2 aprile 2014

la posta dei lettori_02.04.2014


Scrive Cesare Prevedini ad ArcipelagoMilano – Francamente da ArcipelagoMilano questa da te non me l’ aspettavo! Posso essere d’accordo che sia necessario mantenere il senso critico, ma però qui siamo al “gratuito” per non essere sgradevoli … . Sono o non sono anni che ci diciamo che bisogna abolire il Senato e che il nostro bicameralismo perfetto è una sovrastruttura che non da garanzie di miglior rappresentanza, ma crea solo problemi nell’efficienza della rappresentanza? Sono o non sono anni che le menti democratiche più nobili, addirittura La Malfa allora (Ugo naturalmente, lamentano l’inutilità e il costo delle Province? Sono o non sono anni che ci lamentiamo del costo della politica e delle sue inutili sovrastrutture?

Ora abbiamo scoperto che questo “era il programma della P2”! Ha senso questa “interessante scoperta” di questo articolo? Non solo, ma scopriamo pure che il nuovo Senato (meglio in ogni caso scriverlo maiuscolo), sarebbe “di nominati”. Crosti afferma che un Senato rappresentativo delle realtà locali sarebbe di nominati. Le realtà locali non vengono forse elette dai cittadini? Una elezione di secondo grado è quindi “una nomina”? Allora anche il Presidente della Repubblica “è un nominato”!

Scopriamo anche che delle funzioni delle Province si dovranno occupare i Sindaci, “già oberati da gravosi impegni”. Come risolviamo questo gravissimo impasse? Annulliamo la funzioni delegate alle Province? Annulliamo l’edilizia scolastica delle Scuole Superiori? Annulliamo le strade e gli acquedotti? Se non possiamo farlo ci terremo evidentemente le Province!

Ma che senso ha scrivere tali cose? Non è evidentemente possibile, secondo questa curiosa tesi, pensare a delle razionalizzazioni e a degli accorpamenti, come si fa dovunque si vuole semplificare. Mamma mia è impressionante scoprire che sono d’accordo con la P2! Che il mio maestro Don Benedetto Croce mi perdoni …

Replica LBG – ArcipelagoMilano ospita molte opinioni diverse purché non a sostegno di posizioni estremiste che il giornale comunque non ospiterebbe perché totalmente in contrasto con la propria linea. Dunque ovviamente anche quanto sostiene Michele Crosti, per altro non il solo sul versante delle critiche a Renzi ma in compagnia di altri autorevoli opinionisti a cominciare da Zagrebelski.

 

Scrive Antonio Rusconi a Michele Crosti – Non capisco perché i problemi del PD debbano ricadere su tutti noi. Non ne abbiamo avuto abbastanza di Forza Italia e compagnia? Per non parlare di Monti e Fornero? Se il PD è con Renzi è meglio andare a votare. La legge elettorale è un attentato alla democrazia e del resto è meglio non parlarne. Sì, c’è un avventurismo politico che si accompagna a un’incompetenza amministrativa. Poveri noi!!!

 

Scrive Giorgio Chiaffarino a Michele Crosti – Sono d’accordo: siccome tutto quello che oggi si dice normalmente è già stato detto da qualcun altro – più o meno raccomandabile – meglio continuare come sempre senza provare a cambiare niente, che tra l’altro è così difficile. Era meglio quando era peggio o no?

 

Scrive Vito Antonio Ayroldi a Michele Crosti – L’abitudine a maneggiare in modo piuttosto disinvolto concetti alquanto mal digeriti è una delle nostre peggiori abitudini. Forse si scrive troppo e si legge male. Se il novellato art. 81 fosse stato letto con attenzione ci si sarebbe accorti che la parola pareggio non è contemplata minimamente. È invece previsto un principio sano, dinamicamente e tendenzialmente perseguibile nelle attuali condizioni di economia aperta: “Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio”. Equilibrio e non pareggio. E di cui si avverte la necessità ora, dal momento che, quel debito, generazioni di locuste per scelta hanno lasciato crescere indefinitamente. Debito che ora dovrà essere risanato da generazioni di giovani, formiche per forza. E a molti di loro verrà conculcato il diritto a un futuro degno di essere vissuto. Per il resto si può anche concordare parzialmente nel merito dell’articolo. Una cosa è certa quando si leggono certe corbellerie vien voglia di dar ragione a Renzi.  A Renzi e non a Gelli.  Si comincia ad averne abbastanza di chi pontifica sulla pelle di giovani a cui si è presentato il conto di un lauto pranzo a cui non sono mai stati invitati dovendo



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