20 luglio 2009

IL SINDACO RISPONDE AI 1280 CITTADINI CHE HANNO FIRMATO LA PETIZIONE


9 Luglio 2009

Egregio Architetto Battisti, egregio Architetto Deganello,

Vi ringrazio per la lettera del 25 giugno scorso, che richiama i contenuti della precedente e dimostra grande interesse Vostro e dei Vostri colleghi per l’Expo del 2015; Expo che, come nel passato, chiama l’attenzione etica e creativa di tutti gli architetti e i progettisti, i quali nel corso degli ultimi secoli hanno trovato sempre una palestra formidabile nella realizzazione delle Esposizioni Universali.

Esposizioni che hanno visto coinvolte le capacità precognitive e innovative della scienza, dell’industria e dell’architettura in un’unica arena, dove nell’arco di sei mesi vengono presentati gli ultimi traguardi raggiunti nel processo democratico e civile dell’umanità intera. Di fatto l’architettura è sempre stata chiamata a rappresentare oltre a tutte le innovazioni tecniche e materiali, anche l’evoluzione globale dei diversi linguaggi espressivi e le anticipazioni del prossimo futuro.

Partendo da questi presupposti, voglio innanzitutto rassicurarVi del fatto che vogliamo imparare dalle esperienze precedenti e non ripeterne gli errori, impostando, anche in uno stretto dialogo col BIE, una nuova modalità di approccio all’evento adeguata al nostro tempo.

Molte delle osservazioni da Voi segnalate, quelle che condividiamo e che per primi abbiamo individuato, sono già da tempo oggetto di approfondite verifiche da parte della Società di Gestione e dei suoi consulenti per il progetto: cinque tra i più rinomati architetti e urbanisti del mondo.

In particolare in merito alla realizzazione del sito espositivo stiamo attentamente valutando soluzioni che consentano di evitare al massimo il consumo del suolo e permettano una grande flessibilità all’uso post evento per evitare la realizzazione di “cattedrali nel deserto” di difficile utilizzo.

Mi permetta però di puntualizzare che alcuni aspetti del Vostro appello pubblico sono date per certe e che non corrispondono a verità.

In primis la posizione del Bie, con il quale stiamo confrontandoci continuamente, non è assolutamente chiusa all’innovazione, anzi il Bureau stesso auspica che l’Expo di Milano possa essere il punto di svolta di una nuova formulazione dell’evento e che dia rilancio alle Esposizioni Internazionali.

Non riesco a capire inoltre su cosa desumiate che le buone pratiche in termini ambientali individuate nel Dossier non siano attualmente tenute in considerazione: Vi assicuro che l’Expo, oltre a tutti gli argomenti più volte riportati di carattere internazionale e scientifico, è per noi rande occasione per il miglioramento della qualità ambientale e urbana della città di Milano e del suo intorno.

Per quanto riguarda invece la possibilità di svolgere l’evento all’interno degli attuali padiglioni fieristici, Vi assicuro che l’idea non è assolutamente percorribile poiché significherebbe interrompere per più di un anno le attività di Fiera Milano e sospendere tutte le esposizioni, compromettendone definitivamente il futuro.

Stiamo piuttosto valutando l’ipotesi che, come per il Salone del Mobile, l’evento riesca a coinvolgere tutta la città partendo da un punto di vista di concentrazione espositiva (il sito) per contaminare tutti gli spazi creativi che la città può offrire: teatri, cinema, ma anche cascine, parchi, piazze, attraverso la realizzazione di progetti della via d’acqua e della via di terra.

In ultimo voglio assicurarVi del fatto che il Parco Agricolo Sud e la sua valorizzazione come terreno agricolo è al centro dei nostri progetti, anche attraverso la collaborazione con il Dr. Petrini, fondatore di Slow Food. Il recupero del tessuto agricolo perturbano e dei suoi manufatti storici coincide perfettamente con i contenuti più profondi dell’Expo 2015, in un’ottica di nuovo rapporto tra la città e la campagna e tra la produzione agricola e il suo consumo.

Per questo motivo stiamo studiando la possibilità di allargare l’orizzonte progettuale dell’Expo facendo della Via d’Acqua un elemento di continuità tematica che avvicini la città al tema “Nutrire il Pianeta, Energie per la Vita” e al sito Expo, lavorando sui temi dell’agricoltura, dell’alimentazione, dell’irrigazione e della gestione del territorio, nonché sulle sue potenzialità turistico-ricettive e operando anche sul possibile recupero sostenibile delle cascine agricole

Con i miei più cordiali saluti

Letizia Moratti



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