2 aprile 2014

MALPENSA, LINATE, ALER: LO STESSO NODO


Le tre vicende delle quali parlo, in particolare Malpensa (con l’annessa handling) e Aler, hanno caratteri simili. Per le amministrazioni pubbliche attuali sono una pesante eredità del passato con la quale si è costretti a fare i conti. Tutte e due scontano pesanti vizi di origine: per Malpensa un progetto nato più da ragioni politiche che da un approfondito esame delle prospettive economiche di redditività o di utilità complessiva; per Aler (già IACP) un modo di rispondere alla reale necessità di case a basso costo per i ceti meno abbienti, sostenuto vigorosamente da attese elettorali della DC.

01editoriale13FBLa deriva è stata la stessa: assunzioni clientelari, consigli di amministrazione nominati seguendo in particolare il manuale Cencelli in tutte le sue possibili versioni: per peso politico, per rappresentanza sindacale, per appartenenza a organizzazioni della società civile più o meno identificabili. Ognuna ha poi generato società possedute e controllate, spesso con il solo obbiettivo di far proliferare consigli di amministrazione remunerati. Fin che la barca va, ossia fino a quando i bilanci reggono, magari con sostanziosi apporti di denaro pubblico (e i relativi fulmini della UE), tutti desiderano metterci su le mani ma quando le cose cominciano a non andare per il verso giusto tutti vogliono liberarsene.  Per Malpensa/Linate il problema si complica per il legame con le sorti di Alitalia.

Proteggere Alitalia garantendole diritti di atterraggio preferenziali sui due aeroporti lombardi vuol dire salvare Alitalia nel suo assetto attuale ma Etihad per entrare nel capitale di Alitalia vuole mano libera, come dire che vuole guardare al mercato e non ai nostri precari equilibri politici e ai relativi interessi elettoral-territoriali. Tra il ministro Lupi, il governatore Maroni e il sindaco Pisapia è iniziato un menage a trois di separati in casa. Il compito più difficile sembra quello del ministro Lupi che dietro di sé ha un quarto convitato, i famosi cavalieri senza macchia (!) e senza paura (?) che spinti da Berlusconi e col miraggio di altri consistenti favori, hanno accontentato l’allora primo ministro buttando soldi nel forno di Alitalia. Come si dice oggi: ”Un bel casino”.

Per Aler le cose sono più semplici. Fallito il tentativo di sbarazzarsi del problema vendendo il patrimonio di edilizia pubblica, fallimento che qualunque non decerebrato avrebbe previsto, l’affanno per trovare una soluzione parte dal fondo del problema, ossia dalla governance, con la complicazione, non manca mai, di una convenzione tra Aler e il Comune di Milano nata sotto il regno Moratti e frutto delle tortuosità proprie degli avvocati amministrativisti che l’hanno redatta. La solita architettura giuridica perfetta dove il meglio è nemico del bene ma trionfa, con soddisfazione di tutti.

Come venirne fuori? Non lo so e se anche lo sapessi non mi azzarderei a dare consigli, e per non sprecare tempo e perché tanto nessuno ti ascolta. Però qualche commento si può fare. Perché ci si occupa prima della governance e poi dell’efficienza delle aziende? Perché è più semplice spartire che non gestire? E ancora: in tutto questo turbinio di trattative chi rappresenta gli interessi dei cittadini utenti e comunque di tutti quelli che non hanno una rappresentanza organizzata?

Non sono un fanatico renziano, ma quando il nostro premier consulta le “ parti sociali” e se non sono d’accordo, dice ”Ce ne faremo una ragione”, cattura una po’ della mia simpatia: mi sono sempre domandato chi rappresenti i non rappresentati (consumatori, utenti, massaie di Voghera, l’uomo della strada, tutti quelli che per atteggiamento di comodo sono spesso relegati nel ruolo di qualunquisti). Anche qui una risposta l’avrei ma non voglio portare acqua al mulino dell’antipolitica e della demagogia. Però una cosa è certa: se la soluzione ai problemi di cui ho parlato è con strategie in continuità con quelle passate, nessuno si deve stupire del successo del Movimento 5 stelle e compagnia cantante.

 

Luca Beltrami Gadola



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti