30 aprile 2014

“CONCILIAZIONE”: UNA SFIDA CON L’ARMA DELLE IMMAGINI


“Conciliazione”. Concetto già difficile da spiegare con le parole, figuriamoci con le immagini. Eppure è proprio su di esso che abbiamo costruito il tema del secondo premio fotografico de Lo sguardo di GiULiA (GiULiA è l’acronimo di un’associazione di giornaliste che picchia su stereotipi e discriminazioni nel tentativo di cambiare l’informazione di/sul genere e magari anche l’organizzazione nelle redazioni).

12cosiFB16Concilia? Fra lavoro, cura e tempo per sé” è il didascalico titolo 2014. L’anno scorso il tema era più forte ma anche più semplice da affrontare – “Chiamala violenza, non amore” – e difatti ha avuto un grande successo, portando le opere vincitrici in tournèe per l’Italia. Per inciso, dal 2 al 13 maggio la mostra sarà a Torino presso la galleria Subalpina.

La conciliazione è un atteggiamento per individui responsabili e per società mature e rispettose dei diritti di tutti, che riescano a tenere assieme bisogni diversi e talora anche interessi divergenti senza prevaricare. Mica facile. E difatti storicamente si è preferito seguire la strada del “tu fai quel che ti dico io”, nel pubblico come nel privato: un bel taglio al nodo gordiano – schiavi di qua e padroni di là, donne di qua e uomini di là – e non se ne parli più.

Mica facile, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Anche se manca un welfare decente, se l’organizzazione del lavoro è rigida e quella degli spazi urbani pure, se le leggi campa cavallo che le riformano. Cominciare magari da sé, da chi ti sta a fianco: in famiglia, in ufficio, sul pianerottolo. Costruendo pratiche di reciprocità e di bilanciato mutuo soccorso. Anche per necessità di costi; perché la crisi talora aiuta … . E così conciliare vita privata e vita lavorativa, tempi di cura e tempi di aggiornamento consente di ottenere non soltanto qualcosa che somigli finalmente alla parità fra generi, ma anche una vita più serena ed equilibrata: stavolta per tutti.

L’Europa, dove già esistono esperienze di conciliazione avanzata, è il motore e l’esempio. Tuttavia tocca alle singole persone fare i primi passi, condividendo profondamente con il compagno o la compagna la gestione del quotidiano e gli impegni di cura, superando le gabbie dei pregiudizi di genere, i “lavori da uomo” e i “doveri da donna”. Tocca alle stesse persone, nelle loro vesti di lavoratrici e lavoratori, battersi per contratti che abbiano flessibilità dei tempi ed includano l’impegno a distanza. Persone che infine, in quanto cittadine/i, esigano un welfare globale e dignitoso, eguale per tutti e che non lasci indietro nessuno; ma che soprattutto non risparmi in investimenti semplicemente scaricando i propri obblighi sulle spalle delle donne e del loro lavoro gratuito.

Una bella sfida per immagini, patrocinata da Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Comune di Milano, Provincia di Milano. I contributi a “Concilia? Fra lavoro, cura e tempo per sé” dovranno arrivare entro la mezzanotte del 14 giugno, mentre la premiazione e la mostra delle opere si terranno a fine ottobre a Milano e poi entro una più vasta iniziativa a Sesto San Giovanni. L’obiettivo stavolta è conquistare una partecipazione ancora più ampia di quella del 2013 e proveniente da tutte le regioni d’Italia, da fotografe/i per professione o per passione e dalla meglio gioventù delle nostre scuole superiori.

L’intento invece è sempre lo stesso di Giulia: cambiare l’informazione lavorando innanzitutto sul linguaggio, anzi i linguaggi – parole e immagini – così che un’informazione più consapevole e rispettosa contribuisca a sua volta a modificare in meglio la convivenza sociale. Ci proviamo…

 

Marina Cosi

 

Il bando lo si trova sul sito www.giuliagiornaliste.it ne per ulteriori informazioni basta scrivere a giulia.lombardia@gmail.com e giulia.lombardia@yahoo.it.

Comunque queste sono, in estrema sintesi, le indicazioni operative: La/le fotografie (massimo sette ad alta risoluzione) o i filmati vanno inviati all’indirizzo riservato sguardodigiulia@gmail.com, mediante una piattaforma di trasferimento on line (es. wetransfer.com o filedropper.com) entro il 14 giugno 2014. Corredati da titolo e didascalia, dai dati anagrafici e da un sinteticissimo curriculum vitae, infine dalle previste liberatorie. Ovviamente i materiali dovranno essere originali, ossia non pubblicati né vincitori di altri premi o concorsi. I premi, al di là delle targhe e degli attestati, consisteranno nella diffusione delle opere, tramite pubblicazioni, allestimenti della mostra, catalogo.



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