27 luglio 2009

LA PAURA FA IL 70%


Il movimento xenofobo e fascista di Le Pen ha ottenuto il suo risultato in assoluto più alto alle elezioni amministrative di quindici anni fa, in un paese del Massiccio Centrale in Francia, dove ha raggiunto il 73% dei voti, sull’onda di una campagna basata sulla “Francia ai francesi” e sulla paura dello stupratore e ladro nordafricano. La particolarità maggiore è però data dal fatto che in questo tranquillo Comune della “douce France” non era avvenuto un furto (non parliamo di stupri o altro) negli ultimi venti anni, non si era mai visto un immigrato e nemmeno un francese di colore se non in televisione e la maggioranza era saldamente nelle mani della sinistra dal dopoguerra, con Mitterrand, abituale vacanziero della zona, che resta ancora oggi il personaggio della politica francese più popolare.

Si tratta di una clamorosa e lampante dimostrazione di come certe paure siano quasi ancestrali e basti tutto sommato poco per ottenere un consenso popolare ed elettorale cavalcandole mediaticamente: i tranquilli abitanti della campagna francese, infatti, sono stati indotti a rifugiarsi dietro le parolacce d’ordine di un personaggio come Le Pen attraverso parole e immagini diffuse dalla televisione e dal quotidiano locale che, grazie a un opportuno un cambio di proprietà, è diventato fiancheggiatore della destra xenofoba.

La signora Moratti, in chiara crisi di consenso personale al punto da dover tornare a essere una “fedele militante” del Partito Pdl che aveva ostentatamente snobbato nei primi anni della sua sindacatura, ha molto chiaro questo come altri esempi di recupero di facile consenso: restava finora ineguagliato capolavoro demagogico populista la sua “marcia per la sicurezza” effettuata essendo al governo di tutti, diconsi tutti, i livelli di potere competenti in materia o al più classico dei repertori spagnoleschi, quello della “grida” di manzoniana memoria, lanciate con il supporto dei megafoni mediatici sempre disponibili a farsi guidare dall’indexing di Palazzo Marino: così ha rispolverato l’ennesima raffica di divieti, dall’alcool per i minori di sedici anni all’inasprimento delle pene per gli imbrattamuri, provocando un bel dibattito tra favorevoli e contrari che, come purtroppo sempre più spesso succede, ha visto partecipare e schierarsi, chi pensando di essere moderno e originale chi semplicemente per avere un titolino sul giornale, anche membri dell’opposizione o presunta tale. Insomma ancora una volta un’enfatizzazione di un problema reale ma non così urgente, il solito slogan “Legge e ordine” che rapidamente resta solo “legge” e si trasforma infine in “scrive ” norme poco o nulla applicabili e per lo più inutili alla bisogna, accompagnate però da sanzioni “pesantissime” che resteranno prive di destinatari concreti.

In una città nella quale il divieto di vendita di alcolici alle tifoserie di calcio nel giorno della partita o nella quale la sporcizia nelle strade è in aumento tale da provocare persino un rimbrotto pubblico di Berlusconi, che ha speso milioni di euro in cancellate e profluvio di fanali che hanno aumentato l’inquinamento luminoso senza diminuire sostanzialmente i fenomeni che avrebbe voluto combattere, dove non si riesce a impedire che i venditori abusivi vendano le maglie taroccate di Kakà e Ibrahimovic davanti allo stadio di S Siro se non vendendo i suddetti campioni all’estero dove sanno gestire meglio il problema, quante speranze esistono che le ammende alle famiglie di qualche giovane schiamazzatore risolvano il problema, posto che le multe siano la soluzione ?

La prima cittadina del”fare” avrà avuto ancora qualche titolo sul giornale, qualche altro anziano che come cantava De Andrè “non potendo più peccare dà buoni consigli per evitare il peccato” si sentirà rassicurato – almeno fino a che non dovrà nuovamente passare da qualche via della “movida alcolica” e i sondaggi risaliranno per un po’ all’insù. Donna Letizia andrà in vacanza, come la maggior parte degli schiamazzatori alcolici, e a settembre se ne riparlerà, magari per una nuova versione del classico “la sinistra e i sindacati dei vigili urbani non mi hanno lasciato applicare le brillanti idee che tutta Europa ci copia. In particolare, anzi, c’è un paesino del Massiccio Centrale francese che ha deciso di applicare le nostre stesse norme …”.

Franco D’Alfonso



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