12 marzo 2014

A CHE SERVE L’OSTRACISMOI AI GRILLINI?


Da Pasqua scorsa volevo dire qualche cosa sul dissidio sinistra / grillini perché ero iscritta alla F.G.C.I. (Federazione Giovanile Comunisti Italiani) a sedici anni e da allora sapevo che Napolitano era considerato filo americano; che nessuno può turbare il conducente: vedi gli esuli del manifesto, gli studenti rifiutati e spinti alla violenza, le femministe ignorate nel loro desiderio di avere un lavoro a mezzo tempo, la lega lombarda posta nell’incomunicabilità e oggi ancora il conducente investe invece di scendere dal mezzo a parlare e a concordare. Chi c’era dietro Bersani? Erano in grado di accettare un governo con i contestatori e lo era lui stesso? O ci si compromette davvero con i contestatori o non si muove né raccoglie nulla di buono e si rallentano i cambiamenti validi di decenni. Così è stato ed è rispetto alle potenzialità delle donne.

07_nappi10FBL’occasione mi viene dalla trasmissione di Fazio con l’intervento di Gramellini, perché mi è sembrato enorme che il vice direttore della stampa dicesse: “Se volete fare la rivoluzione perché andate in parlamento”! L’assalto al palazzo d’inverno che indicava ai Grillini come scelta da rivoluzionari è fatto di sangue e lutti, ma gli sembra il caso di suggerirlo agli Italiani e di giocare a pensare che rivoluzione (o primavera) debba essere la carneficina? E soprattutto: è il caso di deridere il valore dei tentativi di una rivoluzione pacifica? Ne abbiamo bisogno in ogni contesto di tentativi. Penso sempre che siano troppo “realizzati” quelli che disprezzano chi annaspa.

Già è stata fatta una piccola rivoluzione dai grillini con il voto, è bene prosegua pacificamente in parlamento, dal momento che hanno individuato le cose che tentano di mutare! È interessante a mio avviso il loro tentativo di opposizione, dal momento che non li hanno ingaggiati davvero nel formare un governo. Governo che poteva essere soltanto diversamente condotto e composto, così come volevano provare a fare con Rodotà e le altre persone della società civile che cercavano di individuare.

È interessante che siano critici e le loro critiche informino la popolazione. È interessante che provino a dibattere anche con il computer oltre che de visu (dal momento che il potere ha setacciato un mucchio di soldi imponendo di comperare computer e wireless a tutte le famiglie). Un giornalista di cui non ricordo il nome fece notare qualche giorno fa che i voti di quarantamila persone alle scelte politiche sono meglio dei soli voti di un comitato centrale. E nei sondaggi cui crediamo da anni di quante persone sono interpellate? Risposte che neppure sono spontanee ma devono essere scelte tra quelle già fortemente orientate da altri. È interessante che i grillini insistano sull’esempio personale nei confronti del denaro e delle relazioni di fiducia perché è questa una rivoluzione culturale di per sé, prosegue l’affermazione che il privato è politico, che se cambi te stesso cambi il contesto, come le femministe hanno confermato.

Da un anno vedo tanti perbenisti temere ogni cambiamento che dia voce agli “altri”: cioè dia voce ai diversi. Il coraggio di ascoltare e comunicare e ingaggiarsi ci migliora tutti. Anche la paura della grossolanità, del poco colto, nasconde il desiderio di continuare a delegare e non entrare nel merito della politica e delle sue relazioni; ci illudiamo che la rappresentanza sia colta e che possa operare senza di noi ma vive solo alle nostre spalle se non la controlliamo passo, passo; ci si deve rendere visibili e critici. Io non ho votato cinque stelle, l’unico mulino che m’importa è l’allargamento del sapere e della democrazia. Quando in tanti dite che loro non vogliono governare con nessuno, chiedo a Voi, volete batterli o volete governare anche con il loro contributo?

Antonella Nappi



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti