21 settembre 2009

Scrive Giorgio Casadio 21.09.09


 

 

Bell’idea che sintetizza una Milano che invecchia e che viene supportata da personale quasi tutto extracomunitario.

Ma prima di cominciare a martellare il marmo o a fondere il bronzo, forse bisognerebbe dare una mano a chi cura i nostri anziani ed i nostri bambini perchè a ottobre molte delle colf e badanti potrebbero diventare clandestine involontarie e, come tali, passibili di arresto ed espulsione.

Come è noto è in corso una sanatoria che riguarda colf e badanti. Quello che non è noto è che, dalle prime avvisaglie, questo atto amministrativo, generosamente concesso dal governo, sembra incontrare più ostacoli che entusiasmi. E non certo da parte delle regolarizzande.

Infatti, la partenza della sanatoria non è stata fulminante: a Milano ci si attendeva una media di oltre 1.500 domande di sanatoria al giorno e nei primi giorni la media sembra attestarsi su ben più bassi livelli.

Tante se ne sentono: da una parte le affermazioni pessimiste di Aldo Brandirali, dall’altra l’ottimismo di facciata dell’assessore Mariolina Maioli che promette che” a giorni saranno distribuite 5.000 copie di un pieghevole esplicativo” (si ricorda che la regolarizzazione termina al 30 settembre), ma in realtà il meccanismo della regolarizzazione sta incontrando ostacoli non previsti.

Per questo la nostra Associazione Sodalis ha riunito domenica scorsa 6 settembre presso il teatro Unitre di via Daniele Crespi di Milano una folta rappresentanza di lavoratrici Filippine per ascoltare direttamente le loro testimonianze. In sintesi sono emersi quattro argomenti che remano contro:

 
 

  • Istruzioni non sempre chiare, specie sui redditi delle famiglie e casi ostativi difficilmente sorpassabili
  • Impossibilità di regolarizzare colf che parcellizzano le prestazioni fra più datori di lavoro; tipico il caso di una lavoratrice che supera le 50 ore settimanali, ma in nessuna famiglia riesce a lavorare più del minimo stabilito di 20 ore
  • Troppo severe le misure, in una città come Milano, circa l’idoneità alloggiativa. Molti anziani convivono con la badante in piccoli appartamenti oggi giudicati non idonei ai fini della regolarizzazione
  • Rifiuto di molte famiglie e molti anziani di regolarizzare causa maggiori costi; le motivazioni riferite: “Perché devo pagare di più gli stessi servizi che fino a ieri potevo ancora riuscire a pagare?” “Perché i contributi non li paga lo Stato?””Se vengono a controllare che mi possono fare che ho già 80 anni?” “Se insisti ne trovo un’altra disponibile a lavorare in nero”

E così la più grande preoccupazione che incupisce molte delle 20.000 lavoratrici Filippine, e comune ad altre 40/ 50.000 lavoratrici che supportano le famiglie del territorio, è la loro destinazione in caso di mancata regolarizzazione.”Cosa potremmo fare se la famiglia non vuole regolarizzarci? Noi abbiamo sempre lavorato per aiutare le famiglie Milanesi ad accudire i loro bambini ed i loro nonni. Noi abbiamo fatto lavori socialmente utili. Senza regolarizzazione, e non per colpa nostra, diventeremo clandestine? E se diventiamo clandestine saremo arrestate e cacciate?”  Clandestine, certo, per legge, ma non per vocazione.

 E una domanda ce la poniamo pure noi: a Milano si stimano ca.40.000 sanatorie; se la regolarizzazione riuscisse a metà e la legge venisse applicata cosa farebbero 20.000 famiglie con bambini e nonni da accudire?

Giorgio Casadio
Vicepresidente
Associazione Sodalis



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