1 ottobre 2014

la posta dei lettori – 01.10.2014


Replica Massimo Cingolani a proposito di bici contromano – Ho usato il termine contromano perché mi sono ispirato ai titoli degli articoli apparsi sulle maggiori testate milanesi nelle settimane scorse. Faccio l’agente di assicurazione e posso confermare che, anche se nel modulo di constatazione amichevole d’incidente si usa il termine controsenso, la maggioranza delle persone usa l’espressione contromano, che spesso viene adoperata anche nei verbali dei vigili, senza che questo abbia mai condizionato sentenze e/o risarcimenti.

Lo stesso Ministero dei Trasporti, riguardo la decurtazione dei punti dalla patente parla di: “4 (quattro) per guida contromano” e sempre sul sito del Ministero è riportata la seguente dichiarazione: “Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – diversamente dalle notizie apparse oggi su alcuni organi di stampa – non ha mai autorizzato la circolazione contromano delle biciclette nelle strade a senso unico.”. Il tono del mio articolo non voleva essere tecnico, ma se vogliamo approfondire questo argomento penso che il giorno che si verificheranno sinistri gravi che coinvolgeranno “ciclisti contromano”, il dibattito sarà necessario affrontarlo seriamente.

La disponibilità a trasgredire le regole è molto umana, basta leggere la Bibbia, caso mai è italiano il cercare di non pagarne le conseguenze. Siamo infatti il paese dei condoni e dei ricorsi. Confermo di essere contrario al “contromano” per le biciclette; per le luci di notte, che giustamente il Comune invita a usare e il Codice obbliga ad accendere, il problema dell’uso delle pile al posto delle dinamo è serio, perché oltre a essere più inquinanti per lo smaltimento, sono spesso fuori uso o perché scariche o perché deteriorate a causa delle vibrazioni dovute al fondo stradale.

 

Scriva Tiziana Gatti a proposito di bici contromano – Premesso che non amo essere polemica, ritengo aggressiva e poco costruttiva la risposta di Giancarlo Romanini nei confronti di Massimo Cingolani. Io sono un pedone investita alcuni mesi orsono da una bicicletta in contromano in una zona del centro, risultato della caduta gli occhiali da vista rotti poco risarciti dall’assicurazione in quanto “vecchi”. Sono anche un’operatrice dell’emergenza urgenza territoriale e, a meno che le forze dell’ordine e il Ministero dei Trasporti siano impreparati nell’uso corretto del dizionario, usano il termine contromano per quanto riguarda tutti gli autoveicoli, biciclette comprese.

Arriviamo all’assurdo dei ciclisti che hanno messo i bocconi avvelenati su un sentiero che non è solo pista ciclabile, solo perché infastiditi dai proprietari di cani che passeggiavano li. Come conclusione direi che la convivenza tranquilla è sempre dettata da norme e regolamenti, come nei condomini; lasciamo le controtendenze alla moda che risulta meno pericolosa.

 

Scrive Elio Veltri sull’immoralità milanese – Caro Beltrami Gadola, condivido anche nelle virgole il tuo articolo. Aggiungo che Milano non è più capitale morale da molti lustri e che quando con Barbacetto ho scritto il libro “Milano degli Scandali“- Laterza 1991 nessun editore milanese aveva voluto pubblicarlo e andai da Laterza il quale dovette superare molti ostacoli all’interno della sua casa editrice. Solo la bellissima prefazione di Rodotà glielo consentì. Quando lo presentammo a Milano il Circolo della Stampa sembrava la curva sud della Roma. Ora non succede nulla. Ti querelano e basta. A Pavia l’avvocato Pino Neri, condannato in appello a 18 anni di carcere per associazione mafiosa nell’ambito del processo Infinito sulla ndrangheta, già condannato a nove anni negli anni ’80 per narcotraffico, ha querelato mio fratello e un nostro amico per diffamazione. Sembra una puntata di scherzi a parte, ma non lo è.



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