26 marzo 2014

libri – L’ENNEAGRAMMA. GEOGRAFIA DELL’ANIMA E CARATTERE


HELEN PALMER

L’ENNEAGRAMMA

La geografia dell’anima che rivela il vostro carattere

Astrolabio, Roma, 1996

pag. 297

libri12FBL’americana Helen Palmer, studiosa di discipline umane e ricercatrice spirituale a livello internazionale ha scritto sull’Enneagramma uno dei testi più completi ed esaurienti. Ma cos’è l’Enneagramma? La parola deriva dal greco ennea, nove, gramma, disegno, e serve appunto a delineare una figura geometrica utilizzata in ambito psicologico ed esoterico. Il simbolo dell’Enneagramma, antichissimo strumento di individuazione e analisi dei tipi psicologici, viene infatti rappresentato da una stella a 9 punte e si realizza partendo da una circonferenza suddivisa in nove parti uguali che costituiscono la fusione delle leggi del 3 (si pensi alla trimurti indù o alla trinità cristiana), le tre forze che rispondono all’ordine cosmico, viste come creativa – distruttiva – conservativa, come attiva – ricettiva – conciliativa, o ancora come conservativa – sessuale – sociale, forze che governano l’evoluzione degli eventi nel mondo fisico.

L’assunto è che le nostre personalità sono l’effetto della combinazione delle nostre tendenze emotive e comportamentali, anche inconscie, e la geometria dell’Enneagramma è la mappa in grado di descrivere in modo sorprendentemente preciso i differenti aspetti delle nostre esperienze, tratteggiare i caratteri dominanti e rivelare le forze naturali esistenti in ognuno di noi.

Poiché ogni personalità, spiega la Palmer, si sviluppa attraverso la cristallizzazione e l’irrigidimento delle difese infantili nel processo di adattamento all’ambiente, strutturandosi attorno a un nucleo composito, emozionale – cognitivo – istintuale, lo schema dell’Ennegramma guida a individuarne gli automatismi psichici.

Le sue origini sembrano risalire a venticinque secoli fa in Babilonia e forse gli stessi Pitagorici lo conoscevano. Novecento anni fa furono i sufi, mistici musulmani dalla cultura assai avanzata, a riprenderne i princìpi. Ed è probabilmente grazie ad essi e successivamente ai pochi ricercatori scientifici e spirituali che questo potente strumento di conoscenza della personalità è sopravvissuto, seppure avvolto da un’alea misteriosa. Agli inizi del Novecento fu il filosofo armeno G.I. Gurdjieff, erudito quanto controverso conoscitore delle religioni orientali e delle tradizioni mistiche, a introdurlo in Francia nella cerchia esclusiva dei suoi allievi. Negli anni Sessanta, venne ripreso, studiato e integrato con la psicologia moderna dal boliviano Oscar Ichazo e successivamente dallo psichiatra cileno Claudio Narajo.

Più che una classificazione, l’Enneagramma può definirsi un modello dinamico in cui ogni enneatipo racchiude potenzialità di evoluzione o involuzione, caratteristiche positive e negative. Oggi, grazie anche agli studi psicanalitici, sappiamo che tutti noi applichiamo meccanismi inconsci di difesa per proteggere il nostro senso dell’Io (Gurdjieff li definiva ammortizzatori) e l’enneagramma ci guida alla loro individuazione come opportunità di crescita personale.

In sintesi se l’Enneatipo 1 è indicato come il Perfezionista, Critico, Riformatore, caratterizzato dalla passione – ira, teso a essere perfetto in ogni cosa, il 2 è indicato come il Donatore, Generoso, Nutrice, caratterizzato dalla passione – superbia, orgoglioso di aiutare gli altri ma incapace di chiedere aiuto. Il 3 è l’Esecutore, ovvero organizzatore, amante del prestigio, caratterizzato dalla passione – vanità, teso a perseguire il successo e molteplici attività. Gli succedono il Romantico – Tragico (4), l’Osservatore (5), lo Scettico leale (6); l’Epicureo (7); Il Capo (8); il Mediatore (9).

In quale ci riconosciamo?

Daniela Muti

questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero

rubriche@arcipelagomilano.org



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