25 giugno 2014

sipario – LE SPECTRE DE LA ROSE E LA RIVOLUZIONE DEL PAX DE DEUX


 

LE SPECTRE DE LA ROSE E LA RIVOLUZIONE DEL PAX DE DEUX

Giugno 1914 – 2014: ricorre il centenario della prima de Le Spectre de la rose. Il balletto nasce da un poemetto romantico di Théophile Gautier (l’estetizzatore della ballerina e del balletto ottocentesco) riadattato in danza da Michail Fokin, per un allestimento dei Ballets Russes all’Opéra di Monte Carlo.

sipario24fbL’interprete principale era il leggendario Vaclav Nižinskij, che vestito di petali rossi prendeva corpo e azione nei sogni di una ragazza addormentatasi con una rosa in mano. La coreografia è stata creata per lui, il ballerino più virtuoso di cui si ha memoria nel Novecento.

Con il famoso salto dalla finestra fa il suo ingresso lo spirito della rosa, che prende la giovane e la trascina in un delicato pas de deux. ‘Trascinare’ è il verbo più corretto, perché il protagonista è lo spirito della rosa, non la ragazza. È la prima volta che in un pas de deux classico il focus non sia sugli equilibri e i ‘fuori asse’ della danzatrice sostenuta dal porteur, come voleva l’estetica classica del balletto romantico, ma siano i virtuosismi del ballerino il centro dell’azione scenica.

Nižinskij non mancava certo di ‘primadonnismo’, attirava tutte le attenzioni del pubblico con la sua grande presenza scenica, nonostante al suo fianco ci fosse la grande ballerina Tamara Karsavina, la più grande interprete dei ruoli di Petipa di allora. Il personaggio doveva misurarsi con salti e giri, per mostrare la potenza maschile nelle gambe, e delicati ports de bras (molto rivisitati da Fokin rispetto alla tecnica classica) che conferivano allo spirito della rosa un carattere androgino.

Così lo spirito della rosa è diventato nelle successive riprese un ruolo di espressività e virtuosismo maschile, con il quale tutti i più grandi danzatori del Novecento si sono confrontati: Michail Baryšnikov e soprattutto Rudol’f Nuriev (con Margot Fonteyn), forse il più diretto erede di Nižinskij.

Domenico G. Musciansi

 

questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi e Domenico G. Muscianisi

rubriche@arcipelagomilano.org



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