29 ottobre 2014

cinema – IL GIOVANE FAVOLOSO


IL GIOVANE FAVOLOSO

di Mario Martone [Italia, 2014, 137′]

con Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco

 

cinema37FBCi vuole davvero del coraggio a fare un film su Giacomo Leopardi, aggirare stereotipi e ricordi scolastici. Mario Martone forse ci è riuscito sottolineando il carattere ribelle del poeta, facendone un giovane favoloso, secondo la definizione di Anna Maria Ortese.

Prigioniero nella sua Recanati, dove ha potuto beneficiare di una biblioteca eccezionale per ricchezza e varietà di testi, Giacomo aspira al mondo o all’Italia. Ma quando ventiquattrenne finalmente se ne va a Firenze non trova quel che cerca. Gli intellettuali sono impegnati nella costruzione dell’Italia, magnificano le sorti progressive e non i pensieri pessimistici del giovane Leopardi. Il gran respiro sognato, lo scambio intellettuale ricercato a lungo naufragano nelle sale del gabinetto Vieusseux. Le riflessioni leopardiane sono politicamente pericolose (“Il mio cervello non concepisce masse felici fatte di individui infelici“).

Fuori tempo, ecco come si sente Giacomo. Il suo dialogo di un islandese con la natura si colloca al di là della storia, della mera contingenza. Giacomo a partire da sé, ma non a causa della sua condizione, riflette su scienza, felicità, illusioni (“Non attribuite al mio stato quello che si deve al mio intelletto“). Il giovane favoloso non si deprime, non si arrende, a volte vorrebbe perseguire l’eccesso contro “la vile prudenza“.

L’unico che sembra comprendere il suo talento e la sua riflessione è l’amico Antonio Ranieri. Antonio, però, è pieno di vita e di avventure amorose che il giovane Leopardi può, dolorosamente, solo osservare da spettatore. Anche a Napoli dove sembra sedotto dalla carnalità della vita del popolo, dall’intellighenzia che sembra lusingarlo per poi bollarlo pessimista a causa della sua malattia, l’attrazione presto muore per tramutarsi in una condanna di una nuova illusione. Vorrebbe addirittura tornare a Recanati per “il bisogno che ho di fuggire da questi lazzaroni e pulcinelli nobili e plebei, tutti ladri e bifolchi, degnissimi di spagnuoli e di forche!

Il giovane ribelle coltiva il suo eccesso nelle opere dove, come afferma il regista, ha “il coraggio di mettersi in gioco in ogni frase“. Giacomo non tollera ipocrisie, sente il bisogno di non compiacere, di rompere gli steccati anche a costo di una vita difficile. È insomma un poeta della libertà. Per questo Martone parlandone ha talvolta citato Pasolini e persino a Kurt Cobain. La contemporaneità ribelle è sottolineata anche dalla colonna sonora che fa da contrappunto alla narrazione accostando Rossini alla musica elettronica del tedesco Sasha Ring e al canadese Doug Van Nort.

Bravi gli attori specie Elio Germano che si è “Giacomizzato” senza diventare macchietta e Massimo Popolizio nella parte del conte Monaldo. Eppure vedendo questo film intenso resta l’impressione che questa rilettura del giovane favoloso sia fin troppo attuale e corrisponda un po’ troppo all’immagine dettata dall’amore e dalla passione del regista per Leopardi.

Dorothy Parker

 

 

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Sullo stesso tema


2 novembre 2019

MARTIN EDEN

Jacopo Gardella



28 settembre 2019

HONEYDEW: ON THE EDGE OF ILLEGALITY

Francesco Cibati



20 maggio 2019

PORTARE LA BOSNIA A MILANO

Francesco Cibati



23 aprile 2019

IL CAMPIONE

Samuela Braga



20 febbraio 2019

UN’AVVENTURA

Samuela Braga



14 febbraio 2019

SE ANSELMO DIVENTA COPPERMAN

Samuela Braga


Ultimi commenti