7 gennaio 2015

cinema – BIG HERO 6


 

BIG HERO 6

di Don Hall e Chris Williams [USA, 2014, 102′]

Animazione – Walt Disney Animation

 

cinema01FBCapita durante il lungo periodo delle festività natalizie, di accompagnare bambini e ragazzi al cinema e scegliere quel genere di film che viene iscritto senza molta fantasia, alla categoria ‘per famiglie’. L’offerta quest’anno era parecchio ampia: dall’animazione, al fantasy, alla commedia brillante.

Tra i film di animazione “Big Hero 6” è forse quello più originale pur nel suo impianto narrativo assolutamente tradizionale: sei personaggi giovani e simpatici, 5 veri nerds con il pallino delle scienze tecnologiche, più un robot buono, diventano supereroi per salvare la loro parte di mondo, una frenetica San Fransokio, dalle manie di onnipotenza del cattivo di turno.

Quindi empatia immediata con i giovani spettatori, perché il protagonista e i suoi amici sono poco più grandi di chi guarda e la scelta del filone tecnologico fa sicuramente presa su chi usa abitualmente computer e device.

Poi in realtà il film è più profondo e parla di molto altro: di una famiglia anomala, senza genitori, con una zia che fa da madre e padre, di un lutto successivo difficile da elaborare per un ragazzino, della genialità precoce, della passione per la tecnologia avanzata, che ha bisogno di sempre di novi geni e di applicazione, cioè studio, cioè scuola, ma soprattutto dell’amicizia tra pari e con esseri ‘speciali’.

Speciale è il robot Baymax, realizzato dallo studente Tadashi, generoso fratello del giovanissimo protagonista che perde la vita in un incendio a inizio film. Baymax è un robot dalle sembianze morbide, ‘molle’, gonfiabile, senza il metallo e l’acciaio dell’iconografia classica della robotica antropomorfa. Tutto di lui trasmette positività e rassicura, dalla voce, alla lentezza dei movimenti, alla funzione: una sorta di infermiere/operatore sanitario la cui preoccupazione principale è il benessere e la soddisfazione di colui a cui presta i suoi servizi.

Funzione assistenziale che può però convivere (doppio chip) con quella bellica, grazie alla successiva trasformazione in un potentissimo strumento di battaglia, per le intuizioni tecnologicamente rivoluzionarie dall’adolescente Hiro Hamada.

Non manca nel film la tentazione ad adeguarsi all’aggressività e alla voglia di vendetta cattiva dell’antagonista, tentazione controllata dal morbido Baymax, e il sacrificio dell’eroe robot, per il bene di tutti. Ma non tutto è perduto, e ricostruito il gigante buono, il gruppo di giovani scienziati si trasforma nella formazione dei 6 supereroi a difesa della città.

Il film contiene molte citazioni sparse di altri personaggi di film di animazione Disney, di fumetti Marvel, a cui si ispira, e tracce del mondo di Mazinga e Uforobot, cari anche agli spettatori italiani delle generazioni di mezzo. Completa il quadro delle citazioni, il riferimento al pilastro della letteratura di fantascienza Isaac Asimov e alle sue leggi della robotica: un robot non può ferire o uccidere un essere umano, deve ubbidirgli, deve autoconservarsi, le ultime due sempre non in contrasto con la prima.

Film nominato ai Golden Globe 2015 come miglior film di animazione, colonna sonora supergiovane, con canzone finale dell’edizione italiana appositamente scritta dal rapper Moreno.

Adele H.

 

 

 

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org



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