11 giugno 2014
LA SCALA SI TINGE DI ROCK: PINK FLOYD BALLET
Fino al 20 giugno sul palco del Teatro alla Scala andrà in scena la Serata Petit con due pezzi del grande coreografo francese: Le Jeune homme et la mort (di cui si è già parlato nel n° del 21 maggio) e Pink Floyd Ballet.
La figlia di Roland Petit nel 1972 diede e al padre il disco «Les Pink Floyd» chiedendone un balletto. Proprio in quell’anno, in occasione dell’inaugurazione del neonato Balletto di Marsiglia, viene presentato per la prima volta assoluta Pink Floyd Ballet e fu un successo in tutto il mondo.
Il balletto è concepito come un moderno video-clip di un album. Nove tracce, quante ne entravano in un disco anni ’70 estratte dagli album del 1971-72, compongono il balletto. La musica è profondamente diversa da quella cui è abituato il pubblico del balletti: è la danza che si deve adattare a essa, non il contrario come avviene nei balletti di repertorio. La musica è imponente, le luci sostituiscono scene e costumi complessi, la danza spadroneggia. Per le ballerine c’è solo un accademico bianco coprente fino ai piedi e le punte bianche, per i ballerini il torso nudo e un panta-jazz bianco: minimalismo del costume ed esplosione del virtuosismo coreutico.
Le tracce alternano danze di ensemble, pas de deux e assoli. Grande rivelazione di questa stagione è Christian Fagetti che balla la traccia n° 2 Obscured by Coulds con una bellezza di linee, tecnica impeccabile unite a grande espressività. Sempre ‘vincente’ e preciso, poi, il corpo di ballo, che testimonia un grande affiatamento coreutico, ritmo e sensibilità, che emozionano il pubblico, come si riesce a leggere dai social network e dai giornali.
Domenico G. Muscianisi
questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi e Domenico G. Muscianisi