19 novembre 2014

SARPI – CANONICA: UN QUARTIERE STORICO IN MOVIMENTO


Sarpi che cambia: è questo che stiamo osservando con uno sguardo al breve e medio periodo, per organizzare un tessuto di ascolto e lettura dove s’incontrano “attori” con diversi saperi e sguardi interpretativi. Il progetto di Milano ODD su Sarpi inizia nel 2013 e nasce dall’esigenza di capire come si stia diffondendo in quest’area della città una cultura partecipativa e la mentalità collaborativa del “fare insieme”.

09chiaretti40FBÈ un progetto a tappe, aperto e interattivo; intensi momenti di lavoro si sono alternati a pause e continui sono stati gli aggiustamenti per cogliere le situazioni che si sono create lavorando sul campo. La partecipazione alle riunioni del Tavolo Interzonale nato nel 2013 per iniziativa dei Consigli di Zona 1 e 8 e delle associazioni presenti nell’area è l’occasione per familiarizzare con il contesto e avviare un rapporto con l’amministrazione comunale, diviene un punto di osservazione su un esperimento di coordinamento tra soggetti portatori d’istanze diverse.

Al Tavolo si è discusso molto su iniziative ed eventi che attivino le competenze e risorse culturali dell’area e le mettano in comunicazione con altre, esterne. In prospettiva si può immaginare il Tavolo come il luogo dove costruire una comunità di interessi? Il contatto diretto con gli abitanti avviene prendendo parte alle iniziative di Natale in Sarpi 2012 e 2013 e organizzando un punto di ascolto/interviste di strada. Hanno raccontato di come si vive nell’area, di cui apprezzano il tratto multiculturale, l’aria di quartiere e meno di città. C’è chi dice “la zona è bella” e l’anziano che afferma “mi sento come uno straniero in casa propria”.

Condiviso il desiderio di luoghi e spazi dove ritrovarsi e creare un senso di urbanità. Infine nell’aprile 2014 l’ideazione e realizzazione insieme a Caffè-Scienza Milano di una giornata di studio e dibattito su “L’arte dell’abitare” che vede la partecipazione di esperti, delle associazioni, dei rappresentanti dei due Consigli di Zona e dei cittadini. Un video l racconta l’evolversi dell’intera giornata Si è così materializzata e resa comunicabile l’idea di intrecciare saperi ed esperienze per favorire un cambiamento culturale di approcci e pratiche di cittadinanza. Si precisa come focus del progetto l’abitare gli spazi interni ed esterni del quartiere: uno spazio pubblico/privato che ospita culture e pratiche di appropriazione e di uso diversi, i cui confini visibili e invisibili non sono più quelli di una volta e non coincidono certo con quelli amministrativi.

Il lavoro fin qui svolto segnala una realtà sociale e urbana diversificata che rispecchia una specifica stratificazione storica fino ai recenti e veloci cambiamenti, dove coabitano nazionalità generazioni e ceti diversi e, rispetto alla quale il termine Chinatown suona riduttivo anche se la storia articolata e composita della Comunità cinese e delle sue transizioni ha un posto di rilievo e un valore caratterizzante per Sarpi e per la città di Milano. A riguardo delle differenze specifiche che connotano l’area nel contesto milanese, ecco un primo “elenco”:

– è un’area centrale con un’articolata relazione nei confronti delle nuove e vecchie polarità di collegamento e movimento circostanti, un’area accessibile, con tratti di discrezione e riservatezza, che la distingue dalle vicine nuove polarità di Porta Volta e City Life. La prima così prossima da sollecitare l’ideazione di sinergie e valorizzazione della diversità.

– la sua storia di sviluppo fine ottocento inizio novecento ha prodotto un tessuto urbano, poroso, che può offrire interessanti possibilità di relazione tra gli spazi privati delle case e dei laboratori, gli spazi collettivi delle corti e gli spazi pubblici.

– la presenza della popolazione proveniente dalla Cina si è oggi tradotta in un’evidente stratificazione verticale: i piani superiori in gran parte abitati da cittadini italiani e una sequenza di spazi commerciali ai piani terra in gran parte gestiti da cittadini cinesi. Se ne conosce la forte problematicità ma si vede anche l’emergere di un nuovo modo di fare commercio soprattutto da parte di giovani imprenditori cinesi.

– sono arrivati nuovi abitanti e attività di punta si sono aperte, come rilevano anche altre indagini. Tutto questo è in parte esito di un processo di gentrificazione ancora nelle sue fasi pionieristiche che favorisce sia la coesistenza di ceti diversi, tra i quali il “nuovo” ceto medio l’ultimo arrivato, di più generazioni e nazionalità, sia la compresenza di attività lavorative nuove, di un artigianato creativo, di un commercio tradizionale con negozi storici di rilevanza cittadina.

In sintesi una realtà più ricca e complessa, nelle strutture fisiche, nelle forme di vita urbana, nelle diverse progettualità che la attraversano, di quella che appare quando si osserva da punti di vista parziali o settoriali, che rischiano di semplificarla e ridurla a mera contrapposizione.

 

Giuliana Chiaretti* Liliana Padovani* Daniele Balboni**

 

* Milano ODD

** Caffe-Scienza Milano



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