23 luglio 2014

libri – RODERICK DUDDLE E ALTRI LIBRI PER L’ESTATE


MICHELE MARI
RODERICK DUDDLE
Einaudi, Torino 2014
pp. 496, euro 22

libri28FBRoderick Duddle è un romanzo insolitamente bello: da comprare e portarselo dietro, nelle vacanze. È un romanzo d’avventura, nel senso letterale del termine, dove la ventura (la fortuna) ora sorride, ora volta le spalle e spesso lo fa con sovrana indifferenza, al di fuori di schemi preordinati. La storia ha il colore e il sapore dei romanzi di Dickens e di Stevenson: Roderick è Oliver Twist ma, verso la metà del racconto, quando prende il mare, diventa Jim Hawkins. I modelli, però, non bastano a spiegare la fantastica ridda di eventi che si susseguono a ritmo frenetico, tra bordelli, conventi e rotte marine coi sapori di Moll Flanders di Defoe e del romanzo picaresco. Di quest’ultimo ritroviamo il ritmo; del romanzo d’appendice il modo accumulativo col quale gli eventi accadono, si intersecano, si stratificano. Ma, a differenza del romanzo d’appendice, non si richiede alcuna partecipazione del lettore alle storie dei personaggi: la loro letterarietà è evidente, esibita; ma al lettore non è concesso prendere le distanze: il gioco di seduzione è rapido e il coinvolgimento inevitabile.
Le memorie letterarie sono tante, ma lasciamo al lettore il gioco della ricomposizione del mosaico e spostiamo l’attenzione sull’auctor. A differenza dei suoi modelli, egli non si dimentica affatto di sé: è sempre lì, non ingombrante, ma necessario. Al modo di Dorothy ne Il mago di Oz, di Bastiano ne La storia infinita, nelle pagine iniziali, Michele (non più auctor, in quel punto, ma personaggio stranito e indifeso) fugge da un mondo in cui si trova a disagio ed entra a capofitto in una storia fantastica. E se, all’inizio, è riottoso e si aggrappa disperatamente alla sua identità (“In verità … io … mi chiamo Michele Mari”), nella seconda parte della cornice, che chiude il romanzo, non vorrebbe più tornare indietro (“Nooo! Voglio essere Roderick! Voglio essere Roderick!”). Dentro la cornice … la storia.
E nella storia, al modo di Boccaccio, il narratore affabula col colore di una narrazione orale: si ferma, chiama il suo lettore, lo vezzeggia, lo coccola, lo insulta. Lui vuole un lettore dentro il libro, in un gioco continuo di seduzione che rappresenta il “doppio” più vistoso in una fantasmagoria di “doppi”: la badessa calcolatrice e suor Allison la desiderata; la Grassa e la Magra; Leroy e McLane e molti altri per chiudere su quello centrale di Roderick e Michael-Roderick. Ma “doppio” è da riferire alla natura bivalente di molti personaggi: come Jones, per il quale “il crimine e la violenza sono connaturali” ma che, nel fondo, mostra un animo insospettabilmente puro.
Roderick non fa eccezione: è un monello sveglio (capace di valutare con esattezza, dotato di spirito d’avventura, intelligente nei rapporti umani, reattivo) che mostra, nel finale, una inaspettata natura remissiva. Forse perché quel che gli interessa è raccontare: a modo suo e non tutto. Roderick sceglie con sapienza cosa raccontare; costruisce a suo modo la storia … e Michael pende dalle sue labbra. Come il lettore del romanzo, preso di continuo in contropiede e soggiogato: quasi niente va nella direzione prevista e questo lo incuriosisce; il premio, la sanzione, il riconoscimento non rispondono ai canoni cui è abituato: e non riesce a distaccarsi dalla pagina.
La storia di Roderick si svolge in un “piccolo universo coerente” (rappresentato nella piantina collocata all’inizio del volume), con le sue regole, le sue omissioni, le sue possibilità. Il quell’universo domina la legge del “potrebbe essere” e dello sviluppo imprevisto, come dichiara lo stesso Mari: “Scrivendo Roderick Duddle mi sono divertito a sviluppare lo spunto di partenza, che era tutto quello che avevo (un orfano miserabile che potrebbe ereditare un’immensa fortuna), complicando la trama a ogni paragrafo; a un certo punto mi sono reso conto del «sovraccarico» narrativo, ma anziché farmene angosciare ne ho dedotto una sorta di euforia affabulatrice; finché l’istinto, a una trentina di pagine da quello che si sarebbe rivelato il finale, mi ha suggerito di far convergere tutte quelle fila in una sintesi semplificatrice.” (1)
Già, perché un libro va finito; un racconto non può continuare in eterno. Così Michael, che avrebbe potuto diventare antagonista ….; così Jones, che avrebbe potuto essere punito….; così la Badessa che avrebbe potuto appropriarsi …. .No: non possiamo svelare come la storia di Roderick si chiuda.
Ma possiamo, invece, tornare alla cornice, in “una città sconosciuta, enorme, grigia e sporca, con palazzi altissimi e strane carrozze che si muovevano senza cavalli, e tanti fili tesi fra le case, e tipi di lampioni rossi e verdi mai visti prima. Quel posto era orribile, e orribili erano le facce della gente.”
E lì Roderick perde la sua identità, il piacere dell’imprevisto, la magìa dell’avventura. Come (forse) Michele; come gli abitanti di quella città sconosciuta (ma: “Questa città, rispose lo spazzino, si chiama Milano”). C’è, però, una via di scampo: buttarsi a capofitto in un libro e sentirsi per tutto il racconto Roderick, Michael, Jones, Allison, Havelock, la Magra e – chissà – potrebbe bastare sentirsi anche la stralunata, fasulla Lady Pemberton.
Giuliana Nuvoli

(1) http://www.einaudi.it/speciali/Michele-Mari-Roderick-Duddle-intervista

 

 

libri25FB

STEFANO VALENTI
Vincitore Premio Campiello Opera Prima
LA FABBRICA DEL PANICO
Feltrinelli 2014, giugno 2013
pp. 124, euro 11

Premio Campiello Opera Prima, Stefano Valenti con il suo romanzo d’esordio La fabbrica del panico, si pone nel filone di Ottiero Ottieri con il suo Donnarumma all’assalto e Paolo Volponi, il Memoriale, che negli anni ’60 inaugurarono quella particolare forma di letteratura denominata “di fabbrica”, poiché la fabbrica era l’habitat dal quale scaturiva la narrazione. … continua

 

 

libri12FB
HELEN PALMER
L‘ENNEAGRAMMA
La geografia dell’anima che rivela il vostro carattere
Astrolabio, Roma, 1996
pag. 297

L’americana Helen Palmer, studiosa di discipline umane e ricercatrice spirituale a livello internazionale ha scritto sull’Enneagramma uno dei testi più completi ed esaurienti. Ma cos’è l’Enneagramma? La parola deriva dal greco ennea, nove, gramma, disegno, e serve appunto a delineare una figura geometrica utilizzata in ambito psicologico ed esoterico. … continua

libri17FB

GINA LAGORIO
PARLAVAMO DEL FUTURO
a cura di Simonetta Lagorio
Melampo, 2011
pag. 262, 18 euro

La proposta di curare un libro che raccogliesse parte degli interventi “civili” di Gina Lagorio mi è venuta da un vecchio amico, Nando dalla Chiesa, e l’ho accolta con entusiasmo perché ritengo che sia stato proprio l’impegno civile e il forte intreccio tra vita, letteratura, senso etico a dare linfa a tutte le pagine di Gina, anche quelle più specificamente letterarie, da cui ha avuto maggiore fama, come romanziera e critica. … continua

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MARCO GHIZZONI
IL CAPPELLO DEL MARESCIALLO
Guanda Editore, Parma, 2014
pp. 250, euro 16,00

Al suo esordio, Marco Ghizzoni fa centro nel difficile mercato della letteratura con uno stile nuovo e originale, che si distingue dalle altre tendenze degli indiscussi maestri del romanzo. È Loredana Rotundo, con il suo finissimo fiuto, a scovarlo in mezzo a una foresta di principianti, che vogliono emergere. In meno di ventiquattro ore, Ghizzoni ha il contratto della casa editrice Guanda sul tavolo. … continua

 

 

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UMBERTO BOTTAZZINI e PIETRO NASTASI
LA PATRIA CI VUOLE EROI
Matematici e vita politica nell’Italia del Risorgimento
Saggi Zanichelli, 2013
pp. 432, euro 27

Due storici della matematica, Umberto Bottazzini, dell’Università Statale di Milano e Pietro Nastasi dell’Università di Palermo, affrontano in una stupenda cavalcata storica il tema, troppo spesso lasciato nell’ombra, dell’apporto degli uomini di scienza, e in primo luogo dei matematici, al Risorgimento politico e civile italiano, dal periodo napoleonico al compimento dell’Unità. … continua

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GIANRICO E FRANCESCO CAROFIGLIO
LA CASA NEL BOSCO
Rizzoli editore, Milano, 2014
pp. 185, euro 14,00

Gianrico Carofiglio è uno scrittore da 4 milioni di copie, vendute in Italia. I suoi libri sono tradotti in 24 lingue. La prima cosa che ci si chiede è quale sia il suo segreto. Non sono necessarie indagini approfondite per scoprire quali attrezzi del mestiere usa. Basta iniziare a leggere. Tutte le domande sono esaudite molto prima di giungere alla fine. … continua

 

 

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MAURIZIO CUCCHI
MALASPINA
A. Mondadori Editore, 2013
pag. 92, euro 16

Malaspina”, laghetto alla periferia di Milano, dà il titolo alla nuova raccolta poetica di Maurizio Cucchi e simbolicamente riassume nella lucida scansione di quadri memorabili, il passaggio del tempo, l’opera di scavo nel buio dei ricordi, per risalire poi in superficie, alla luce di una quieta consapevolezza. … continua

 

 

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FRÉDÉRIC GROS
ANDARE A PIEDI
Filosofia del camminare
Garzanti, 2013
pag. 227, euro 14,90

Il camminare come autentico esercizio spirituale, come gesto di libertà sospensiva della mente capace di innescare riflessioni e pensieri nuovi. È questo l’interessante tema del libro di Frédéric Gros che alla sua uscita in Francia è diventato subito un sorprendente bestseller quasi che si trattasse di un concetto rivoluzionario … continua

 

libri11FB

SILVANA LA SPINA
LA CONTINENTALE
Mondadori 2014,
pp 210, euro 16

“Esiste solo il romanzo, l’invenzione o se volete la menzogna da cui tutto nasce e senza cui nemmeno la razza umana sarebbe quella che è”. Così scrive nella Nota finale l’autrice per contestare la natura autobiografica del romanzo. “Il problema è semmai se la nostra menzogna riesce a essere talmente viva” da camminare sulle proprie gambe, diventare un essere nuovo, se “la bestia” = romanzo, vive e ruggisce”.
… continua

 

 

questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero

rubriche@arcipelagomilano.org



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