7 gennaio 2015

QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DI PIAZZA CASTELLO


Sul Castello siamo messi male. Come si sa, il Comune ha pedonalizzato in modo “sperimentale” per Expo la porzione centrale di Piazza Castello senza aver preparato né il suo utilizzo né la viabilità al contorno, né informando e ottenendo il consenso dei residenti. Bella prassi di partecipazione. La pedonalizzazione per unire il Castello al grande asse pedonale esistente da San Babila a Via Dante era auspicabile e corretta, meno l’averlo fatto imbottigliando in Foro Bonaparte, (anch’esso boulevard storico), tutto il traffico proveniente dai Navigli e dai Bastioni, ottenendo un tappo clamoroso in Cairoli, nodo complesso da cui dipende l’accesso a intere porzioni del centro storico, e infilando nella coda privata ogni mezzo pubblico ATM in transito nell’area.

03bacigalupo01FBMale quindi non aver considerato il problema viario prima, e male essersi ritrovati poi con un grande spazio vuoto nella piazza, riempito poi con usi ordinari e provvisori, inadeguati alla presenza del monumento. Si è allora tentato di rimediare alla figuraccia facendo dopo quello che era opportuno fare prima, cioè un concorso di idee per la sistemazione provvisoria dello spazio per Expo, chiedendo anche indicazioni definitive. La gestione della cosa è stata affidata alla Triennale che ha invitato a presentare un progetto 12 studi milanesi qualificati nel settore dello spazio pubblico. Uno ha rinunciato subito. Ho analizzato gli 11 progetti per la sistemazione della Piazza Castello per Expo e definitiva, alcuni decisamente belli o interessanti, in maggioranza purtroppo disinteressati alla viabilità, a conferma acritica di quella attuale.

Studio l’argomento da anni; il Foro Bonaparte è un viale storico degno di rispetto, è ovvio che per pedonalizzare non solo una porzione frontale ma tutta la piazza, bisogna riaprire al traffico via Gadio, dietro ed è anche ovvio che fluidificare significa eliminare attese semaforiche prolungate, svolte a sinistra, duplicità di opzioni.

Quindi l’attento indirizzamento dei flussi può ottenere una minore pressione in Bonaparte, e il suo restauro ambientale. Sul nodo del Castello convergono Navigli e Bastioni, pedonalità e flussi vanno organizzati al meglio; non è possibile pensare di spostare all’esterno sistematicamente il traffico senza nuocere alla funzionalità di tutta la città e inquinare ancor più le zone ulteriormente congestionate dal nuovo traffico incrementale. Area C se ha migliorato l’aria in centro, l’ha resa irrespirabile nella zona dei Bastioni.

Il 25 novembre scorso presso l’Ordine degli Architetti, Comune e Triennale hanno fatto una relazione sul percorso ancora da compiere. Il Comune darà indicazioni a Triennale sui contenuti richiesti, Triennale sceglierà lei (!) (che ci capisce), il progetto più vicino alle richieste del Comune e ne farà un esecutivo (!!) con l’assistenza del progettista stesso. Triennale fa gli esecutivi, MM gestisce le case popolari. ATM dà le multe di sosta vietata. Normale, no?

Il Comune ha in bilancio per la sistemazione provvisoria EXPO della piazza 200.000 €, cifra sufficiente a fare forse 400 metri di pista ciclabile (!!) ma spera ovviamente in numerosi sponsor per arredo urbano, panchine, gabinetti pubblici, chioschi, aiuole, verde e ogni altra necessità di arredo urbano. Purtroppo con questa disponibilità si riuscirà a riparare e livellare la pavimentazione rovinata, eliminando alcuni dislivelli esistenti, non altro. Dunque abbiamo scherzato (1) perché con questo budget pochissimi avrebbero partecipato e comunque i progetti sarebbero stati tutti completamente diversi, adeguati a economie pubbliche e arredo urbano di serie.

Molti progetti sono stati stimati da Triennale e sono di alto livello, ma per la sistemazione definitiva si farà un concorso internazionale; dunque anche su questo abbiamo scherzato (2), in modo offensivo, perché i progetti di sistemazione definitiva non possono essere milanesi ma dovranno essere di star mondiali. Era inutile far lavorare a vuoto i nostri architetti, se si sapeva già di questa esigenza. Non penso che l’idea sia frutto dell’esame dei progetti, ma equivale comunque alla loro svalutazione anche futura. Almeno 100 tecnici hanno lavorato almeno un mese per niente. Scherzo n. 3: per tutto ciò l’Ordine non ha commenti né richieste (!!!), e assiste impotente. A cosa serve? Un quadro scandaloso.

Abbiamo pedonalizzato per fare senza saper cosa fare, Amat (L’agenzia tecnica comunale) ha autorizzato la nuova viabilità tacendo del futuro collasso di Cairoli – Bonaparte, abbiamo rimediato la figuraccia con il progetto a inviti, senza chiarire l’assenza di fondi e l’inutilità di progetti di futura sistemazione, e questo anche se il Comune non sa comunque decidere nulla di fatti architettonico urbanistici e si affiderà a esperti per i progetti “veri”, quelli di livello internazionale. Questo è l’attuale quadro di delizie attorno al Castello.

Prima di Expo, che peggiorerà certamente il traffico, avremmo ancora il tempo di spostare subito in Gadio gli autobus ATM condannati alla coda in Foro Bonaparte, garantendo comunque lo scambio con MM2 in Lanza e in pochi minuti con MM1 e MM2 in Cadorna. Potremmo poi censire le necessità di parcheggio di residenti e attività, raccogliendo dati anche sul numero dei bus turistici, tutti elementi utili al progetto definitivo, assieme ad altro e soprattutto prevedere precisamente il suo budget.

Claudio Bacigalupo



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