7 maggio 2014

libri – PARLAVAMO DEL FUTURO


GINA LAGORIO

PARLAVAMO DEL FUTURO

a cura di Simonetta Lagorio

Melampo, 2011

pag. 262, 18 euro

 

La proposta di curare un libro che raccogliesse parte degli interventi “civili” di Gina Lagorio mi è venuta da un vecchio amico, Nando dalla Chiesa, e l’ho accolta con entusiasmo perché ritengo che sia stato proprio l’impegno civile e il forte intreccio tra vita, letteratura, senso etico a dare linfa a tutte le pagine di Gina, anche quelle più specificamente letterarie, da cui ha avuto maggiore fama, come romanziera e critica. Mi è quindi sembrato giusto raccogliere materiali sparsi e per questo meno noti, per ricordare l’indipendenza di giudizio e l’onestà intellettuale con cui Gina lungo tutto l’arco della sua vita ha saputo guardare il mondo e gli eventi, la passione che ha messo nel suo lavoro, la sua fiducia nel ruolo dello scrittore: “… io l’ho scelto questo mestiere di scrittore e cercherò di difenderlo come meglio saprò, anche se so che è e sarà una dura battaglia. È dare testimonianza”, la responsabilità che ha sempre attribuito alla parola: “sono stanca di veder violata la sacralità della parola. Intendo la sacralità in senso lato e laico, di rigore, di attenzione alla verità, di responsabilità di quel che si dice …”.

libri17FBGli articoli scelti per il libro abbracciano quarant’anni di attività, dal 1965 al 2005. Il primo, il più antico in ordine di tempo, è del 1965, è una critica teatrale, ma lo spettacolo di cui si parla, “Il processo di Savona” di Vico Faggi, che unisce realtà e finzione scenica nella rievocazione di un momento importante dell’epoca fascista – l’ultimo processo libero prima dei tribunali militari – affronta un argomento civile, assai caro alla scrittrice che lo ha ripreso più volte in altre pagine, in tempi diversi. L’articolo più recente, sempre in ordine di tempo, del volume è invece l’ultimo scritto di Gina Lagorio, pubblicato sull’Unità il 16 giugno 2005, esattamente un mese prima della morte della scrittrice, avvenuta a Milano il 17 luglio 2005. È significativamente intitolato “Per favore ridateci la speranza” e l’ho scelto non soltanto perché è l’ultima pagina scritta, ma anche e soprattutto perché mi sembra costituire una sorta di sintesi dei pensieri di una vita, un suggello finale.

Tra questi due articoli scorrono quarant’anni di collaborazioni a riviste e quotidiani tra i più importanti e vivi del nostro scenario culturale, da Resistenza a Il Ponte a Il Mondo, da Il Resto del Carlino alla Nazione, da Il Corriere della Sera a La Voce a L’Unità, da Società Civile a Mondo Nuovo. Da tutti ho ampiamente attinto, ma anche da interviste rilasciate a giornali e radio, da interventi a incontri e convegni, e da un libro, finora inedito, che raccoglie il diario di due anni -1987 e 1988- dell’esperienza parlamentare di Gina Lagorio, nella X legislatura, nel gruppo degli Indipendenti di sinistra.

Il libro è suddiviso in sezioni, sette, soltanto per comodità di lettura, perché le tematiche sono fortemente connesse tra loro: Intellettuali e impegno; Donne; Parlamento; Resistenza; Terrorismo, pace e guerra; Lo sguardo sull’attualità; Verso il regime. Anche l’ordine non è determinante, l’unica sezione che deve per forza concludere il volume è Verso il regime, perché ci collega al nostro presente e mostra la straordinaria attualità di molte parole di Gina Lagorio e la sua capacità di anticipare circostanze che oggi si stanno puntualmente verificando. Significativa a questo proposito la risposta a una domanda sul suo interesse per la politica, nel 1996, in cui definisce questa passione “un tarlo” che l’ha sempre corrosa, e poi dice: “Io sarei stanca, ma proprio stanca della politica … ma mi tiene sveglia la paura del futuro, di quello che può succedere nell’indifferenza dei più, nella mancanza di vera responsabilità, non solo politica ma anche etica, delle persone addette alla guida del paese …”.

Parole che mi pare riassumano perfettamente il modo di essere e di vivere di una scrittrice poco incline ai silenzi e ai compromessi, sempre schierata non tanto con un partito o una bandiera, quanto con un’idea di società, di civiltà, di giustizia.

Simonetta Lagorio

questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero

rubriche@arcipelagomilano.org



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