9 luglio 2014

NORMA E PROGETTO. NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO DI MILANO, DISCUSSIONE APERTA


Il nuovo Regolamento Edilizio, da qualche giorno pubblicato completo degli emendamenti approvati, è giunto all’ultimo miglio di un lungo percorso iniziato nel lontano 2008. Ora vi sono 30 giorni per le osservazioni, quindi gli ultimi 60 giorni in cui il Consiglio Comunale dovrà valutare le osservazioni pervenute e licenziare il testo finale.

02bottelli26FB_Alla vigilia della pubblicazione, lo scorso 3 luglio, il nostro Ordine ha organizzato in Triennale l’incontro “Rinnovare l’abitare. Prescrizioni e prestazioni per il vivere urbano” con l’obiettivo di ragionare concretamente sul rapporto tra norme e progetto, mettendo a confronto i diversi attori della filiera edilizia in un dibattito aperto e costruttivo.

A questo fine, la prima parte dell’incontro ha visto susseguirsi le testimonianze di esponenti dell’università (Emilio Pizzi, che ha aperto l’incontro ragionando a tutto campo su cosa abbia senso oggi normare attraverso i regolamenti, auspicando sintesi, semplificazione e prestazionalità) e di altre amministrazioni urbane (Bologna, Bolzano, Torino), interpellate come best practice italiane che, pur con tutte le differenze di scala e di territorio rispetto alla nostra città, hanno portato alcuni esempi virtuosi di regolamenti: un confronto, utile e interessante, da cui prendere spunto per la discussione.

In particolare Maria Chiara Pasquali, Assessore all’urbanistica del Comune di Bolzano, Giovanni Fini, Dirigente del settore Ambiente del Comune di Bologna e Maria Pia Dal Bianco, Presidente della Commissione Igienico Edilizia di Torino, ci hanno esposto alcune procedure all’avanguardia in ambito di semplificazione e di sostenibilità, a partire dalla certificazione CasaClima, standard a Bolzano e l’uso dell’indice RIE, Riduzione dell’impatto edilizio, uno strumento prestazionale che comprende l’analisi di materiali, recupero di anidride carbonica e l’inverdimento sia di superficie che pensile, in sintonia con il patto dei sindaci di Bruxelles, utilizzato sia a Bolzano che a Bologna. I masterplan sono strumento di programmazione, caratterizzati da riduzione del consumo di suolo, partecipazione, diminuzione dei consumi, risparmio energetico, l’applicazione di standard CasaClima A, percorsi di superficie solo pedonali. La premialità volumetrica, tema comune a tutti gli intervenuti, pur con diverse modalità, riguarda i casi virtuosi di risparmio energetico, non solo dell’involucro, ma anche degli impianti adottati.

I risultati della ricerca “Habito”, a cura di Carlo Berizzi e Matteo Tartufoli, intervenuti per AIM, hanno poi portato un contributo concreto di analisi dell’incidenza di migliori norme per consentire la produzione di migliori progetti, dimostrando come 32 esempi contemporanei di social housing di qualità riconosciuta sarebbero irrealizzabili con il Regolamento Edilizio in vigore ma sarebbero in realtà quasi interamente realizzabili con il nuovo Regolamento Edilizio nella versione appena pubblicata, sottolineandone quindi la portata di innovazione. La ricerca si interrogava sulla necessità di innovare le tipologie abitative, in linea con quanto accade in Europa, per adeguarle a un rinnovato scenario sia sociale, che di costi che di parametri di efficienza energetica e di quanto questa esigenza sia collegata al rinnovamento degli strumenti normativi.

Questa constatazione pragmatica e concreta ci ha introdotto alla tavola rotonda di discussione sul Regolamento Edilizio di Milano vero e proprio con al tavolo oltre all’Assessore De Cesaris, estensore del Regolamento, rappresentanti dei costruttori e della proprietà immobiliare (Claudio De Albertis, Rodolfo Petrosino e l’avvocato Carlo Cerami) e Giorgio Ciconali, Direttore del Servizio di Igiene Pubblica della ASL di Milano.

Molte le questioni sul tappeto che hanno animato un dibattito vivace e controverso, con punti di vista molto diversi tra i vari attori della filiera.

Il punto di partenza è un giudizio generalmente favorevole di molti aspetti del nuovo Regolamento, in particolare per quanto riguarda il suo focus sul riuso e la trasformazione dell’esistente. La città è ormai del tutto costruita: ne consegue che l’oggetto di un regolamento edilizio oggi sia soprattutto disciplinare e aiutare la conversione e la trasformazione del patrimonio esistente senza nuovo consumo di suolo. Vanno in questo senso gli articoli sulla premialità, sia energetica che concorsuale, sulla manutenzione e verifica statica dell’esistente, sull’igiene edilizia.

Peraltro molti dei contenuti del nuovo Regolamento sono pienamente in sintonia con il processo di rinnovamento normativo in atto in questo momento a livello nazionale, soprattutto ai fini del riuso e della rigenerazione urbana, sui quali il nostro Consiglio Nazionale e il Governo sono impegnati proprio in questi giorni.

Con pochi accorgimenti normativi ancora da migliorare, una parte del patrimonio edilizio del terziario pubblico e privato nel Milanese potrebbe tornare a nuova vita. La nostra visione d’insieme delle questioni edilizie ci suggerisce di spostare la ‘linea del Piave’ sulla quale intendiamo resistere sui temi della prestazione, lasciando da parte le troppe prescrizioni che, a detta di tutti i presenti al dibattito, costituiscono un nodo difficilissimo da districare, interpretare e rimodellare.

Nei prossimi giorni saremo quindi impegnati a formulare osservazioni su alcuni articoli del Regolamento soprattutto nella direzione di difendere i moltissimi passi avanti fatti in questi mesi di lavoro congiunto dell’Amministrazione con le parti sociali e la società civile, e, al contempo, lavorare per modificare alcuni articoli nella direzione di una più decisa spinta al riuso, al rinnovamento tipologico e alla trasformazione del costruito. È una scelta decisa a sostegno del contenimento di uso del suolo e della necessaria riqualificazione energetica del patrimonio esistente, occasioni di grande sostenibilità ambientale.

Un altro obiettivo è contribuire almeno in parte alla semplificazione. La normativa vigente è infatti il frutto di stratificazioni legislative continue, anche contraddittorie, e di difficile lettura e armonizzazione. Un cambiamento di rotta, in questo senso, è stato chiesto da tutti i presenti a Palazzo Marino, e in certo modo rivendicato dal Comune stesso.

Il nostro auspicio, come Ordine che tutela la buona progettazione a favore dei cittadini, è che questo dialogo continui ora in fase di lettura del Regolamento e di presentazione e discussione delle osservazioni.

Le osservazioni non mancheranno, ma il clima di apertura mostrato dal Comune e dagli uffici della ASL – decisivi per la buona riuscita del Regolamento e presenti al dibattito – ci fanno ben sperare.

 

Valeria Bottelli

Presidente Ordine degli Architetti PP di Milano

 



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