29 ottobre 2014

IL VERTICE ASEM A MILANO: NON SOLO PROVE GENERALI DI EXPO …


Il meeting del 16 e 17 ottobre scorsi è stato certamente molto importante per il nostro paese e per la nostra città: la combinazione di Presidenza italiana del semestre europeo e svolgimento del vertice in suolo europeo ha fatto sì che i capi di Stato e di Governo e le loro delegazioni s’incontrassero in una Milano che da tempo non era così al centro del gioco europeo e internazionale. Imponenti sono state le misure di sicurezza in tutta la città, in particolare nella zona del Centro in cui alloggiavano tutti i capi di Stato e di Governo e le loro delegazioni: molte strade erano chiuse al traffico, le linee dei mezzi pubblici di superficie mutate e decine di pattuglie di Forze dell’Ordine sorvegliavano la città. Anche nelle giornate precedenti al vertice sono state effettuate attente verifiche anti-terrorismo in tutta Milano, considerato il rischio intrinseco dell’incontro nella difficile situazione internazionale.

International leaders pose for a family picture during the 10th Asia-Europe Meeting (ASEM) on October 16, 2014 in Milan. The Asia-Europe Meeting (ASEM) was created in 1996 as a forum for dialogue and cooperation between Europe and Asia held every two years alternatively in Asia and Europe.  AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE        (Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)Ma di che vertice si è trattato? Legittima la domanda per un milanese su due che non aveva mai sentito nominare l’ASEM e non sapeva di che si stava parlando. Il primo vertice ASEM, sigla che sta per Asia-Europe meeting, si svolse nel 1996 a Bangkok, quando i Paesi partecipanti furono solamente 25. Nel tempo, e anche con l’allargamento dell’Unione europea, il vertice è cresciuto in importanza, sia a livello strategico – militare sia con riferimento alle relazioni commerciali tra gli Stati e tra i continenti. In questo vertice milanese sono stati oltre cinquanta i capi di Stato e di Governo europei e asiatici presenti, con le rispettive delegazioni, assistenti e giornalisti al seguito, per un totale di circa diecimila persone.

L’attenzione della politica e dei mass-media è stata concentrata indubbiamente sui contatti tra il presidente russo Putin e quello ucraino Poroshenko, che hanno affrontato il problema della crisi ucraina, ma anche sul premier giapponese Abe e sul primo ministro cinese Li Keqiang che hanno toccato le questioni relative ai contatti commerciali, sempre più frequenti, tra i rispettivi paesi e alle difficoltà politiche di coordinamento tra le due economie.

Le cifre parlano chiaro: secondo le ultime statistiche europee, i partner asiatici nel 2013 pesavano per il 44% delle importazioni europee e per il 30% dell’export europeo. Evidenti i reciproci vantaggi già esistenti anche se oggi, a causa della crisi europea, il piatto della bilancia pesa a favore del dinamismo dell’Asia. Ai tavoli della crisi ucraina tre erano i tavoli di lavoro principali: le elezioni locali indette dai separatisti nell’Est, che si vorrebbero riportare all’interno di un quadro nazionale, gestiti soprattutto da François Hollande, Angela Merkel, Vladimir Putin, e il presidente ucraino Petro Poroskenko; il tema dei droni per sorvegliare le frontiere, gestito in un meeting fra il ministro degli Esteri ucraino Pavlo Klimkin, quello russo Serghiei Lavrov, Federica Mogherini e il responsabile dell’Osce Didier Burkhalter; un tavolo tecnico sull’energia con rappresentanti russi, ucraini ed europei, soprattutto di Bruxelles. Insomma, notevoli problematiche di natura economica e politica sono state affrontate nel vertice.

Ma secondo me vi è di più. In questo meeting, per la prima volta da anni, la nostra città si è trovata ad affrontare un grande evento politico, senza magari un particolare afflusso di gente, ma con innegabili problematiche di sicurezza. E, v’è da dire, questo evento è stato gestito complessivamente in modo soddisfacente e positivo dalla nostra città, sia per quanto concerne l’organizzazione messa in atto dal Comune sia per quanto riguarda la presenza delle Forze dell’Ordine.

Non si sono verificati né incidenti di rilievo, né -eccetto, ovviamente, un inevitabile problema di traffico cittadino e qualche disagio viabilistico dovuto alla chiusura di alcune strade – la città non è rimasta paralizzata dalle misure di sicurezza.

Questo dato, in un momento di indubbia tensione interna ed internazionale quale quello che stiamo vivendo è indubbiamente da valutare positivamente, soprattutto in vista di Expo 2015, in cui vi saranno problematiche di sicurezza oltre al particolare eccezionale afflusso di persone.

Insomma, il vertice ASEM è stata una piccola “prova generale” per Expo e, tutto sommato, è riuscita bene. Prendiamolo come un buon augurio per l’anno prossimo.

Ilaria Li Vigni



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