19 marzo 2014

BINARIO 21. MILANO PER LA MEMORIA DELLA SHOAH


C’è un binario sotterraneo nel cuore della città sotto la Stazione Centrale e non è un binario qualsiasi. Ancora poco noto ai milanesi, il ‘Binario 21’ è un luogo unico tra tutte le aree di deportazione in Europa, in quanto è il solo ad essere rimasto intatto esattamente dove tra il 1943 e il 1945 migliaia di ebrei, rastrellati in città e nella regione, furono caricati su vagoni merci.

05bramante11FBDa qui ebbe inizio la deportazione da Milano nei campi di sterminio nazisti. Possiamo ancora vedere il tragico treno: in ogni vagone merci si concentravano dalle 50 alle 80 persone, private dello spazio vitale. Lungo le pareti soltanto qualche fessura; niente cibo, né acqua e un secchio per i bisogni fisiologici. I vagoni merci sollevati tramite un elevatore, raggiungevano il sovrastante piano dei binari e venivano agganciati ai convogli diretti ai campi di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen e ai campi italiani di raccolta, come Fossoli e Bolzano. Una settimana di viaggio per molti fatale; numerosi non riuscirono ad arrivare vivi a destinazione, la maggior parte non fece mai più ritorno a casa.

Centinaia di ebrei milanesi partirono dai sotterranei della Stazione Centrale, dall’inverno alla primavera del 1944, in una Milano inconsapevole. Soltanto 22 dei primi 605 deportati il 30 gennaio del 1944 tornarono a casa; tra di loro Liliana Segre, allora tredicenne, che ritornò senza il padre, morto ad Auschwitz.

In quei sotterranei, nello stesso luogo in cui ebbe inizio a Milano l’orrore della Shoah, i milanesi hanno voluto realizzare non soltanto un luogo di commemorazione e memoria, ma anche un’area di incontro, studio, ricerca e confronto, il Memoriale della Shoah.

Il Memoriale si estende su una superficie di circa 7.000 mq e si sviluppa su due piani, terreno e interrato. La morfologia originaria dell’area è stata rispettata al fine di mantenere intatta la specificità del sito di deportazione. Spazi integrati in sequenza disegnano un percorso tematico dalla “Sala delle testimonianze”, dedicata alle voci dei sopravvissuti, fino al cuore del Memoriale, il “Binario della Destinazione Ignota” e il “Muro dei Nomi”, dove sono ricordate tutte le persone deportate dal Binario 21. I nomi dei deportati illuminandosi e ingrandendosi per un attimo, riemergono dal buio dell’oblio e ci appaiono eterni testimoni della tragedia del ‘900. Sul muro campeggia una scritta a caratteri cubitali: INDIFFERENZA. Il ricordo, infatti, è l’unico modo di rompere l’indifferenza, alla base di ogni scellerata discriminazione ed emarginazione.

Da quest’anno il Memoriale apre al pubblico non solo in occasione della Giornata della Memoria, ma anche su prenotazione per le scolaresche e per la cittadinanza (1). Giovedì 20 marzo alle ore 18 l’Associazione Figli della Shoah, in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, presenterà per la prima volta a Milano presso l’Auditorium del Memoriale l’annuale Lezione Primo Levi, Raccontare la Storia. La Lezione sarà tenuta da Anna Bravo, docente di storia sociale all’Università di Torino, con la partecipazione di Ferruccio de Bortoli e Fabio Levi, profondo conoscitore della persecuzione antiebraica in Italia. Un’occasione per valorizzare la ricchezza dell’opera di Levi nel rapporto con gli sviluppi più recenti del dibattito culturale sui temi della discriminazione e della violenza razziale.

 

Rita Bramante

 

 



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