4 marzo 2014

la posta dei lettori_05.03.2014


Scrive Giorgio Origlia a Francesco Spadaro – Sono totalmente d’accordo con le osservazioni di Spadaro sul nuovo regolamento edilizio, in particolare quando sottolinea la necessità di recuperare a usi abitativi l’edilizia terziaria abbandonata senza più altra speranza di riuso. Da un’inchiesta del quotidiano britannico Guardian l’Italia è uno dei due paesi europei (l’altro è la Spagna) nei quali gli effetti perversi della visione paleocapitalista secondo la quale l’edilizia è il primo motore dell’economia ha fatto più danni. Nell’Arcipelago Milano ci troviamo sul gobbo migliaia di uffici grandi e piccoli, vecchi e nuovi, che non troveranno mai inquilini, una metastasi del tessuto urbano favorita da una forma grave di miopia che ha accomunato banche e imprese per decenni. Convertirli anche coercitivamente in residenze per le quali la domanda è alta e insoddisfatta (giovani coppie, anziani, residenze temporanee) è non solo possibile, ma è ormai una priorità, molto di più che il rispetto di visioni arcadiche della qualità della vita portate avanti da chi ignora persino l’esigenza altrettanto prioritaria di non sprecare energia.

 

Scrive Adriana Grippiolo a Diego Corrado e Gaetano Nicosia – Bravi. Chiari. Documentati. Capaci di ironia.Continuate per favore a seguire la “Cosa” anche per me, collega emigrata in Emilia, ma sempre milanese fino all’osso, e che segue l’ArcipelagoMilano con estremo interesse

 

Scrive Claudio Cristofani a LBG – Caro Direttore, non dannarti inutilmente con la tua fotocamera (che bello quando usavamo la macchina fotografica e ci preoccupavamo della qualità di ogni singolo scatto, per non sciupare costose pellicole in rulli 120!). Ci sono, a prezzi accessibili a noleggio, favolosi droni completi di videocamera. Basta un nipote abile con il joystick ed il gioco è fatto! Non credo che i vigilantes si metteranno a giocare al tiro al piattello. Se fai tutto mentre albeggia hai la luce sufficiente e i vigilantes distratti.

Così, grazie ad ArcipelagoMilano, tutti potremo sapere con un certo anticipo che: a) moltissime opere civili appartenenti al progetto non potranno essere completate in tempo e quindi saranno stralciate adducendo qualche scusa: sommosse di piazza, lettere minatorie, epidemie legate al cibo ecc. b) nessun albero avrà una vera ragione di essere in quanto trapiantato poche settimane prima dell’apertura, di costosissima fornitura perché trasportato con apparato radicale già sviluppato. Sarà affidato alla benevolenza del dio Eolo che potrebbe usarne le chiome fogliose per ribaltarlo sui malcapitati visitatori (ricordarsi di stipulare polizza inclusa nel prezzo del biglietto di ingresso) oppure trattenuto da cavi di acciaio segnalati da bindella bianco-rossa (ovvero multicolore sponsorizzata Expo); segnalo che è quasi primavera e che ora non si trapianta fino al prossimo novembre-dicembre, sperando che nessuno pensi di trapiantare a febbraio marzo 2015 quando quasi tutto dovrà essere quasi collaudabile; c) qualche nazione partecipante inizierà a pentirsi perché si renderà conto che gli unici a poter ridurre il budget in corso d’opera siamo noi organizzatori; d’altronde se non c’è più tempo, cosa possiamo fare? Ma possibile che nei contratti non abbiano inserito garanzie reciproche del tipo: tu fai il tuo padiglione, ma noi prepariamo per te un ambiente perfetto dove collocarlo.

Aspetto di vedere i tuoi filmati e non ritardare. A te non possiamo concedere che la pioggia (che pare non cessare mai cosicché il fango la faccia da padrone) sia causa di forza maggiore per attivare la clausola contrattuale connessa al meteo. Dimenticavo: manda il drone anche sul viale Forlanini e poi dimmi se ti pare possibile che tra un anno qualcuno possa infilarci un convoglio della linea 4. Ma dai!



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti