21 gennaio 2015

STATUTO APPROVATO. ORA SPAZIO AI CONSIGLIERI, PER COMINCIARE


Ora è il momento di sottolineare solo gli aspetti positivi del nuovo statuto della Città metropolitana di Milano. Con questo statuto, che permette al Consiglio metropolitano di produrre decisioni in tempi molto rapidi, la questione centrale riguarda il metodo che si sceglierà di utilizzare per arrivare a produrre le decisioni. In termini operativi, nulla dice lo statuto in tal senso. Quindi i primi passi sono particolarmente importanti per sperimentare un metodo innovativo, promettente ed efficace.

06crapanzano03FBNaturalmente è possibile, e ovviamente opportuno, dare alcune deleghe ad alcuni Consiglieri per facilitare il lavoro del Consiglio. Ritengo però che sia sempre e comunque indispensabile che “tutti” i 24 Consiglieri metropolitani siano subito messi nelle condizioni di svolgere un ruolo operativo, un ruolo molto attivo (non solo per evitare che in breve tempo si sentano chiamati solo a votare, pro o contro).

Questo ruolo attivo potrebbe essere, in questa prima fase, giustamente scelto da ogni singolo Consigliere, che potrebbe organizzarsi per affrontare i temi – tra i tanti certamente importanti e urgenti – su quali lui stesso è più preparato e sensibile. Questa partenza, ampiamente collaborativa, potrebbe risultare molto significativa da diversi punti di vista (di metodo, di contenuti, di concretezza); meglio ancora se si decidesse che in questa prima tornata, considerando le difficoltà economiche che la Città metropolitana si trova già di fronte, ogni Consigliere si limitasse a portare alla discussione e all’approvazione in Consiglio solo “delibere senza impegno di spesa”.

Ogni Consigliere può essere opportunamente libero di decidere il suo percorso di lavoro; e decidere sulla necessità di interloquire – secondo i casi e secondo la propria sensibilità – con il mondo delle professioni, con quello dell’associazionismo, con l’università, con i sindacati, ecc.

Tanti sono i temi di ordine generale che ritroviamo nello Statuto, e che necessitano di essere meglio definiti: la qualità urbana diffusa; la promozione della cultura, dei talenti, delle diversità; la promozione della qualità della vita sociale, della salute, dell’ambiente; l’integrazione dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione e la coerenza con le scelte urbanistiche;  la realizzazione di un’amministrazione pubblica più efficiente attraverso interventi di radicale semplificazione del quadro normativo, regolamentare e organizzativo.

Altri esempi di problemi molto concreti: 1. Individuare quali rapporti attivare in via continuativa tra Città metropolitana e Regione Lombardia; 2. Individuare quale possa essere il percorso più opportuno per individuare le Zone Omogenee in tutta la Città metropolitana; 3. Individuare quale possa essere il percorso più opportuno per individuare, non solo all’interno alcune Milano, le Zone ad Autonomia Amministrativa, in modo da cominciare a ridisegnare anche le competenze amministrative e burocratiche dei diversi livelli di governo del territorio; 4. Rafforzare l’identità di ogni singola piccola parte della Città metropolitana; 5. come dialogare efficacemente con i Comuni, con i Cittadini, con le Imprese, con i Professionisti con le Associazioni, fissando percorsi e tempi adeguati; 6. Come affrontare in modo più coordinato, e con soluzioni efficaci, i grandi temi di vasta area: l’inquinamento, i trasporti, la gestione dei rifiuti, ecc.

Sarebbe opportuno che in ogni Consigliere, sia chiamato a portare all’approvazione dei suoi colleghi non solo il risultato ottenuto sul tema scelto, ma anche il metodo di lavoro che lui ha scelto di seguire. C’è sempre da sperimentare e da imparare (anche utilizzando il supporto delle nuove tecnologie). Ogni Consigliere può dimostrare così di essere realmente al servizio della Comunità che vive e lavora in questo territorio, non solo evitando dannose contrapposizioni ma cercando di dare concretezza operativa e autorevolezza a questo nuovo “livello di governo”. È un momento di grande responsabilità. Ora servono volontà, capacità, ma anche attente sperimentazioni in tutti i campi.

In definitiva questa proposta punta a ottenere più obiettivi contemporaneamente: dare ruolo a tutti i 24 Consiglieri, in forma attiva e paritaria;  sperimentare un metodo di lavoro che possa diventare (spero) quello più utilizzato dal nostro Consiglio metropolitano; cercare di ottenere in tempi brevi più risultati in diversi ambiti, lavorando in parallelo su più argomenti che sono oggettivamente tutti urgenti, senza creare burocrazia con inutili colli di bottiglia,  dimostrare a tutti, anche così, che il Consiglio metropolitano è consapevole delle necessità e delle particolari urgenze; e che esprime subito volontà e metodo nel cercare di individuare i percorsi più adeguati per trovare le soluzioni più corrette ad alcuni problemi di fondo; iniziare ad affrontare temi importanti, determinanti, che però richiedono di spendere in volontà e non risorse economiche, oggettivamente scarse.

Con l’augurio che si possa riuscire, anche così, a iniziare a ricostruire la fiducia dei Cittadini verso le Istituzioni, buon lavoro a tutti.

Salvatore Crapanzano



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