20 luglio 2009

ISTRUZIONE: OBIETTIVO RAGGIUNTO!!


Bene, abbiamo raggiunto l’obiettivo: aumentano i bocciati alla maturità! Evviva, evviva, esulta la Gelmini, è tornata, la scuola che premia il merito! E (quasi) tutti i giornali a far da coro: è finito lo spirito del ’68, finalmente, adesso sì che anche nella scuola (come del resto in ogni aspetto del Paese) andrà tutto bene.

Che sciocchezza! La scuola che boccia di più non è una scuola più seria e più giusta, è al massimo una scuola più arcigna, molto più probabilmente una scuola più ipocrita e indigesta, certamente una scuola che ha fallito un po’ di più. Perché, anche se sembriamo dimenticarcelo, il fine della scuola è promuovere, non bocciare: e non basta, signora ministro, proclamare “io ho idee diverse” per pensare di cambiare lo scopo stesso della scuola… . Promuovere cultura, promuovere formazione, promuovere interessi nei ragazzi di tutte le età e di tutte le provenienze sociali e culturali: questo è l’obiettivo della formazione e lo si raggiunge con un lavoro costante e faticoso lungo tutto il percorso scolastico; la promozione dello studente in seguito a opportune valutazioni del suo lavoro è la giusta, logica conseguenza dell’opera svolta da tutte le componenti scolastiche, studenti, famiglie, insegnanti. Ma se un ragazzo viene fermato, per di più proprio alla conclusione del suo percorso c’è da registrare l’insuccesso un po’ di tutti, del ragazzo che probabilmente non ha capito l’importanza dello studio per la sua vita e quindi non ha studiato o ha studiato male, ma anche della scuola che probabilmente non ha saputo o potuto fornire strumenti e sollecitazioni sufficienti per aiutarlo a colmare le lacune o per stimolarlo a uscire dall’abulia.

E allora perché glorificare la bocciatura come un positivo segno di tempi tornati felici? Di fronte all’aumento dei ripetenti sarebbe molto più saggio preoccuparsi, soprattutto perché i settori scolastici più penalizzati sono quelli culturalmente e socialmente più deboli: l’istruzione tecnica e quella professionale. In questi ordini scolastici, se sommiamo i non ammessi ai non promossi arriviamo a percentuali attorno a un quarto o addirittura un terzo degli studenti. Se poi si considera la dispersione scolastica che in queste scuole si verifica nel corso di tutto quinquennio potremmo vedere che uno su due iscritti al primo anno non arriva a conseguire il diploma: un immenso, improduttivo e doloroso spreco di risorse prima umane e poi anche economiche.

Un ceto politico o comunque dirigente “soddisfatto” che i risultati dell’esame di Stato certifichino che queste fasce sociali vengano espulse dal sistema scolastico non è solo affetto da livore classista, ma è anche miope sulle sorti del Paese, che rischia sempre più di trovarsi senza una fascia di tecnici modernamente preparati. Se poi consideriamo il problema nella sua reale complessità – evidenziata dall’insuccesso all’esame di Stato, ma non limitata ad esso – possiamo costatare che una parte considerevole delle giovani generazioni viene esclusa da un’adeguata formazione e quindi dal pieno esercizio del diritto di cittadinanza attiva. Perciò di fronte all’incremento del numero degli studenti che non hanno superato l’Esame di Stato dovrebbe scattare l’allarme, non essere intonato il peana della vittoria.

Su questa, come su altre questioni che riguardano il presente e il futuro della scuola, a partire dagli esiti di questo tormentato anno scolastico, ci aspettiamo una riflessione meno superficiale e più propositiva da parte sia dei responsabili politici che degli organi d’informazione e più in generale del mondo della cultura. Infatti se continua a non essere considerata come una grande questione civile e culturale la scuola, delicatissimo snodo della vita sociale, va in rovina e con essa il Paese accentua il suo degrado.

                                            

Vincenzo Viola



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti