5 novembre 2014

A SCUOLA “LEZIONI DI PACE”


Ambasciatori di eccezione per la Carta di Science for Peace per le scuole: nella sala Alessi di Palazzo Marino il professor Umberto Veronesi e il sindaco Giuliano Pisapia, affiancati dall’assessore all’Educazione Francesco Cappelli, hanno presentato la versione junior del manifesto scientifico in cui si dà alla scienza la dignità di educare alla pace.

10bramante38FBSfatati i miti della violenza innata, la scienza ha provato che l’uomo è un animale pacifico e che l’aggressività non è scritta nel nostro DNA. La natura non è solo competizione, ma anche cooperazione e altruismo: casi di empatia, di cooperazione e di solidarietà non sono un’esclusiva umana, ma si riscontrano anche nel mondo animale.

La violenza è una reazione ambientale alle cause che seminano il germe di molti conflitti: la povertà, l’inaccettabile diseguaglianza delle risorse, la fame, l’ansia di reperire acqua potabile e la sete.

Non siamo nati né per fare la guerra, né per fare la pace, ma possiamo decidere di esprimere questi comportamenti. Dunque siamo liberi e responsabili verso di essi: come evidenziato nelle conclusioni della Dichiarazione di Siviglia, “la stessa specie che ha inventato la guerra ora può inventare la pace“.

Il professor Veronesi ribadisce che è scientificamente dimostrato che la violenza genera violenza e che la pace è un punto di arrivo, che va costruita attivamente, garantendo all’umanità condizioni di giustizia, non prevaricazione, tolleranza e solidarietà. E perché la pace possa diventare un imperativo morale globale, l’educazione alla pace non può che iniziare dai primi anni d’età e essere poi sostenuta e rinforzata nel percorso di crescita, durante il quale la scuola ricopre un ruolo fondamentale per stimolare il dibattito e orientare i giovani ad essere i veri attori di un cambiamento positivo.

Il sindaco fa riferimento all’annuale commemorazione dei martiri di Gorla con gli alunni delle scuole elementari per ricordare le giovani vittime del bombardamento di una scuola del quartiere 70 anni fa: un’occasione per tenere viva con i bambini di Milano la memoria della guerra per ripudiarla.

Da circa un triennio la Carta è diventata strumento didattico nella scuola superiore; ora – grazie alla richiesta dell’assessore Cappelli di moltiplicarne versioni semplificate per iniziare a promuovere una cultura di pace già tra i più piccoli – la Carta può parlare anche ai bambini e ai preadolescenti con un’accattivante veste grafica e un’efficace sintesi di slogan e domande.

Adattata nel linguaggio e nei contenuti, la Carta può ora circolare nelle scuole di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola dell’infanzia, attraverso un poster collocabile in modo informale su una parete dell’aula, in modo da essere consultato liberamente dai bambini e materiali di approfondimento didattico per l’insegnante. Un decalogo sempre a portata di mano per porre domande e animare la discussione, per sostenere pensieri e esaminare situazioni di vita quotidiana in classe. Per esempio per imparare a litigare, a utilizzare il conflitto come occasione di apprendimento e a non prendere mai la scorciatoia della violenza (1). Il grande antidoto a ogni forma di violenza è il dialogo e a scuola è possibile fare quotidianamente esercizi di pace.

 

Rita Bramante

 

(1) D. NOVARA, La grammatica dei conflitti. L’arte maieutica di trasformare le contrarietà in risorse, Sonda, 2011

(2) P. RAGUSA, Imparare a dire NO, Rizzoli, 2013

 



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