28 settembre 2009

IL NUOVO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO È SOSTENIBILE ? (PRIMA PARTE)


Il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) merita un esame attento e in particolare Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che ne è parte essenziale vuole dimostrare che si può riempire la città di nuovi edifici senza effetti negativi sull’ambiente. Ecco tutti i trucchi per raggiungere questo obiettivo:

  • I dati delle nuove volumetrie utilizzati dalla relazione ambientale e nello studio sui trasporti pubblici e privati sono stati ridotti rispetto a quelli del documento di piano del PGT.
  • Lo studio sui trasporti colloca il completamento dei nuovi edifici più tardi possibile, nel 2030, quando il PGT li colloca nel 2020, dando così il tempo per costruire le nuove linee di trasporto pubblico necessarie per non obbligare i nuovi abitanti e impiegati a usare la propria auto, intasando le strade.
  • Il PGT definisce solo la quantità di nuove volumetrie nei nuovi ambiti ma non il numero di abitanti e impiegati giacché non definisce le percentuali di abitazioni e uffici, lasciando questo compito agli studi ambientali. Questi li calcolano con criteri irrealistici in modo che siano meno della realtà, diminuendo così il loro impatto sull’aria, sull’energia e sugli spostamenti sui trasporti pubblici e privati (50 mq ad abitante, 30 mq a impiegato).
  • I criteri non corrispondono neanche a studi di VAS fatti pochi mesi fa su una parte degli ambiti, le aree ferroviarie dismesse, dalla stessa Agenzia Mobilità e Ambiente (33mq ad abitante di residenza libera, 25 mq ad abitante per residenza convenzionata e sovvenzionata, 25 mq a impiegato).ù
  • Con questi criteri più realistici i nuovi abitanti nel 2014 sarebbero 440.000 e non i 301.000 previsti dal PGT o i 182.000 previsti dalla VAS o i 246.000 nel 2030 previsti dallo studio sui trasporti.
  • Per le aree agricole comprese nel Parco Sud sono utilizzati criteri ad hoc: 1 abitante per 100-160 mq, forse si costruiranno solo ville di lusso.
  • Per le caserme da dismettere non si considera che aumenterà notevolmente il numero degli impiegati negli edifici che si conservano (capannoni per mezzi militari, ospedali militari chiusi, caserme mezze vuote).
  • Sono disegnate 6 nuove linee metropolitane per servire i nuovi quartieri i cui tracciati non corrispondono tra i vari documenti, ipotizzando che siano tutte finanziate e realizzate entro il 2030 (non si valuta cosa è successo finora con finanziamenti da Roma con il contagocce anche per le linee indispensabili per l’Expo 2015 come la linea 6).
  • S’inventano 15 nuovi progetti per la città pubblica senza calcolare quanto costeranno e con ipotesi poco realistiche (tigli in via Vittor Pisani, pedonalizzazione della cerchia dei Bastioni, mezzi pubblici aerei nei viali delle Regioni), solo per far vedere che qualcosa si farà per migliorare la vivibilità della città.
  • Si minimizza l’impatto della perequazione urbanistica, che provocherà la costruzione di nuovi edifici nelle zone esterne alle mura spagnole anche dove la città è già molto densa, ipotizzando che vengano costruiti solo all’esterno della cerchia ferroviaria in zone a bassa densità.
  • S’ignora l’effetto del Piano Casa sul numero degli abitanti, obbligatorio per legge.
  • S’ipotizza una politica virtuosa dei trasporti con spostamenti significativi di traffico dalle auto ai trasporti pubblici e biciclette senza dire nel concreto cosa si farà per attuarla.
  • Si calcola un deficit del piano di 7,7 miliardi di euro ma si confida che questi soldi saranno versati dai privati con il project financing o con un aumento delle tasse sui profitti delle operazioni immobiliari (non è mai successo finora).
  • Non si dice che si costruirà con elevate volumetrie in zone agricole del Parco Sud demolendo vecchie cascine, come la cascina Cavriana vicino al parco Forlanini dietro la ferrovia, che il masterplan dell’Expo 2015 vuole giustamente conservare.

 

L’elenco è forse incompleto e comunque nella seconda parte di quest’articolo, sul prossimo numero di ARCIPELAGOMILANO torneremo sugli aspetti salienti. Per un maggiore dettaglio si possono leggere sin d’ora le osservazioni che ho preparato sul sito www.msacerdoti.it e che presenterò entro il 15 ottobre, scadenza della presentazione.

Michele Sacerdoti



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