7 gennaio 2015

SEMPRE E ANCORA I TRASPORTI PUBBLICI MILANESI DEL NOSTRO SCONTENTO


Il titolo parafrasa nell’ordine un libro di Andrea Boitani, e Shakespeare (Riccardo III): infatti troppe cose nei trasporti urbani della nostra città rimangono ostinatamente senza risposte politiche. Perché la popolazione non è informata che ATM riceve sussidi per un milione di euro al giorno? E perché non il doppio, o la metà? Dov’è il dibattito politico sulle priorità sociali, sulla base delle quali decidere l’allocazione degli scarsi fondi comunali? Perché al decurtarsi delle risorse pubbliche per il settore, si minacciano sempre e solo taglio dei servizi e/o aumento delle tariffe, in modo da allarmare gli utenti, e non drastici tagli di costi, avviando un sistema di gare vere, per piccoli lotti come a Londra, dove si è avuto uno strepitoso successo da nessuno messo in discussione? I milanesi sanno che il costo del lavoro medio in ATM è almeno il 30% superiore di quello in settori privati corrispondenti (secondo alcuni maligni il 100%…)?

06ponti01FBQuanto è la vera evasione in metropolitana? Quanti biglietti sono controllati sul totale (chi scrive la usa da quarant’anni, ed è stato controllato circa una volta all’anno). Quanta gente si vede scavalcare regolarmente i tornelli, o passare a frotte in varchi lasciati deliberatamente aperti dal personale di stazione (che, interrogato, risponde “io non ho la mansione del controllore, e se la gente non vuol pagare il biglietto, non voglio rogne …”)?

Perché non sono stati licenziati in tronco i dirigenti responsabili della sicurezza dei depositi dei treni di MM, che sembra abbiano da secoli le porte rotte, consentendo ai graffitari di entrare liberamente, provocando costi ad ATM (senza contare il senso di disgusto), che saranno dieci o cento volte superiori a quelli della messa in sicurezza delle porte? Non saranno mica parenti, Dio non voglia, delle imprese che poi ripuliscono le scritte?

La M4 si farà, e certamente si troveranno i fondi per finanziarla. Ma a quali usi sociali alternativi saranno tolte quelle risorse? Non sarebbe il caso di esplicitarlo, e magari aprire un dibattito sulle possibili alternative? Case popolari? Impianti sportivi? Mense? E questo discorso vale anche, si badi, se si dovessero alzare tasse o tariffe: sempre si tratterebbe di risorse dei cittadini potenzialmente destinabili ad altro uso.

ATM fa, diligentemente e per obbligo di legge, gli ammortamenti del proprio parco rotabile, bus, tram, e treni della metropolitana. Ma sembra che non faccia gli accantonamenti relativi, cioè non “metta via i soldi” per sostituire i mezzi che giungono a fine vita. Qualcuno dovrà pagare. Un incubo, qualsiasi impresa normale che si comportasse così sarebbe destinata a fallire rapidamente. Una cosa talmente estrema, che speriamo di essere smentiti, e vedere un bel piano di rinnovo graduale del parco, con costi, tempi, e fonti finanziarie certe. E lo stesso vale per le scale mobili, che hanno dovuto essere sostituite con nostri soldi “ad hoc”, perché ovviamente ATM non li aveva. E forse saranno necessari anche accantonamenti per le emergenze delle infiltrazioni idriche nelle linee di MM.

Tutto sembra identico alla gestione delle giunte precedenti. Tutto cambi affinché nulla cambi. Ma è da poco trascorso il Santo Natale e il Capodanno, e sono sicuro che questa volta per davvero tutto cambierà l’anno venturo, e diventerà trasparente e radioso …. in vista di Expo, che parimenti alla fine non costerà nulla ai contribuenti, e darà un forte impeto alla soluzione dei problemi della fame del mondo, e non ad altri appetiti.

“Almanacchi, almanacchi nuovi …”, da quella nota operetta morale leopardiana…

 

Marco Ponti



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