17 settembre 2014

“PASTICCI METROPOLITANI”. ALLA RISCOPERTA DEL FEUDALESIMO


Il Parlamento a fine marzo ha votato la legge 56/14, la cosiddetta legge Delrio, molto innovativa sulle Province, che non sono abolite, ma svuotate di risorse e affidate ai sindaci dei comuni. In più la Delrio ha istituito le Città metropolitane.

06comero31FBA Roma, nel corso dei lavori parlamentari, forse preoccupati di aver concesso troppo, hanno concepito una gestione tecnicamente “elitaria” dove il voto popolare è stato abolito a favore di una ristrettissima elite politica. A Milano è pari allo 0,08% della base elettorale politica. Non sicuri dell’efficacia elitaria di tale norma, hanno aggiunto un meccanismo di voto ultra-ponderato, barriera invalicabile posta all’ingresso nelle nuove istituzioni territoriali. Il marchingegno è spietato: un sindaco di un piccolo comune milanese vale 1 voto, un consigliere del comune di Milano vale 120 voti. Sui piatti della bilancia bisogna mettere due pullman pieni di consiglieri comunali dei piccoli comuni per competere con uno della città di Milano.

La legge Delrio è un mix di soluzioni, tocca poi alle persone dare vita e forma alle regole, che sono come un coltello: possono essere usate per tagliare ciò che non serve oppure per rovinare quanto costruito. In questo momento il sistema politico sta veleggiando più sulla seconda ipotesi. La Città metropolitana è una vecchia novità nel panorama delle istituzioni pubbliche. Però, stavolta le cose sono state impostate con un piglio decisionista: a comandare sarà il sindaco del capoluogo, che prenderà in mano la vecchia baracca della Provincia, accompagnato dal consiglio metropolitano. Le elezioni di questi consigli devono avvenire entro il 12 ottobre, come deciso a Napoli e Torino, mentre a Milano, Genova e Bologna sono state fissate per domenica 28 settembre.

I compiti sono ancora molto incerti. Nei giorni scorsi si è svolto un seminario sulle “funzioni” della Città metropolitana (martedì 9 settembre), organizzato dal Comune di Milano con il PIM, indirizzato agli amministratori comunali milanesi. Il luogo dell’incontro non è casuale, è un simbolo storico: palazzo Reale, in piazza Duomo. Appare quasi una convocazione della corte di tutti i rappresentanti dei piccoli feudi interni al ducato di Milano. Nella sala delle udienze, pardon, delle conferenze, si sono riversati i “vassalli, valvassori e valvassini”. Accolti dal responsabile della apposita struttura di progetto e dall’assessore delegato, con i tecnici PIM, storico braccio urbanistico del Comune. Non si è visto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che in questo modo si è certamente salvato da questo inopportuno revival storico. Parimenti non si sono visti i dignitari della “signoria” uscente, quella della Provincia di Milano, con effetti opposti.

I sindaci e i consiglieri comunali (praticamente assenti Lega, NCD e FI) hanno affollato la sala con contenuta allegria, per la cerimonia di presentazione della struttura che darà la possibilità di avere 24 nuove investiture, le poltrone del consiglio metropolitano.

Rimane da capire ancora qualche piccolo dettaglio, ad esempio, a cosa servono questi “consiglieri” e che compiti avranno. Tema a cui è dedicato l’incontro. Dopo oltre due ore di relazione dei tecnici PIM, con il racconto sui “tavoli istituzionali” e la meraviglia dei Piani Strategici pluriennali, il pubblico, inizialmente ben disposto, incomincia a incupirsi. Sono tutti politici abituati ad annusare l’aria che tira e il conto è presto fatto: sono passati cinque mesi dall’approvazione della legge, a pochi giorni dal voto, si è ancora alle slide da seminario di alta formazione. Vuol dire che le pentole sul fuoco sono vuote, non si vede l’ombra di un osso, né del bollito. I sindaci quando sentono parlare di “piani” arricciano il naso, significa dargli lavoro e problemi aggiuntivi, senza vantaggi immediati per la comunità che rappresentano.

Il bello arriva alla fine, con le domande dell’inquieto pubblico, che è stato redarguito sul poco tempo a disposizione a tale scopo. A chi chiede lumi sulla effettiva data di funzionamento della Città metropolitana il responsabile del progetto Giorgio Monaci risponde che la Città presumibilmente diventerà soggetto giuridico dal 1° gennaio 2015.

Se fosse veramente così c’è da chiedersi a che serva eleggere il consiglio frettolosamente il 28 settembre, anticipando di quindici giorni la data normale del voto che buona parte delle Province hanno assunto nel 12 ottobre. Fretta inspiegabile, visto che ogni cosa è in ritardo, compreso il governo con i suoi provvedimenti, e per ora ci sono solo le slide. A risollevare il morale ci prova il sindaco renziano di Cernusco Eugenio Comencini che interviene lanciando proposte, concetti di buona politica e buon senso, che non ricevono accoglienza alcuna, se non sorrisetti di compatimento per tanto ardire.

Dalle poltrone di mezzo, si sente una timida voce: “che ne dite dei possibili ricorsi al TAR?”. Monaci su questo è perentorio: è roba che non ci riguarda, tocca solo la questione delle elezioni di 2° grado. Strano, non avrà visto le grosse nubi che si stanno addensando sopra palazzo Isimbardi, sede di votazione e possibile obiettivo di una parte dei ricorsi. L’assessore Benelli cerca di rassicurare tutti indicando nell’identità metropolitana milanese la chiave di volta. Ottimo, i presenti si sentono già parte della corte ducale. Gli interventi migliori arrivano a tempo scaduto. Ma non c’è tempo, occorre andare al voto, per avere a fine mese un Consiglio metropolitano con compiti incerti, che forse non potrà fare nulla fino al 1° gennaio 2015, se non litigare con l’ariosa Provincia.

Daniele Vittorio Comero



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali



Sullo stesso tema





18 aprile 2023

MILANO: DA MODELLO A BOLLA?

Valentino Ballabio






21 marzo 2023

CACICCHI EX LEGE

Valentino Ballabio






5 aprile 2022

IL RILANCIO DELLA CITTÀ METROPOLITANA

Fiorello Cortiana


Ultimi commenti