15 ottobre 2014

cinema – I NUOVI “CATTIVI”: DA HOUSE OF CARDS A TRUE DETECTIVE


DELLA CATTIVERIA O DELLO STATO DI CATTIVITÀ DEGLI (ANTI)EROI SERIALI 

Guardando True detective passando attraverso House of Cards

 

Torna l’autunno e ci ritroviamo ancora volta dipendenti dalla dose settimanale di buone serie tv americane già amate la scorsa stagione, che riprendono con nuovi episodi dopo un’estate sospesa, con la consolazione delle repliche che alimentano la curiosità e aiutano a meglio comprender plot intricati e ricchi di colpi di scena.

Avevamo già raccontato qui della predisposizione ad affezionarsi a personaggi negativi, disposti a perdonare qualsiasi odioso comportamento in cambio di un manifesto e indiscusso carisma del ruolo e degli attori che sono diventati nostri beniamini in poco tempo, prefigurando che alla ripresa della stagione ai passati amori se ne aggiungessero di nuovi, annunciati dai media e già blasonati nella patria di origine. Ecco dunque che altri protagonisti affiancano quelli già noti, figure complesse che ancora una volta ci conquistano per i loro lati oscuri neanche troppo occultati, anzi più spesso ostentati o rivelati dopo poche battute.

cinema35FBDisponibili ad accettare che la cattiveria di Frank Underwood (protagonista di ‘House of Cards‘ impersonato da Kevin Spacey), capogruppo dei Dem Usa nella passata serie ora promosso Vicepresidente, già a livelli di guardia nella prima serie, cresca di puntata in puntata e diventi ancora più densa. Più aumenta il numero dei delitti cinicamente compiuti, più si azzerano gli scrupoli, più siamo affascinati dalla sua prepotente e sottile brama del potere per il potere.

Ma altre figure inquiete si affacciano, e la nuova stagione porta con sé una nuova serie dirompente, i cui protagonisti, due uomini in coppia, sono destinati a contendere a Frank il primato del personaggio più cool e dark delle tv series. La prima tornata di ‘True detective’, serie al top negli States, dove ha raccolto audience di quasi 11 milioni a puntata, in onda su Sky Atlantic dal 3 ottobre, è un racconto noir in 8 puntate che si sviluppa nell’arco di 17 anni dal 1995 al 2012. Trama nerissima, costruita sul rapporto conflittuale e dinamico tra due investigatori coinvolti per anni in una vicenda di omicidi in serie raccontata con salti temporali continui: Rust Cohle (Matthew McConaughey) e Marty Hart (Woody Harrelson).

I due lavorano insieme, ma nonostante gli inviti a cena e la prossimità del lavoro comune, non sono amici e stanno diversamente nel mondo: uno è solo, l’altro ha una bella famiglia, ma entrambi vivono in una specie di stato cattività. Come e perché il conflitto tra loro si amplifichi, non è chiaro ancora dalle prime puntate, ma si percepisce che qualcosa di irreparabile tra i due succederà, portandoli oltre la rivalità e l’istintiva insofferenza, che si sviluppa a dispetto della complicità sul lavoro durante le prime indagini. E nell’attesa di questa rivelazione si è quasi morbosamente invischiati come spettatori.

La cattività (che definisce lo stato dell’animale che catturato dall’uomo, vive e cresce suo malgrado fuori dal proprio habitat, in gabbie recinti o parchi naturali ricostruiti) è la condizione che ben descrive lo stato dei due uomini sia all’inizio della storia sia alla resa dei conti successiva. Una cattività fatta di rabbia trattenuta e fobie malcelate, quella del detective Rost, profondamente segnato da un dramma familiare che lo porta nella profonda provincia di una Louisiana affascinante e desolante insieme, dopo essere stato un cop infiltrato di città.

Diversa la cattività di Marty, investigatore nato e cresciuto nel Sud, ben sposato e padre affettuoso, che si sfoga nell’aggressività e volgarità verbale e nei comportamenti scorretti inconsulti (il bussare alla porta dell’amante in piena notte, la rabbia perché il collega ha tagliato l’erba del suo prato). L’impressione di due persone in stato di cattività resta anche nell’abito, nei gesti e atteggiamenti che prendono i due detective 17 anni dopo il primo omicidio rituale, quando li vediamo interrogati da altri su ciò che allora è successo.

La narrazione parte da un delitto efferato, che probabilmente non è l’unico ma appartiene a una serie, avvenuto in un territorio della profonda provincia americana, dove i predicatori raccolgono folle in tendoni in aperta campagna e i bordelli autogestiti da prostitute navigate o giovanissime sono confinati lontano dagli occhi della gente perbene. Delitto per cui entrambi i poliziotti di campagna vogliono caparbiamente prendersi il merito di trovare il colpevole, prima che un ente governativo avochi a sé il caso con tutti gli onori.

Sceneggiato da un’unica mano, quella di Nic Pizzolato, scrittore poco conosciuto (unico suo testo edito in Italia da Mondadori ‘Galveston‘, molto interessante), attraverso una sceneggiatura molto ‘scritta’, anche nei dialoghi perfetti, che alterna piani temporali lontani tra loro, ha il suo punto di forza nelle prove di recitazione dei due attori principali, diretti da un solo regista per tutti gli episodi. Storia realizzata a partire da un punto di vista maschile, attorno al quale ruota uno sfaccettato universo di personalità femminili mai banali.

I rimandi alla Laura Palmer di Twin Peaks, capostipite delle serie noir per la TV, si sono sprecati. Pur sapendo che del capolavoro di Lynch è in arrivo il sequel (con il racconto ambientato nella cittadina venti anni dopo), e in attesa trepidante di vederlo, ci lasciamo intanto volentieri intrigare da questo racconto cupo e potente che rivela ancora una volta come la Tv possa ancora proporre nuovi contenuti di alta qualità e diventare occasione di formidabili prove d’attore.

Adele H

questa rubrica è a cura degli Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Sullo stesso tema


2 novembre 2019

MARTIN EDEN

Jacopo Gardella



28 settembre 2019

HONEYDEW: ON THE EDGE OF ILLEGALITY

Francesco Cibati



20 maggio 2019

PORTARE LA BOSNIA A MILANO

Francesco Cibati



23 aprile 2019

IL CAMPIONE

Samuela Braga



20 febbraio 2019

UN’AVVENTURA

Samuela Braga



14 febbraio 2019

SE ANSELMO DIVENTA COPPERMAN

Samuela Braga


Ultimi commenti