetta “partecipazione”? Attendiamo con ansia spiegazioni per poter informare anche il signor Guiso-Gallisay e gli altri nostri lettori.

Già che ne abbiamo parlato, ancora qualche parola sulla partecipazione. La campagna sulla M4 dallo slogan “abbiamo messo la quarta”, curioso riferimento all’automobile la cui presenza in città si vorrebbe limitare, sembra piuttosto destinata a dimostrare disponibilità a dare ascolto ai cittadini che si propongono di limitare i disagi dovuti ai cantieri. Comunque invita a conoscere il “percorso” della nuova linea. Lo faremo anche noi nei prossimi numeri ma dedicandoci al percorso formale e autorizzativo di questa benedetta linea, dalla Giunta Albertini, passando per quella della Moratti sino a oggi: un viaggio nella burocrazia, nella nebbia della politica, nei pasticci e nelle contraddizioni, sperando di non trovare di peggio.

Oggi ci pare curioso che si vada a discutere con i comitati dei cittadini sugli eventuali disagi per poi concedere loro quello che il CIPE – Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica – (delibera del 30 agost0 2007) aveva già imposto in gran parte come ” prescrizioni” vincolanti al momento del rilascio del parere favorevole alla realizzazione della M4 che, detto per inciso, riguardava solo il lotto funzionale Lorenteggio – Sforza Policlinico, il primo preso in esame e autorizzato. Nel frattempo vigileremo sull’applicazione dei contenuti delle prescrizioni, che mettiamo a disposizione per chi fosse interessato: conoscere per far conoscere, per discutere, per decidere e per giudicare. E per noi anche per proporre.

Luca Beltrami Gadola




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