23 luglio 2014

musica – BOHÈME PER VOCI E PIANOFORTE


BOHÈME PER VOCI E PIANOFORTE

A Milano la musica è andata anche lei in vacanza, al mare o in montagna, lasciandoci ben poche occasioni di ascolto per lo più nelle chiese, al riparo della grande calura estiva, o con quelle forme di contaminazioni di cui abbiamo riferito la scorsa settimana. Roma, più fortunata, ha (o avrebbe, ora vedremo perché) una stagione lirica estiva di tutto rispetto grazie anche a quello spettacoloso spazio delle Terme di Caracalla che sembra in concorrenza con l’Arena di Verona (che iniziò le sue stagioni estive nel 1913 per cui quest’anno inizia il secondo secolo di programmazioni!).

musica28FBIn questi giorni alle Terme di Caracalla è in programma una importante Bohème diretta dal giovane milanese Daniele Rustioni con regìa e scene – spettacolari e sorprendenti – di Davide Livermore: 3.500 posti, tutti esauriti sia per la prima di lunedì 14 luglio che per le repliche. Sennonché all’ultimo momento metà orchestra decide di scioperare e all’altra metà non resta altro da fare che presentarsi sul palcoscenico per chiedere scusa. Abituati come siamo ai capricci scaligeri, noi milanesi non possiamo neppure permetterci un sorrisetto. Ma siccome in Italia siamo ricchi, soprattutto lo sono i teatri dell’opera, possiamo permetterci tranquillamente di restituire i 3.500 biglietti ai turisti provenienti da mezzo mondo (senza ovviamente tralasciare di saldare il conto sacrosanto del direttore, dei cantanti e di tutti coloro che avrebbero fatto volentieri lo spettacolo).

Così stava per accadere, ma bisognava comunque fare qualcosa per quei tanti poveri cristi che nel frattempo si erano presentati alle Terme, tutti in ghingheri nella torrida estate romana, anche dopo aver risolto il problema dei biglietti. In questi casi gli italiani diventano geniali e sanno dare il meglio di sé; a Roma hanno dato una prova sublime di immaginazione.

Ricordate quando Muti alla Scala in una identica circostanza – era il 2 giugno 1995 – si mise al pianoforte e mandò in scena una Traviata accompagnandola da solo al pianoforte, senza orchestra, ottenendo peraltro un grande successo personale? Un episodio simile, ma finito peggio, era già accaduto lo scorso gennaio, sempre all’Opera di Roma ma al Teatro Costanzi, con il dittico di Ravel L’heure espagnole e L’enfant et les sortilèges che doveva essere diretto da Charles Dutoit (violinista) e che fu annullato perché non si trovò un pianista disponibile. Andò meglio due anni fa al Maggio Musicale Fiorentino con una Anna Bolena di Donizetti salvata in extremis da Andrea Severi – il pianista del Teatro – che sotto la direzione di Antonino Fogliani (sostituto del … fortunatissimo Roberto Abbado) si mise al pianoforte proprio come fece Muti.

Alle Terme di Caracalla invece Rustioni e il sovrintendente Carlo Fuortes, al momento di alzare il sipario, vista persa la partita con i “professori” determinati a incrociare le braccia, chiedono alla pianista che aveva lavorato con i cantanti durante tutte le prove di mettersi al pianoforte e di sostituire l’orchestra. Ma mentre Riccardo Muti vent’anni fa si era limitato a “una carrellata di arie dall’opera” Enrica Ruggiero – la pianista “preparatrice” – ha eseguito l’intera opera, a partire da “Questo Mar Rosso mi ammollisce e assidera” fino al disperato “Mimì!” di Rodolfo. E alla “prima” è andata così bene che ha dovuto ripetere l’exploit anche alla recita successiva quando – avendo i sindacati confermato lo sciopero – il sovrintendente ha deciso di offrire lo spettacolo gratuitamente (non sappiamo cosa sia accaduto alle repliche successive).

Ho voluto raccontare questa storia non milanese un po’ perché ci assomiglia purtroppo molto, vista l’affinità elettiva fra gli orchestrali dei grandi teatri di Milano, di Roma, di Firenze (pare che tutte le orchestre siano eguali, da questo punto di vista, ma non ricordo uno sciopero dell’orchestra Verdi, nonostante le enormi difficoltà economiche che ha attraversato negli anni passati che sono ricadute principalmente sulle spalle dei musicisti), e un po’ per dire che la musica può far fare veri miracoli: “non è stato niente di eccezionale, il Teatro mi ha chiesto di suonare e io ho fatto in modo che lo spettacolo andasse in scena” ha detto la Ruggiero ai giornalisti dopo gli applausi degli spettatori entusiasti, dimostrando di essere una grande professionista e di possedere l’opera più che perfettamente.

Il ruolo degli “accompagnatori” di cantanti d’opera e di liederistica, dei “collaboratori di sala”, o dei “maestri preparatori” non compare mai sui cartelloni ed è sempre stato considerato assai poco al di fuori del mondo degli addetti ai lavori, nonostante che il successo di uno spettacolo dipenda da loro in grandissima da parte. Enrica Ruggiero è una di loro, una giovane pianista nata e cresciuta fra Pistoia e Lucca (forse per questo ha Puccini nel cuore!) che da dieci anni lavora per il Teatro dell’Opera di Roma (ma lo ha fatto anche per la Staatsoper di Vienna) e che si è trovata improvvisamente a sostenere il peso di un’intera opera lirica, sola con il suo pianoforte in mezzo al golfo mistico, per tre ore e davanti a un pubblico arrabbiato e deluso. Credo si sia meritata quegli applausi uno per uno e che abbia definitivamente conquistato ai “maestri preparatori” come lei il diritto di comparire sulle locandine dell’opera insieme a quelli dei direttori e dei cantanti.

E con questa nota, totalmente al di fuori dalle mura milanesi, la rubrica si congeda dai suoi lettori e dà loro appuntamento a settembre.

 

.. a Milano d’estate..

estate all’Auditorium

BBC Earth Concert 24 luglio, 28 e 31 agosto, 2 settembre

Festival Tango
diretto da Luis Bacalov
dal 27 luglio al 24 agosto giovedì sera e domenica pomeriggio

Festival Internazionale di Musica Antica
…che dal 15 luglio al 28 agosto ci offrirà la frescura delle più belle chiese della città assolata…
(www.lacappellamusicale.com)

 

questa rubrica è a cura di Paolo Viola

rubriche@arcipelagomilano.org



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