26 marzo 2014

CITTÀ METROPOLITANA: DUE OBIETTIVI DA NON MANCARE


LA CASA. L’abitazione è un bisogno sociale particolarmente acuto nelle aree metropolitane. La politica nazionale per l’edilizia residenziale pubblica è finita negli anni ’80 con il Piano decennale (1978). Oggi la questione è affrontata con strumenti deboli e scoordinati che non sembrano in grado di dare risposte commisurate ai bisogni. La Città metropolitana di Milano deve rivendicare un ruolo primario nel settore dell’edilizia residenziale pubblica e sociale e dunque nello Statuto vanno contemplati poteri di programmazione e di pianificazione urbanistica del settore, chiedendone l’attribuzione a Regione e comuni.

05targetti12FBSu quali elementi si può costruire una politica metropolitana per la casa? Sulla gestione del patrimonio pubblico, sulle risorse regionali e private per l’housing sociale, e sulle risorse urbanistiche dei comuni. La gestione del patrimonio pubblico è la risorsa principale a fronte delle scarsissime risorse finanziarie per nuovi interventi. Perciò la Regione e i comuni dovrebbero trasferire alla Città metropolitana a gestione dei grandi quartieri di edilizia pubblica; l’ALER dovrebbe diventare strumento della Città metropolitana.

Molti comuni hanno introdotto nei PGT meccanismi attuativi che riservano all’housing sociale aree già destinate a servizi o che devono essere cedute dagli operatori di nuovi interventi, quote di cubature degli ambiti di trasformazione e risorse derivanti dalla valorizzazione immobiliare (contributi di compensazione) ecc. ma questi interventi, in assenza di finanziamenti (agevolati), sono per ora congelati dal crollo del mercato immobiliare. Le (scarse) risorse finanziarie per l’housing sociale, oggi inscritte nel bilancio regionale, dovrebbero essere gestite dalla Città metropolitana e coordinate con quelle urbanistiche comunali e con le risorse rese disponibili dai pochi soggetti privati istituzionali (Cariplo).

Se la Città metropolitana potrà assumere un ruolo centrale nel settore dell’edilizia pubblica e sociale e avrà i poteri e i mezzi per sostenere le operazioni comunali di valenza metropolitana, sarà possibile attuare politiche di gestione del patrimonio pubblico mirate e integrate con i nuovi interventi di housing sociale elevandone la potenzialità di risposta al bisogno casa.

AGRICOLTURA PERIURBANA E PARCHI. Elemento strutturale e nello stesso tempo emergenziale dell’area metropolitana è il territorio non urbanizzato: il territorio agricolo periurbano. Con il piano strategico la Città metropolitana dovrebbe passare dalla pianificazione dei vincoli a una politica d’interventi per la rigenerazione delle periferie e del paesaggio periurbano, per la fruizione pubblica delle aree agricole periurbane e per la diversificazione dell’offerta alimentare.

Per sviluppare una politica attiva per l’ambiente e per il territorio agricolo periurbano, la Città metropolitana deve avere competenze in materia di agricoltura (gestione della PAC, definizione delle aree agricole strategiche, ecc.) ciclo dell’acqua e parchi regionali. Mentre i parchi interprovinciali (Parco Ticino, parchi Adda, ecc) devono restare necessariamente di competenza regionale, la gestione dei parchi interni alla Città metropolitana dovrebbe essere trasferita alla nuova istituzione.

In particolare la gestione del Parco agricolo Sud Milano, che con 46.173 ettari copre circa il 30% del territorio metropolitano, dovrebbe essere trasferita dalla Provincia alla Città metropolitana; non alla Regione o al consorzio dei comuni del parco, già di fatto “consorziati nella nuova istituzione metropolitana. La pianificazione attuativa del Parco, che è l’atto preliminare per passare dal vincolo alla crescita di qualità e che la Provincia in quattordici anni non è riuscita ad attuare (il PTC del Parco è stato approvato nel 2000) deve diventare un obiettivo strategico della Città metropolitana. In particolare i Piani di cintura urbana che riguardano quasi tutte le aree agricole del comune di Milano, previsti dal Piano territoriale del parco, dovrebbero essere proposti come grandi parchi agricoli metropolitani nel Piano strategico della Città metropolitana: da esporre all’Expo.

Ugo Targetti



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