25 giugno 2014
DAVID J. HAND
IL CASO NON ESISTE
Perché le cose più incredibili accadono tutti i giorni
a cura di Marco Malvaldi
Rizzoli, maggio 2014
pagg. 317, euro 18
Questo libro parla di eventi straordinariamente improbabili. Parla delle ragioni per cui accadono cose incredibilmente inverosimili. Di più: parla delle ragioni per cui continuano ad accadere, ancora e ancora e ancora. Sembra una contraddizione, perché la logica suggerirebbe la domanda: “come possono accadere ripetutamente eventi definiti molto improbabili?”Ma è proprio attraverso quello che l’autore David Hand definisce “principio di improbabilità” che corre in modo avvincente tutto il libro.
Matematico inglese, docente di statistica all’Imperial College di Londra, ex presidente della Royal Statistical Society, consulente di enti governativi, banche e compagnie farmaceutiche, David Hand spiega come una serie di leggi del caso, prese tutte insieme, (legge dell’inevitabilità, dei numeri davvero grandi, della prossimità sufficiente, della selezione, etc.) debbano indurci ad aspettare l’inaspettato e perché.
È innegabile che spesso si verifichino fatti inverosimili, inattesi che avremmo detto altamente improbabili, tanto da farci talvolta pensare a una “regìa” invisibile che governa misteriosamente il corso delle cose. La tesi di Hand vuole dimostrare che è il confluire e operare all’unisono di una serie di leggi – fisiche, psicologiche, matematiche – a scatenare una forza tanto potente da trasformare l’improbabile, per quanto inconcepibile, in reale accadimento.
“Quasi tutti” – scrive l’autore – “abbiamo sperimentato coincidenze, eventi sincronici, telepatici, questi episodi ci costringono a pensare che ci sia qualcosa nell’universo che non comprendiamo. Ci costringono a chiederci se in qualche occasione le leggi della natura e della causalità a noi familiare, e grazie alle quali conduciamo la nostra vita quotidiana, non vengano meno, ci inducono a ipotizzare l’esistenza di qualcosa capace di esercitare un’influenza invisibile”. Ma per il principio di improbabilità sostenuto da Hand e secondo il quale gli eventi estremamente improbabili sono comuni, non si tratta che di un’inevitabile confluenza di fattori, vista la natura e il comportamento dell’universo.
Da matematico e acuto osservatore dei fenomeni statistici Hand elabora un saggio ingegnoso e curioso, guidando il lettore attraverso gli ardui territori della storia della matematica e la fisica quantistica, l’economia e la psicologia, ma anche analizzando i “misteri” della numerologia e della scaramanzia, la fortuna e la cattiva sorte, Nostradamus e la teoria della sincronicità di Jung.
Prende in esame l’effetto farfalla (n.d.r. espressione coniata dal matematico e meteorologo Edward Lorenz e dal cui studio formale è nata la teoria del caos,) secondo il quale un sistema caotico sembra muoversi tra i suoi stati totalmente a caso, ma non “a caso” nel senso che è impossibile prevedere il suo stato seguente: perché si può sempre trovare un’equazione deterministica esplicita che leghi due stati successivi del sistema.
Il passaggio dall’universo meccanico all’universo probabilistico, iniziato un secolo fa, ci dice Hand è oggi completo: Viviamo in un universo dominato dal caso e dall’incertezza. Tuttavia il caso ha le sue leggi ed esse costituiscono le fondamenta della probabilità.
Nel 1996 Lena Pahlsson di Mora, in Svezia, perse la sua vera nuziale. Sedici anni dopo raccolse una carota dal suo orto e trovò l’anello d’oro bianco tempestato di diamanti, infilato sul vegetale. Il 21 dicembre 1988 l’avv. John Wood cancellò la sua prenotazione sul volo Pan Am 103 perché si era lasciato convincere a partecipare a un party in ufficio. Il velivolo sarebbe esploso sopra Lockerbie. Il 26 febbraio 1993 Wood era nella sua stanza al trentanovesimo piano di una delle Torri Gemelle quando un’autobomba deflagrò alla base dell’edificio. L’11 settembre 2001 Wood lasciò il suo ufficio appena prima che gli aerei si schiantassero contro il World Trade Center. Nel luglio del 2007 Bob Gould di Hayling Island, nello Hampshire, si ruppe una gamba cadendo da una scala. Alla stessa ora dello stesso giorno, anche suo figlio si ruppe una gamba mentre scavalcava un muro. E in entrambi i casi si trattava della gamba sinistra.
“Niente di tutto ciò” – conclude l’autore – “è davvero sorprendente. È solo il principio di improbabilità all’opera”.
Daniela Muti
questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero