15 ottobre 2014

libri – MAL D’ALCOL


 

LUIGI RAINERO FOSSATI

MAL D’ALCOL

Il racconto di un grande medico per non cadere nella trappola

Salani Editore, 2013

pp.182, euro 12

 

Il libro verrà presentato mercoledì 15 ottobre, ore 18, presso Palazzo Sormani, sala del Grechetto, via Francesco Sforza 7, Milano con Isabella Bossi Fedrigotti, Valentina Fortichiari, Mariagrazia Mazzitelli, a cura di Unione Lettori Italiani Milano

libri35FBUn’opera semplice, agile, esemplare. Luigi Rainero Fassati, Ordinario di Chirurgia all’Università di Milano, Direttore del Dipartimento Trapianti dell’Ospedale Policlinico e storico maestro dei trapianti di fegato, affronta il drammatico tema dell’alcolismo giovanile. “La mia esperienza personale – racconta Fassati – vissuta al fianco di tanti ragazzi ridotti male per aver bevuto troppo, è stata così traumatizzante che mi ha fatto capire l’importanza di trasmetterla ai giovani per farlo partecipi dei rischi, spesso mortali, che si corrono quando si esagera con l’alcool. Così ho incominciato ad andare in giro per le scuole medie superiori di Milano e Provincia a raccontare quello che mi era capitato”.

L’efficace metodo comunicativo adottato dall’Autore è quello dei casi esemplari ispirati da due storie vissute in prima persona, che costituiscono da un lato uno spaccato significativo del nostro sistema terapeutico e, dall’altro, gli innumerevoli rischi e trabocchetti che l’uso e l’abuso dei superalcolici, anche occasionali, provoca alle giovani vite. La prima è la storia di Alex, 18 anni, che vive il dramma della dipendenza dall’alcol e dei rischi , sempre dietro l’angolo, delle ricadute dopo apparenti guarigioni. Nella seconda, Viola, la protagonista, per una bravata dimostrativa, seguita a una banale lite in famiglia, va in coma per overdose etilica.

L’accattivante ricostruzione dei due casi, clinici e umani, è attuata con un metodo e uno stile diretti, che alternano nella medesima pagina le riflessioni e le emozioni che attraversano la mente del medico, nel corso delle terapie, e i gesti, le attese e i drammi dei due pazienti e dei loro famigliari. Le 182 pagine del volume scorrono così senza un attimo di tregua fino alla diversa conclusione delle due vicende, entrambe ricche di una morale profonda e umanissima.

Non mancano riflessioni amare che Fassati riserva alla deplorevole subordinazione dei media e della Istituzioni di fronte all’onnipotenza del mercato dell’alcol. “Sono sorpreso e indignato – scrive l’Autore – che ci siano in televisione più di 3.000 ore all’anno di pubblicità di prodotti a base di alcol e che le icone di queste pubblicità siano sempre personaggi sicuri di sé, giovani, belli, ricchi. vincenti, pronti a superare qualsiasi difficoltà proprio grazie all’alcol. Lo stesso vale per la carta stampata, che non è certo seconda alla TV nell’esaltare le gioie che l’alcol può procurare. E francamente trovo vergognoso che. a differenza di quanto succede in molti paesi d’Europa, non venga scritto sull’etichetta delle bottiglie che l’alcol è gravemente dannoso per la salute, così come avviene per il tabacco”:

Interessante,infine,è una nomenclatura dei miti da sfatare a proposito dei presunti vantaggi dell’alcol. Fassati dimostra tra l’altro che bere vino ai pasti o un amaro dopo mangiato non aiuti la digestione, ma, al contrario la ostacoli. Che dare un grappino o un cognac a chi ha avuto uno svenimento non aiuti affatto a tirarsi su né a rimettersi in forze. E infine che bere superalcolici per riscaldarsi quando fa freddo produce effettivamente una sensazione di calore, ma solo perché il caldo che si avverte dipende dalla vasodilatazione provocata dall’alcol, accompagnata da una dispersione più rapida del calore, e, dunque, da una diminuzione della capacità del nostro corpo di sopportare il freddo.

Paolo Bonaccorsi

  questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero

rubriche@arcipelagomilano.org



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