18 giugno 2014

la posta dei lettori_18.06.2014


Scrive Pierangelo Pavesi a proposito del Vigorelli – Condivido totalmente quanto scritto da Andrea Di Franco. Io c’ero quando Maspes vinse il suo primo mondiale battendo lo svizzero Plattner come pure a tutti gli eventi ciclistici successivi. Proporrei la ghigliottina a chi propone di abbattere la pista. La pista è nata così e così deve rimanere, anche inutilizzata. È un monumento nazionale, una delle meraviglie del mondo! Solo a Milano e in Italia i politici mondialisti possono pensare di distruggerla. Perché non distruggiamo il Colosseo, i gladiatori non ci sono più!

 

Scrive Ferdinando Mandara a proposito evasione fiscale – Elio Veltri dice che Renzi  intende combattere l’evasione fiscale solo con la tecnologia (incrocio delle banche dati), ma che questa non è la soluzione se non c’è la volontà politica. Dice anche che i pochi leader che ci hanno provato, come Prodi e Monti, sono stati mandati a casa. Sulla base delle asserzioni di Veltri, se per caso Renzi avesse veramente l’intenzione di combattere l’evasione, non sarebbe logico che cercasse di mettersi prima nelle condizioni di non essere mandato a casa se ci prova? O quantomeno che provi a fare prima qualche altra riforma, prima di impegnarsi in quello per cui verrebbe mandato a casa. In generale, trovo abbastanza curioso che tanti – al di là dell’eccesso di promesse di Renzi – si aspettino che possa ottenere risultati come se fosse il padrone assoluto della situazione, senza tener conto della composizione parlamentare del PD e della maggioranza su cui si regge il governo.

 

Replica Elio Veltri – Renzi per governare ha bisogno di soldi e i soldi li trova solo se recupera una parte dei circa 200 miliardi di evasione fiscale, compresa quella conseguente a esportazione di capitali; scioglie il nodo della legge sul riciclaggio e riorganizza l’Agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei beni mafiosi ora paralizzata, favorendo l’aumento delle confische che possono essere messe a disposizione o vendute; taglia i tempi dei processi con il blocco della prescrizione dopo il rinvio a giudizio. Sono tutte riforme senza costi ma che portano un sacco di soldi.

Nessun paese europeo può reggere con una quota di economia sommersa e criminale che vale circa 600 miliardi di PIL, oltre il 40% del totale. Pensare di fare le riforme favorendo l’universo mondo non è possibile: il 10% di famiglie italiane (Bankitalia 2012) che posseggono quasi il 50% della ricchezza del paese non possono essere trattate come il 50% che ne possiede il 10%. Un signore che si chiamava Riccardo Lombardi era solito dire che le riforme serie si fanno a favore della maggioranza e incidendo sugli interessi di una minoranza. Ne sono convinto ancora di più oggi.

 

 



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