1 ottobre 2014

COMUNE. PUBBLICITÀ LESIVA DELLA DIGNITÀ DELLA DONNA. TUTTO A POSTO


Ricordate il dibattito su donne, pubblicità e “normalità” e la relativa delibera comunale sostenuto da ArcipelagoMilano? Ci preoccupava dover stabilire cosa è “normale” e cosa non lo è e le ragioni per cui una parola tanto discriminatoria viene utilizzata all’interno di un documento che avrebbe voluto rappresentare un esempio di lotta alle discriminazioni. Gli intenti di lotta alla pubblicità sessista di questa delibera risultavano anche per noi importanti, ma altrettanto le parole, il linguaggio, la comunicazione.

08nannicini33FBVogliamo ora congratularci con la Delegata del Sindaco alle Pari Opportunità Francesca Zajczyk in particolare, e con la Giunta nel suo insieme, per aver apportato le modifiche al punto 2 della Delibera su Pubblicità Discriminatoria. Apprezziamo infatti che le modifiche siano state apportate anche in seguito alle nostre richieste e tenendo conto del dialogo che si è instaurato sul tema specifico. Apprezziamo che siano stati eliminati “i riferimenti al concetto di “normalità” come da noi e da altre e altri sollecitato, e apprezziamo anche che siano indicati come riferimento le “cittadine e i cittadini” invece del “pubblico” dando valore a una dimensione inclusiva e politica.

Ricordate? Proprio su questo settimanale in autunno scorso abbiamo chiesto insieme a circa 200 donne e uomini che con noi firmarono una lettera rivolta alla Giunta di Milano che il termine “normale” a indicare la misura dell’indignazione dei contenuti irrispettosi delle campagne pubblicitarie in città fosse stralciato. Gli intenti di lotta alla pubblicità sessista di questa delibera risultavano anche per noi importanti, ma altrettanto le parole, il linguaggio, la comunicazione. Ci domandavamo Infatti, quale fosse la “normalità” che la “comunità” di riferimento percepisce? Come la percezione potesse essere rilevata e una misurazione adeguata applicata? Chi, tra i tanti funzionari del Comune di Milano, si sarebbe accollato l’arduo compito amministrativo un giorno dopo l’altro, cartellone dopo cartellone?

Già nel luglio 2013 Ambrosia aveva notato “E se il pubblico trovasse ripugnante vedere due donne che si baciano? E se la comunità ritenesse indecente una donna grassa in bikini? E se trovasse volgari due uomini che si tengono per mano?” La lotta contro la pubblicità sessista cui la Delibera e l’impegno in questo senso del Comune di Milano sono dedicati è infatti una lotta a un’immagine di “normalità femminile”, che sia la madre stereotipata, o una fanciulla denudata ad accarezzar auto … anche questa è stata “normalità”, più di dieci anni orsono? Una normalità che oggi appare invece come immagine stereotipata e sessista.

A seguito di quell’articolo, crediamo, e delle tante firme che dicevano di un’attenzione e una preoccupazione condivisi, la Delegata del Sindaco ci propose un incontro in cui presentammo argomenti e pensieri anche quando nati in contesti diversi delle generazioni e dei luoghi della città e in quell’occasione ricevemmo attenzione e ascolto. La Delegata Francesca Zajczyk ci disse in quella sede che era stato deciso un periodo di sperimentazione di sei mesi dell’intera delibera e la disponibilità a eventuali modifiche se ritenute necessarie.

A luglio 2014 le modifiche nel testo della delibera sono infatti queste: “… considerato che: dopo un anno di applicazione della delibera n1288/13 è emersa la necessità di apportare una modifica al punto 2 dei criteri, eliminandone il riferimento al concetto di “normalità” difficilmente definibile in astratto e altrettanto difficilmente applicabile in concreto, nel modo seguente: dal testo in vigore “immagini volgari / indecenti / ripugnanti / devianti da quello che la comunità percepisce come “normale” tali da ledere la sensibilità del pubblico” al testo modificato: ” … tali da ledere al sensibilità di cittadini e cittadine“.

Ci preme sottolineare non solo che il riferimento alla “normalità” è scomparso ma anche che il termine “il pubblico” è stato sostituito da “cittadine e cittadini”, più comprensivo di relazioni e protagonismo nella vita cittadina politica e culturale.

Ci congratuliamo dunque con la Giunta per questa modifica, che nasce dalla sensibilità sempre dichiarata nei confronti delle istanze e dei diritti delle donne, alla luce di un impegno che conferisce alla nostra città anche un ruolo di esempio verso le altre amministrazioni. Siamo liete che la nostra richiesta sia stata accolta, aggiungiamo anche che questo fatto, per quanto possa apparire marginale, mostra che insistenza da un lato, attenzione di molte e di molti su principi e fondamenti di convivenza, e dall’altro disponibilità e apertura all’incontro, a un reale a effettivo ascolto sono possibili, e anzi avvengono. Di questa modifica di un testo e di questa relazione positiva vogliamo dare qui notizia e conto a coloro che hanno voluto firmare quasi un anno fa.

Aggiungiamo che se il Comune volesse presentare pubblicamente le modifiche, e sarebbe bello che lo facesse per il valore che presentano di merito e di metodo, noi, avendo preso parte attiva al processo di sperimentazione della delibera, siamo disponibili e interessate a esserci.

Adriana Nannicini, MariaGrazia Ghezzi, Antonella Coccia, Ambrosia



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