14 settembre 2009

ARCHITETTURA. L’IMPORTANZA DEGLI ORDINI


Gli scenari professionali ai quali ci troviamo di fronte sono in forte trasformazione e il costante aumento di complessità nella realtà di intervento della nostra professione, nella sua collocazione a livello europeo, nel continuo succedersi di mutamenti legislativi , in cui l’aspetto politico è spesso prevaricante, hanno reso necessario ridefinire il ruolo dell’Ordine e le sue funzioni, sia nell’ambito delle tradizionali competenze, sia relativamente agli sbocchi dei nuovi mercati e della concorrenza sul piano europeo.

Gli ordini professionali, la cui nascita risale al primo ventennio del secolo scorso, avevano sostanzialmente il compito di tenere aggiornato l’albo, di convalidare su richiesta le parcelle professionali e di esercitare la magistratura deontologica nei confronti degli iscritti.

Oggi gli Ordini, pur mantenendo attivi i loro compiti istituzionali, sono anche organismi di rappresentanza e possono esercitare il potere di difesa della categoria (senza confondersi con i sindacati) nei confronti d’altre istituzioni pubbliche e private.

La possibilità di esercitare la professione in modo corretto e che dia a tutti pari opportunità, è un diritto che può consentire agli architetti di tornare ad essere i protagonisti della cultura architettonica contemporanea e gli Ordini devono farsi portavoce di linee, indirizzi e programmi improntati alla competenza e alla professionalità, evitando manifestazioni estemporanee dettate da generiche volontà di cambiamento.

In un momento in cui sembra più importante apparire che essere, l’Ordine di Milano ha scelto di lavorare concretamente su quanto di sua competenza senza farsi trascinare nella follia del “presenzialismo a tutti i costi”, aprendosi all’incontro e al dibattito del mondo della cultura architettonica e urbanistica per approfondirne i temi e adeguare le sue attività alle trasformazioni in atto a livello nazionale ed europeo, impegnandosi a garantire l’offerta di servizi qualificati ed efficienti, a riaffermare la centralità del ruolo dell’architetto, a difendere la sua professione, a rilanciare l’etica e la qualità dell’architettura.

Molte delle nostre risorse sono state investite nella promozione del concorso di architettura, nei rapporti con le Amministrazioni, nell’ offerta di strumenti per l’aggiornamento e la formazione professionale, nel rinnovo del sito internet, nella promozione e pubblicizzazione del lavoro dei giovani architetti.

Abbiamo istituito sportelli di consulenza su temi diversi e collaborato con le facoltà di architettura per l’organizzazione dei tirocini.

Poiché riteniamo che l’informazione, intesa come conoscenza, sia una componente fondamentale della professione, abbiamo promosso negli anni serate, convegni e giornate di discussione, itinerari dell’architettura del ‘900 e mostre, che hanno visto una buona presenza non solo di architetti ma anche di altri professionisti,di giornalisti e di cittadini.

Un ruolo attivo, dunque, quello degli Ordini, un ruolo dinamico perchè lo spazio e il modo in cui oggi lavoriamo sono dinamici e in continua evoluzione, un ruolo che tenga il passo con la modernizzazione dei mercati, con la loro progressiva liberalizzazione e apertura alla concorrenza, un ruolo che sappia mantenere un nostro spazio nel confronto sempre più pressante con la realtà europea coniugando tutto ciò con il rispetto della deontologia e dell’ etica professionale che rappresenta l’insieme dei valori con i quali una comunità si misura e nei quali intende riconoscersi. Il prestigio di una professione è legato alla tutela e al rispetto di questi valori.

Daniela Volpi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 



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