15 ottobre 2014

NON BASTA FARE DEL BENE, SERVE FARE “BENE” DEL BENE: FINANZA D’IMPATTO


Impatto, impatto: è un termine che dice tutto e dice niente, tanto che qualcuno è tentato ad associarlo al Carneade di manzoniana memoria. Se consultiamo la Treccani troviamo almeno sette definizioni che spaziano dalla balistica all’astronautica, dal linguaggio marinaro a quello comune di influenza esercitata da qualche cosa.

08murelli35FBEppure in questi ultimi tempi si parla insistentemente di impatto con riferimento alla sfera sociale e cresce, piano piano, addirittura una cultura della finanza d’impatto intesa come quell’insieme di investimenti che – come dice Alessandro Messina di “Vita “- si preoccupano anche dei ritorni sociali e ambientali oltre che di quelli finanziari. È importante sottolineare la parolina “anche”, che serve a distinguere l’investimento (impact investment) dalle tradizionali forme di charity basate sulla gratuità che si esaurisce con l’atto di donare.

L’Impact Investing, secondo l’approccio SDA Bocconi, significa definire modelli scalabili, in grado di attrarre investitori proponendo la generazione di valore attraverso innovazioni di prodotto, servizio e processo in mercati un tempo occupati prevalentemente dal settore pubblico o non-profit tradizionalmente inteso, come l’educazione, la sanità, il welfare, la cura degli anziani, l’housing sociale.

Ma esattamente di cosa stiamo parlando “in soldoni”, tanto per usare una terminologia che anche in questo campo suona meno blasfema? Secondo l’ultimo report pubblicato dal Global Impact Investing Network (Giin) ammontano a 46 mld di dollari gli asset impiegati a fine 2013 e si prevede una crescita di circa il 20% durante il 2014 (fonte “Vita”). Purtroppo solo l’8% degli investimenti riguarda l’Europa, (contro il 22% gli Stati Uniti d’America e il restante 70% tra in America Latina, Africa, Asia, Europa dell’Est) e dei 125 operatori all lover the world, nessuno è italiano (fonte “Vita”).

E pensare che l’Italia può vantare una lunga e gloriosa storia nell’attività finanziaria che oggi noi chiamiamo ad impatto: sin da prima dell’unità nazionale! (la potente Fondazione Rockefeller coniò, insieme con JP Morgan, il termine impact investing soltanto cinque anni fa). La esercitano le banche mutualistiche, le cooperative sociali, i fondi mutualistici, i finanziatori delle istituzioni non profit ecc.. E perché non declinare le forme più smart di Venture Philantropy, dai mini bond alla micro finanza, dal crowdfunding al social lending fino ai Social Performance Bond (SIB), dei quali abbiamo già parlato su ArcipelagoMilano (n.16 del 30 aprile 2014).

Ma torniamo al titolo: come si fa a misurare la bontà del bene fatto? Anche qui una parolina semplice e allo stesso tempo alquanto complessa da realizzare: outcome. Facciamo il caso di una organizzazione che si occupi dell’educazione di soggetti analfabeti e che si faccia finanziare un programma di alfabetizzazione rivolto a 50 soggetti. Tutti e 50 frequentano i corsi: bene, abbiamo raggiunto il risultato! No, abbiamo solo raccolto un output! Quanti, una volta finito il corso, saranno effettivamente in grado di leggere e scrivere? In altre parole quale sarà l’outcome della attività svolta?

E se in questo banale esempio non sarà difficile ottenere una misurazione realistica, esistono situazioni in cui la focalizzazione dell’outcome sarà più ardua (vi ricordate il caso della misurazione della riduzione della recidiva per i carcerati di Peterborough?). La difficoltà sta nel saper tradurre in numeri concrti un risultato “sociale”, ma niente paura!

La finanza sociale è capace di ibridare gli strumenti di analisi della sorella maggiore profit e ricavare degli indicatori come lo SROI (Social Return of Investments) che fornisce un approccio per capire e gestire il valore degli outcomes sociali, economici e ambientali creati da una attività o organizzazione. E adesso torniamo alla Treccani per inserire una definizione di impatto che mancava e abituiamoci a ragionare per risultati concreti anche quando facciamo del bene.

 

Sergio Murelli

 



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